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Mark:

Era una piovosa domenica pomeriggio e Seokjin era venuto a portarmi alcuni pezzi della torta che aveva fatto per i genitori di Namjoon. Ero molto felice che venne a trovarmi, ma poi se n'è uscì con la vera ragione della sua visita.

"Un baby shower? Pensi che sia necessario?" Gli chiesi con le sopracciglia alzate. Il ragazzo più grande annuì con un ampio sorriso. "Certo che lo è. Puoi invitare i tuoi amici e loro possono darti regali per il bambino."

Il ragazzo attraversò la stanza e fece gesti scatenati con le sue mani, che mi fecero sentire che avrebbe rotto qualcosa. Sembrava quasi sicuro che un baby shower fosse un dovere assoluto.

"Non ho tanti amici che sono interessati a celebrare una festa per una bambina." Informai il ragazzo dai capelli scuri che si limitò solo a scrollare le spalle mentre il sorriso non lasciava la sua faccia.

"Non ho mai detto che devi invitare molte persone." Mi disse pieno di ottimismo, ma non ero ancora del tutto convinto. "Non so davvero se sia una buona idea." Dissi, cosa che fece fare il broncio al più grande.

"Forza Markie. Sarebbe così carino. Potremmo decorare il soggiorno e potrei persino fare una torta rosa se vuoi. E porterò molti regali per la principessa." Mi guardò con occhi grandi.

Sospirai con un piccolo sorriso sulle labbra. "Ci penserò." Rinunciai, cosa che fece sorridere felicemente l'altro. In realtà non avevo intenzione di fare una vera festa, ma forse non era così male invitare alcuni amici e mangiare una torta rosa.

"Fidati di me, non te ne pentirai." Jin batté le mani e finalmente si sedette accanto a me. "Quindi hai già fatto shopping per lei?" Cambiò argomento dopo che avevo più o meno accettato di fare un baby shower.

"In parte. Ho già comprato dei vestiti per i primi giorni, ma ne comprerò di più quando sarà nata e saprò di quale taglia ha bisogno. E ho ancora bisogno di comprare dei mobili per lei." Dissi all'altro ragazzo.

"Ha una sua stanza?" Mi chiese e scossi la testa in risposta. "Dormirà nella mia stanza. Devo ancora fare un po' di spazio per le sue cose." Gli dissi. Si guardò attorno nella stanza.

"Non pensi che sia troppo piccolo per voi due?" Disse Seokjin e potevo solo essere d'accordo. Certo, la stanza era piuttosto piccola per un adolescente e un neonato, ma non c'era altra possibilità.

"Non hanno una stanza libera che potrei usare per lei." Lo informai, cosa che gli fece aggrottare le sopracciglia mentre sembrava pensare a una soluzione migliore. Ma dubitavo che ce ne fosse una.

Non potrei tornare nella mia vecchia casa. Avevamo una stanza per gli ospiti, ma sapevo che mio padre aveva ancora difficoltà con la mia gravidanza, anche se aveva iniziato a trattarmi di nuovo normalmente.

"Forse potresti trasferirti in un tuo appartamento, con una stanza per lei e una per te." Il maggiore suggerì. Non era come se non avessi avuto questa idea prima, ma c'era un piccolo problema.

"Non posso farcela. Ho intenzione di fare un lavoro part-time, ma non so se guadagnerò abbastanza per pagare tutto." Ammisi. Jin iniziò solo a sorridere, ciò mi disse che aveva un'altra idea.

"Che ne dici di un coinquilino?" Suggerì. "Dubito che qualcuno voglia condividere il suo appartamento con me e la bambina." Dissi ed iniziai a mangiare un pezzo di torta che aveva portato con lui.

"Sono abbastanza sicuro che ci siano alcune persone che accetterebbero di vivere insieme a te e alla tua adorabile figlia." Il ragazzo mi fece un sorriso che ricambiai. Apprezzavo davvero il fatto che mi aiutasse così tanto.

"Immagino che tu abbia ragione. Forse ho fortuna e trovo qualcuno che vorrebbe condividere un appartamento con me." Risposi. In realtà la sua idea non era poi così male e valeva decisamente la pena di provarci.

Certo, sapevo che non era bello pensare di trasferirsi nonostante i Wang mi avessero offerto di stare con loro, ma qui non c'era abbastanza spazio per me e mia figlia.

Sapevo che sarebbe stato più facile vivere qui con Jackson, ma sapevo anche che nessuno aveva programmato che avrei vissuto qui per sempre. Era solo una soluzione a tempo determinato, perché i miei genitori non avevano accettato la mia bambina.

Dopo che mi ero trasferito qui, Sophia e io avevamo deciso che sarei rimasto per i primi mesi dopo la nascita e che avrei cercato un appartamento quando avrei risparmiato un po' di soldi ed ottenuto un lavoro part-time, ma forse me ne sarei andato prima.

"Dunque." Jin ruppe il silenzio di nuovo. Gurdai il maggiore. "Come state voi due? Va tutto bene?" Poi mi chiese e guardò il mio ventre rotondo prima di alzare lo sguardo su di me.

"Stiamo bene. Il dottore ha detto che sta andando tutto bene. È una bambina sana." Sorrisi al ragazzo più grande, che si preoccupava cosí tanto di me e di mia figlia non ancora nata. Naturalmente sapevo perché lo facesse.

Seokjin aveva perso il suo bambino mai nato a causa di un incidente. A volte ciò mi preoccupava che potessi dire qualcosa di sbagliato, perché Namjoon aveva detto che Jin era molto sensibile anche se non lo ammetteva.

Gli dicevo sempre che era fantastica e quello non era mentire, ma mi assicuravo di lasciare fuori i dettagli perché avevo paura di ferirlo. Non volevo parlare delle mie esperienze, perché temevo che non avesse mai avuto la possibilità di fare lo stesso.

"È bello sentirlo." Iniziò ed esitò prima che continuasse. "Sei al settimo mese, giusto?" Il ragazzo mi chiese allora. Rimasi un po' sorpreso, ma risposi alla sua domanda con un breve cenno del capo.

"Ti ha già preso a calci?" Non mi aspettavo che me lo chiedesse. "Sì. A volte mi prende a calci." Gli risposi, cosa che fece sorridere il più grande. "Che effetto fa?" Pensai per un momento alla risposta giusta.

"All'inizio faceva principalmente solletico, ma ora sento che mi sta letteralmente prendendo a calci." Dissi e ridacchiai. Il ragazzo dai capelli scuri non rispose. Si morse solo il labbro inferiore e guardò in basso.

Aspettatai qualche secondo per vedere se stesse per dire qualcosa, ma sembrava che dovevo rompere io il silenzio. "Mi sta prendendo a calci in questo momento. Vuoi sentire?" Gli chiesi, cosa che gli fece alzare lo sguardo.

Esitò, ma annuì e mise lentamente una delle sue mani sulla mia pancia. La mia bambina non impiegò molto a calciare contro la mano del mqggiore, cosa che lo fece sorridere intensamente, anche se vidi che stava per piangere.

Mi affascinava il fatto che tutti quelli che mi avevano già toccato la pancia, che erano solo Jackson, Jinyoung e adesso Jin, diventavano così emozionati quando sentivano il piccolo soffice calcio contro le loro mani.

Mi piaceva quando potevo sentirla mentre calciava e si muoveva. Ma questa volta era ancora più speciale per me, perché potevo condividere questa meravigliosa sensazione con qualcuno che non aveva mai avuto la possibilità di fare questa esperienza.

Positive?! || Markson [ITA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora