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Dannis' pov.

Sono nel cortile della scuola, ho un ora buca così decido di fumarmi una sigaretta.

Sento dei passi dietro di me e vedo Alessio un ragazzino di prima che mi rompe sempre le palle.

"Ciao Dannis" dice portandosi una sigaretta alla bocca.

"Hai 14 anni e fumi? Che bimbo ribelle che sei" lo sfotto.

"Non chiamarmi bimbo" dice serio.

"Ma è quello che sei, bimbo" gli dico ridacchiando.

"Piantala frocietto qua l'unico bimbo se tu che devi ancora chiedere il permesso per uscire" dice colpendomi nell'orgoglio.

Non puoi chiamarmi frocio. Uno perché non lo sono, due perché non può esistere che l'essere gay sia considerato un insulto,  e poi non sa niente di me non sa cosa rappresenteno i miei fratelli per me non lo sa.

"Taci pivello" dico serio.

"Sto solo dicendo la verità,  non si è mai sentito che un dicsettenne debba chiedere il permesso anche per uscire di casa" dice sfottrndomi.

"Stai zitto che ti conviene."

"Ti sei offeso checca del cazzo?"

Giro lentamente la testa verso di lui e lo guardo nel peggiore dei modi.

Lui toglie velocemente il sorrisono che aveva in faccia e indietreggia un poco.

"Vieni qua e ripeti quello che hai detto."

"Mi hai già sentito..." dice indietreggiando ancora ti più.

"Dov'è finito il tuo coraggio bimbo?" chiedo serio.

"Dannis dai stavo..."

Ma non lo faccio finire che gli tiro un pugno.

Poi un altro e un altro e un altro

Lui tenta di ripararsi la faccia con le mani, ma io con una sola mano blocco entrambi i suoi polsi sopra la testa e con l'altra continuo a colpire.

"D..Dannis..." dice iniziando a piangere, ma io non mi fermo.

Io continuo senza fermarmi.

Fino a quando non sento una voce urlare e chiamarmi.

Mi fermo e mi giro ritrovandosi davanti la mia prof di inglese nonché vicepresidente.

"Dannis in presidenze ora!" Dice incazzata.

Il resto succede tutto troppo velocemente:

Io vado in ufficio, la preside mi fa la ramanzina, chiama Robert, comunica a mio fratello maggiore che sono sospeso per una settimana, io tento di giustificarmi, Robert mi fa salire in macchina e resta zitti per tutto il tragitto, arriviamo a casa e mi dice di amdare in camera mia.

Porca puttana.

Sono fottuto mi farà il culo a strisce come il manto delle zebre.

Io mi siedo sul mio letto e aspetto.

Dopo dieci minuti entra Robert in camera mia con in mano... o porca puttana in mano ha la cintura.

Okay dannis calmo respira respira.

"R..Robert, ti prego c..con quella n..no" lo supplico

"Stediti sul letto, immediatamente." Dice con tono autoritario, ed io non riesco a contraddirlo...

Mi metto sul letto con gli occhi chiusi.

"Mi hai deluso." Afferma e io mi sento mancare...

Non mi piace deluderlo, Robert è il mio punto di riferimento anche se ho 17 anni...

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