Lauren's pov
Chris parcheggiò l'auto fuori casa di Normani ed anche se stavo fumando una sigaretta con lo sguardo perso per la strada, riconobbi il suo quartiere in un batter d'occhio. Dopotutto, ci venivo da quando ero poco più che una ragazzina; sarei potuta arrivare a casa di Normani anche ad occhi chiusi.
Appena spense il motore dell'auto, mi sembrò di sentire un qualcosa che calava nell'aria, come una specie di oppressione e tensione. Tuttavia, non mi preoccupai più di tanto, decidendo che prima avrei dovuto finire la mia sigaretta. Sapevo che Normani, ritardataria come sempre, ci avrebbe fatto aspettare un bel po' prima di uscire di casa, quindi potevo fumare con calma.<<Lauren?>>, borbottò Chris. Lo vidi mordersi il labbro inferiore con la coda dell'occhio, ma non mi voltai verso di lui. Odiava l'odore di fumo, era già tanto che mi lasciasse fumare nella sua auto, e non volevo rischiare di perdere questo privilegio siccome gli avevo fumato in faccia. Emisi un piccolo "mmh" in risposta, per lasciargli intendere che l'avevo sentito ed aspettavo che continuasse.
<<Lauren, quella è Camila o sbaglio?>>, appena quelle parole abbandonarono le parole di Zayn, che sedeva sui sedili posteriori, mi voltai di scatto, lasciando cadere la sigaretta fuori dal finestrino.
Vidi subito la macchina dei Cabello- che non era cambiata da quando lei era andata via- parcheggiata fuori casa di Normani, ma ancor prima, vidi la ragazza che stava camminando verso la porta a passo svelto. Mi dava le spalle, quindi non potetti costatare se il suo volto era maturato come il suo corpo, ma sapevo perfettamente che era lei. Avrei riconosciuto ovunque i suoi capelli castani, adesso ricci, che ricadevano lungo la sua schiena. Avrei sempre riconosciuto la sua camminata elegante, anche quando non cercava di fare colpo su nessuno. Conoscevo benissimo il corpo di Camila, per tutte le volte che l'avevo osservata, quindi non c'era dubbio che non fosse lei.
Il cuore prese a battermi con violenza nel petto, man mano che la vedevo avvicinarsi alla porta. Iniziarono a tremarmi le mani, per non parlare delle strane sensazioni che si erano impossessate del mio stomaco in quel preciso istante. Sembravo un adolescente che scorgeva la ragazza che le piaceva tra la folla.<<Cosa ci fa qui?>>, chiese Jacob, confuso. Potevo sentire i loro sguardi attenti su di me, alla ricerca di una mia reazione improvvisa. Io, però, ero congelata, sentivo che il sangue faticava a scorrere normalmente tra le mie vene, per non parlare del fatto che niente sembrasse riuscire a distogliere la mia attenzione da lei.
Qualcuno aprì la porta di casa Robinson, poi Camila sparì all'interno, lasciandomi con uno strano senso di vuoto. Sbattei le palpebre velocemente, come se volessi accertarmi di non aver sognato. Lei era stata davvero lì, a due passi da me. Non era stata una delle mie ennesime fantasie create da alcol o droghe, che per quanto dovessero aiutarmi a dimenticarla, non facevano altro che farmela ricordare.<<Sofia. Sicuramente sarà venuta a prendere Sofia>>, dissi io. Sapevo che la sorella di Camila stesse uscendo con Jack, siccome più d'una volta io e lui c'eravamo ritrovati a parlare. Quando mi parlava della più piccola dei Cabello, i suoi occhi brillavano in una maniera che già conoscevo: felicità ed amore. Sguardo che io ero solita riservare a Camila.
Se Jack mi parlava spesso di Sofia, lei sembrava avere quasi paura di me. Quelle poche volte che incrociava il mio sguardo, lo distoglieva subito, come se prendesse la scossa. Non mi parlava mai, limitandosi a salutarmi quando entrava o usciva da casa di Normani. Potevo però dire che somigliava a sua sorella. Avevano lo stesso modo di sorridere, gli stessi occhi pieni di ambizioni, e persino lo stesso modo di vestire. Tuttavia, Sofia non aveva quello che mi aveva colpito in Camila, e che sembrava mancare a tutte le donne con cui ero stata dopo di lei.<<Vuoi che andiamo via?>>, mi chiese Chris. <<Magari diciamo a Normani di venire fuori e basta>>, si affrettò ad aggiungere. Scossi la testa, quindi strinsi le sopracciglia e cercai il coraggio di compiere la prossima mossa.
Emisi un sospiro profondo, poi aprii lo sportello dell'auto.
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Stockholm Syndrome
FanfictionCamila Cabello ritorna nella sua città nativa dopo essere stata via per un paio di anni. Camila, possiamo dire, sfugge da qualcosa...o forse qualcuno. Lei non sa che le cose sono cambiate e non può immaginare che proprio ciò da cui vuole scappare, r...