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Mark:

Mi sentivo un po' meglio dopo aver parlato con Jackson. Parlare con lui mi ha aiutato a calmarmi ed a pensare chiaramente alla situazione. Non mi sarei mai aspettato che fosse in grado di calmarmi.

Ero felice che almeno avessimo fatto un piccolo piano nel caso qualcuno me lo avesse chiesto. Ora ero io quello che doveva chiedere a qualcuno riguardo a ciò. Avevo deciso di parlare con Kai. Solo parlare, niente di più.

Era ora di pranzo e sapevo che normalmente passava quel tempo con il suo gruppo di amici, che erano fortunatamente dei ragazzi carini, quindi non dovevo aver paura di andare al tavolo per rimanere da solo con Kai.

Quando arrivai al loro tavolo, nove ragazzi mi guardarono, cosa che mi fece sentire un po' a disagio. Decisi di concentrarmi sul ragazzo che stavo cercando. "Kai, possiamo parlare un attimo, per favore?" Gli chiesi.

Non sembrava nemmeno molto confuso mentre si alzava dal suo posto e mi seguiva a pochi passi dal loro tavolo. Probabilmente sapeva di cosa volevo parlare ed ero felice che lui fosse d'accordo.

"Allora, perché hai diffuso questa voce su di me?" Gli chiesi, dopo essermi assicurato che nessuno avrebbe origliato la nostra conversazione. Il ragazzo più alto sospirò ed ebbi la sensazione che fosse dispiaciuto per questo.

"Mi dispiace davvero. Non avrei mai voluto che accadesse ciò." Disse e la mia testa andò in confusione. Quindi, non voleva diffondere la voce? Ma perché allora tutti ne parlavano? Non aveva senso.

"Cosa intendi? Pensavo che fossi tu quello che ci ha visti?" Chiesi ed incrociai le braccia. Kai annuì. "Sì, vi ho visti, ma non l'ho mai diffuso a scuola." Si difese.

Non sapevo se dovevo credergli. Era lui quello che ci aveva visti, quindi chi altro doveva saperlo? "L'hai detto a qualcuno?" Quella era l'unica spiegazione che avevo per una situazione come questa.

Il giovane annuì. "L'ho detto a Suho." Rispose. Bene, allora Suho doveva essere quello che l'aveva detto a tutti. "Ma non lo direbbe mai a nessuno. Mi fido di lui senza alcun dubbio." Kai aggiunse un momento dopo.

Gli credevo se diceva che Suho non lo avrebbe fatto, ma mi stavo lentamente frustrando. "Ma perché tutta la scuola ora lo sa? È possibile che qualcuno ti abbia sentito?" Feci un respiro profondo.

"In realtà no. Eravamo dietro la scuola e mi ero assicurato che non ci fosse nessun altro, ma noi... Noi... Ci siamo distratti, quindi non so se qualcuno sia venuto e mi abbia sentito parlargli di questo." Sospirò e si morse il labbro.

Annuii e decisi che era abbastanza. Apprezzavo molto ciò mi aveva detto, perché sapevo che non era stato facile per lui. Ma aveva deciso che si fidava di me, così mi sarei fidato anche io di lui.

"Ok. Grazie per essere stato così onesto e non preoccuparti, puoi fidarti di me." Dissi e Kai sorrise per un momento. "Grazie." Mi mise una mano sulla mia spalla per un momento prima di tornare al suo tavolo.

Stavo per lasciare la caffetteria quando qualcuno mi afferrò per un braccio e mi trascinò in un tavolo. Fui un po' scioccato per un attimo, ma che rapidamente fu sostituito dal disagio quando vidi su quale tavolo ero adesso.

Minji era una delle tante ragazze che avevano una cotta per Jackson e sfortunatamente lei era una di quelle stronze. Le sue lunghe unghie avrebbero lasciato probabilmente segni di graffi sulle mie braccia e il suo profumo mi faceva venire voglia di vomitare.

Mi fece un sorriso brillante, ma decisamente finto e non mi lasciò andare il braccio. "Quindi Markie... È ok se ti chiamo Markie, giusto? Qualcuno mi ha detto che ti trovi in ​​determinate circostanze." Cominciò.

"E? La gente dice molto quando non ha niente da fare." Risposi casualmente. Certo, potevo dirglielo, ma era l'ultima persona che volevo lo sapesse. "Forse, ma dicono anche che l'hai fatto con Jackson." La ragazza continuò.

"E spero davvero che tu non l'abbia fatto. Perché se lo hai fatto, abbiamo un grosso problema." Disse con un sorriso dolce e feci del mio meglio per non deglutire dalla paura. Sapevo che poteva essere cattiva e non volevo che ciò accadesse.

Volevo togliere il mio braccio dalla sua presa e andarmene, ma la sua stretta si rafforzò. "Oh, perché provi ad allontanarti da me, Markie? Ho ragione?" Minji sorrise. La sua voce suonava così terribilmente dolce e finta.

"No. Non so se sei solo frustrata perché Jackson non è interessato a te, ma ti sarei molto grato se mi lasciassi andare adesso." Dissi e cercai di sembrare il più indifferente possibile.

La ragazza dai capelli castani mi guardò con occhi arrabbiati e sentii le sue unghie seppellirsi nella mia pelle. Mi fece molto male ed impiegai tutte le mie forze per impedirmi di fare alcun rumore.

"Ascolta attentamente idiota. Non so se mi stai mentendo o no, ma giuro su Dio che ti rendo la vita un inferno se sei davvero incinto del figlio di Jackson." Sussurrò a denti stretti.

Deglutii e non riuscì più a nascondere la mia paura. Era completamente pazza e temevo che avrebbe fatto del male al mio bambino. Trascorse un momento di silenzio e Minji probabilmente aveva studiato la mia reazione durante quel tempo.

"Posso solo consigliarti di abortire, prima di assicurarmi che tu non stia avendo..." Aspettai che continuasse, ma venne interrotta da una profonda voce maschile che mi fece alzare lo sguardo.

"È abbastanza." Minji mi lasciò andare e feci rapidamente qualche passo indietro. La ragazza incrociò solo le braccia e se n'è andò con il suo gruppo di amiche. Sospirai di sollievo e mi rivolsi al mio salvatore che era sorprendentemente familiare.

Era estremamente alto, aveva i capelli biondo-arancio ed era uno dei ragazzi più popolari della scuola. Non mi sarei mai aspettato che qualcuno come lui potesse aiutare me. In realtà non mi aspettavo che aiutasse qualcuno.

Era conosciuto per essere un po' freddo fuori e raramente parlava con qualcuno, tranne che con gli amici più cari. Ero felice che mi avesse aiutato ad uscire da quella situazione, anche se mi confondeva un po'.

"Grazie per avermi aiutato." Dissi per rompere il silenzio. Il ragazzo più alto fece semplicemente un cenno con il suo sorriso appena percettibile e tornò al suo tavolo. Sorrisi tra me e me per un momento, prima di lasciare la stanza.

Stavo andando a cercare Jackson adesso, che probabilmente era ancora fuori. Questo incidente mi aveva mostrato che non potevo semplicemente lasciare queste voci e sperare che svanissero. Dovevo fare qualcosa. E l'avrei fatto.

Positive?! || Markson [ITA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora