Positive?! || Markson [ITA]

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Mark:

Fui il primo a lasciare la stanza dopo l'ultima ora. Oggi è stata una giornata orribile. Non solo perché Jackson aveva iniziato a diffondere pettegolezzi su di me, ma anche la gravidanza aveva reso tutto estremamente difficile.

Avevo vomitato tre volte e durante la pausa pranzo avevo avuto voglie orribili, avevo mangiato i miei noodles e persino quelli di Jinyoung in un'incredibile velocità. Fortunatamente al mio amico non importava e me li lasciò.

Youngjae mi aveva rivolto degli sguardi confusi e Jaebum, che era andato a prenderlo dopo pranzo, si era comportato come se la mia fame estrema fosse completamente normale. Ma a quel ragazzo in realtà interessavano solo Youngjae e il nuoto.

Durante il giorno la maggior parte degli studenti mi fissava e iniziava a sussurrare. Taehyung, un ragazzo della mia classe parallela, mi disse che il suo fidanzato Jungkook gli aveva detto che Namjoon gli aveva detto che Jackson aveva detto a tutti che avevo tentato di sedurlo.

E grazie alle meravigliose regine dei pettegolezzi Park Jimin e Kunpimook Bhuwakul, che ne avevano sentito parlare, tutta la scuola sapeva di me e Jackson ora. Persino uno dei miei insegnanti mi dava uno sguardo giudicante.

E bene, ora ero passato ufficialmente da un nerd a una troia. Grazie, Jackson. Feci del mio meglio per ignorare gli sguardi e i commenti cattivi e continuai a vivere la mia vita scolastica, proprio come prima. Fortunatamente Jinyoung non aveva mai lasciato il mio fianco.

Ogni volta che qualcuno mi chiedeva di questo rumor, semplicemente rispondevo che non avrei mai voluto sedurre qualcuno come Jackson e soprattutto fare sesso con lui. Non era nemmeno una bugia. Non l'avrei mai fatto senza l'alcool.

Camminai nel corridoio, ignorando le persone intorno a me. L'unica cosa che volevo era solo tornare a casa e rimanere nel mio letto per sempre. Oggi sicuramente non era stata la mia giornata e questo era solo il primo giorno di un anno intero.

Fortunatamente raggiunsi quasi il cancello della scuola. Quando un paio di braccia forti mi spinsero contro il muro. In realtà non dovetti neanche alzare lo sguardo per sapere che fosse Jackson. Chi altro avrebbe un motivo per spingermi?

Lo guardai negli occhi e mi sentii un po' a disagio quando vidi che era ovviamente arrabbiato. Ma perché? Era lui che diffondeva bugie su qualcun altro solo per salvare se stesso e la sua reputazione.

"Lasciami andare Jackson." Dissi con fermezza, ma il biondo non sembrò nemmeno pensarci. Strinse la presa sulle mie braccia e cominciò a fare un po' male. Ovviamente non gliel'avrei data vinta e non gliel'avrei dimostrata. "Dimmi una ragione per cui dovrei farlo." Ringhiò.

"Non so cosa ti sia preso Jackson ma non ho fatto niente di sbagliato." Gli dissi e cercai di allontanarmi, ma era molto più forte, nonostante fosse un po' più basso di me. "Lasciami andare." Dissi di nuovo.

"Pensi davvero che lo farò?" Si avvicinò finché non sentii un respiro caldo sulle mie labbra. "Tu sei la ragione per cui la gente inizia a prendermi in giro." Disse a bassa voce. Alzai le sopracciglia.

"Non hai bisogno di me per quello." Dissi e deglutii quando capii che l'avevo reso ancora più arrabbiato di prima. "So che potresti non capire nemmeno il problema Markie." Cominciò.

"È assolutamente importante che nessuno scopra di noi. È stato un errore e giuro che renderò la tua vita orribile se ne parlerai a qualcuno." Quasi sussurrò, facendomi annuire all'inizio, prima che mi rendessi conto di cosa significasse per me.

"Dimenticatelo. Non terrò la bocca chiusa solo per salvare la tua stupida reputazione. Non mi importa se la gente sa di noi. Fino a quando non mi chiamano puttana." La mia voce divenne un po' più forte. Fortunatamente non c'era nessuno intorno.

Jackson mi guardò con rabbia negli occhi e sentii salire la paura. "Se non starai zitto Tuan, ti farò stare zitto io." Alzò la mano e chiusi gli occhi, aspettai che la sua mano incontrasse la mia faccia, ma... Non accadde nulla.

Lentamente aprii gli occhi e mi sorpresi. Davanti a me non c'era nessun altro che l'amico di Jackson, Im Jaebum. "Basta." Disse, guardando il ragazzo biondo, tenendogli il polso in una presa salda.

Entrambi fecero qualche passo indietro. "So che sei arrabbiato, ma non puoi essere sospeso. Non ora." Il più alto guardò il cinese che sospirò, ma annuí per dimostrare di aver capito.

Jaebum mi diede una rapida occhiata prima che se ne andasse insieme a Jackson. Mi appoggiai al muro e sentii lacrime di paura e sollievo scorrere giù per le mie guance. Non pensavo che fosse così arrabbiato, ma la sua piccola scenata mi aiutò a prendere una decisione.