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Mark:

Fissai la tazza verde pastello con il tè tra le mani. Il liquido arancio-dorato era ancora caldo e sapeva di camomilla. Portai lentamente la tazza alle mie labbra e ne presi un piccolo sorso.

Non piansi a lungo. Non mi sorprese davvero il fatto che non ricambiasse i miei sentimenti, ma pensai che fosse meglio confessare e sperare che anche lui mi amasse, piuttosto che perderlo per qualcun altro senza nemmeno tentare di dirglielo.

Anche se per adesso ero sopraffatto dal dolore, ero ancora abbastanza imbarazzato dal fatto che mi fossi confessato e fossi stato rifiutato. Avevo deciso di passare la notte a casa di Jinyoung. Jackson non si era neanche accorto che ero andato via?

Era ancora nel cortile con Namjoon. Gli avevo lasciato un biglietto, nel caso si fosse preoccupato. Ma nessuno poteva sapere se gli importasse. Forse mi odiava adesso o aveva di nuovo iniziato a parlare male di me, affinché non mi piacesse più.

Sospirai piano e misi la tazza sul tavolino accanto al letto di Jinyoung. Il giovane si sedette dall'altra parte del materasso e mi guardò con preoccupazione negli occhi. Gli avevo già detto quello che era successo.

Jinyoung era sempre stato scettico quando si trattava dell'argomento "Jackson". Anche dopo che aveva cambiato il suo comportamento nei miei confronti e iniziato ad accettare il nostro bambino. Il mio migliore amico non si fidava di lui.

Compresi parzialmente che era solo preoccupato che mi sarei ferito a causa del ragazzo cinese. Jinyoung era molto protettivo quando si trattava dei suoi amici. In alcuni giorni agiva davvero come una madre.

"Ti senti meglio?" Mi chiese con attenzione e sembrò sollevato quando annuii. "Molto meglio. Dovevo solo piangere, niente di più, e ora sto di nuovo bene." Gli dissi e riuscii a sorridere un po'.

Si alzò dal letto e andò al suo armadio per prendere la mia coperta preferita. Era di un rosso acceso con dei puntini bianchi sopra. La mamma di Jinyoung l'aveva comprata quando avevo cinque anni e Jinyoung me la dava sempre quando rimanevo durante la notte.

Il più giovane mi passò la soffice stoffa rossa e me la gettai intorno al corpo. Si sedette accanto a me e appoggiò la schiena contro il muro dietro di lui. Mi stesi appoggiando la testa sulla sua coscia e lo guardai.

"Grazie Jinyoungie." Dissi con un sorriso e mi misi più comodo. La mano calda di Jinyoung mi passò tra i capelli mentre sorrideva dolcemente. "Nessun problema, Markie." Rispose lui.

Chiusi gli occhi ed apprezzai la presenza familiare del mio migliore amico Era lì per me ogni volta che avevo bisogno di lui e non potevo immaginare la mia vita senza. Jinyoung non era solo un mio amico, era la mia famiglia.

"Mi dispiace molto che ti abbia respinto. Meriti di essere amato, ma sfortunatamente non riesce a vedere quanto tu sia magnifico." Il mio migliore amico disse sottovoce e continuò a giocare con i miei capelli neri.

Ridacchiai piano e riaprii gli occhi. "Forse non sono abbastanza magnifico per lui. Ma è tutto ok. Nessuno può costringerlo ad amarmi." Sorrisi tristemente e giocai con l'orlo della mia felpa.

Jinyoung sospirò piano, ma sorrise. "Oh Mark, sei troppo fantastico per lui. Lo hai perdonato per tutte le cose che ti ha fatto, anche se i suoi insulti ti hanno fatto piangere così tante volte in passato." Spiegò.

"L'ho fatto per la nostra bambina. E perché posso vedere che è cambiato." Sorrisi un po' quando pensai ai pochi momenti in cui Jackson ed io eravamo felici della nostra bambina insieme.

"Non é cambiato Mark." Il ragazzo dai capelli neri disse seriamente e lo guardai sorpreso. Perché pensava che Jackson non fosse cambiato? Era molto più gentile ora ed era persino diventato mio amico.

"So che ti tratta abbastanza bene ora e mi rendo conto che è più gentile con te, ma non è affatto cambiato. É ancora crudele con gli altri studenti e persino con alcuni insegnanti." Mi disse Jinyoung.

Annuii e guardai in basso, perché sapevo che aveva ragione. Alla fine Jackson aveva solo cambiato il suo comportamento nei miei confronti. Dall'altro lato, trattava ancora le persone come faceva prima.

Forse si sarebbe comportato male con me, di nuovo, quando la mia gravidanza sarebbe finita. Chissà se volesse davvero essere più gentile con me o se lo facesse solo per il bambino. Potevo solo sperare che sarebbe stato ancora mio amico in futuro.

"Forse non è cambiato, ma voglio ancora vedere i suoi lati positivi. É il padre della mia bambina e merita la possibilità di dimostrare che alla fine può essere un buon padre." Alzai di nuovo lo sguardo verso il mio amico.

Sembrò pensare alle mie parole per qualche momento. Non ero sicuro se avesse compreso il mio pensiero su Jackson. Da una parte cercava sempre di capirmi, ma dall'altra parte era preoccupato per la bambina.

Ero il suo migliore amico da sempre e mia figlia era una specie di sua nipote e fu anche il primo che seppe della mia gravidanza e che mi aiutò nei primi mesi. Ovviamente era preoccupato per me e per lei.

"Se ti fidi di lui, gli darò una possibilità anche io. Forse può davvero essere un buon padre. È quello che spero. Ma tu sai che lo ucciderò se dovesse ferire seriamente te o la bambina". Disse Jinyoung.

Ridacchiai e gettai le braccia intorno al busto del mio migliore amico. "Sei sempre troppo preoccupato, Jinyoungie. Andrà tutto bene." Sorrisi e mi coccolai la faccia all'orlo della sua maglia blu scura.

Sentivo ancora le sue dita scorrere tra i miei capelli. I ricordi della mia confessione e il rifiuto di Jackson continuavano a ripetersi nella mia testa, come un cortometraggio, ma cercai di dimenticarli per assicurarmi che nulla sarebbe cambiato.

Una sola lacrima scese lungo la mia guancia, ma la tristezza per il rifiuto inespresso fu sostituita dalla felicità e dalla gioia quando sentii mia figlia prendermi a calci dolcemente. Era lì, mi amava e non mi avrebbe mai lasciato solo.

La mano di Jinyoung tra i miei capelli, il suo calore familiare e i costanti calci della mia bambina mi fecero stancare lentamente e mi accoccolai più vicino a Jinyoung, il quale mi tirò la coperta sopra tutto il corpo e le sue gambe.

"Sogni d'oro Markie." Il mio migliore amico sussurrò e premette un breve bacio materno sulla mia tempia. Sorrisi un po' al suo gesto. "Puoi massaggiare la mia pancia?" Borbottai stancamente e sperai che mi capisse.

Potei sentire il mio amico ridacchiare leggermente prima che sentissi la sua mano accarezzarmi la pancia, il suo pollice si muoveva in piccoli cerchi, proprio come la mia bambina amava. Era l'unico a cui l'avevo detto.

I miei pensieri si spostarono ancora una volta a Jackson. Come si sentiva? La mia confessione l'aveva fatto arrabbiare? Si era sentito male perché aveva dovuto respingermi? Sperai che stesse bene. Non doveva sentirsi male a causa mia.

La mia testa era piena di cose e pensieri diversi, che continuarono a correre per qualche secondo, prima che la stanchezza finalmente mi prendesse completamente e mi trascinasse in un sonno profondo e calmo.

Positive?! || Markson [ITA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora