Camila's pov
Erano passate quasi due settimane da quando avevo avuto l'onore di rivedere Lauren. Quindi, erano passate quasi due settimane da quando avevamo avuto quella piccola discussione, che sapevo aveva lasciato entrambe con milioni di domande e dubbi. Conoscevo Lauren e sapevo perfettamente che quella che si era formata sul suo volto, era un'espressione di confusione. Entrambe avevamo un po' di cose da farci perdonare, ma credo che nessuna delle due sia ancora pronta ad assumersi le proprie responsabilità. Perché lo credevo? Be', possiamo dire che da quando avevamo avuto quella discussione, Lauren non si era più presentata a parlare con me. Inviava sempre i suoi amici, che non erano cambiati molto dall'ultima volta che li avevo visti.
All'inizio, credevo che lei non fosse nemmeno in questa casa, ma una sera l'avevo sentita. Litigava con qualcuno. Si sentiva chiaramente che era furiosa, e non sarei voluta essere nei panni della povera vittima. Mi resi conto che doveva essere un qualcosa di serio quando, dal giorno successivo a quella serata, mi trattavano tutti come se fossi un oggetto prezioso e delicato. Qualsiasi cosa fosse successa, avevo il sospetto che fosse collegato a me.
Poteva sembrare strano, ma sentivo la sua mancanza. Ero stata lontana da lei per dieci anni, per questo mi sarebbe piaciuto passare un po' di tempo con lei. Insomma, per quanto tempo avrei potuto passare con lei dato che mi teneva chiusa in quella stanza. O almeno, questo era il mio pensiero all'inizio. Tuttavia, successivamente, mi era stato detto che potevo muovermi per la casa- questa meravigliosa informazione, era stata accompagnata da una minaccia di morte se avessi provato a scappare. Ma comunque era una meravigliosa informazione.
Allora, avevo preso a camminare per casa. Era la vecchia casa degli Jauregui, solo con qualche piccola modifica qua e là. Dedussi che a Lauren non piacesse il ricordo del padre, per questo aveva deciso di togliere di mezzo ogni foto di famiglia, lasciandone fuori una sola, in cui Mike non c'era. Non ci misi molto a ricordare, inoltre, che nella stanza in cui alloggiavo, c'era stato una volta l'ufficio del padre di Lauren. Mi venivano i brividi se pensavo che, forse, aveva ucciso in quella stessa stanza. Per ciò, ero stata davvero contenta di sapere di poterne uscire ed entrare quando avevo voglia. O meglio, ogni volta che Lauren non c'era.
La porta della stanza veniva chiusa a chiave la sera, e veniva aperta la mattina. Puntualmente, dopo pranzo, dovevo ritornarci, e veniva chiusa di nuovo. All'inizio, ero un po' confusa, ma dopo un po' mi ero resa conto che l'assenza di Lauren era il mio pass per la libertà di girovagare per casa. Ecco, anche questo mi infastidiva. Possibile che non avesse coraggio di fronteggiarmi? Di parlarmi e dire quello che ne pensava?
Quella mattina, iniziò come una delle tante. Lauren dovette fare le cose che faceva ogni mattina, poi uscì di casa e Chris venne ad aprire la porta. Avevo piena autonomia, quindi andai al piano di sopra ed utilizzai il bagno. Feci una doccia lunga e rilassante, pensando a quanto altro tempo avrei dovuto trascorrere qui. Se non fossi stata preoccupata per la mia famiglia, non avrei avuto problemi a restare. Non era male. Non ero stata maltrattata. Chiunque cucinasse sapeva farlo da favola, e proprio come avevo detto, potevo muovermi per la casa. Più che un rapimento, sembrava che Lauren ed io avessimo divorziato e nessuna delle due non volesse vedere l'altra. Con la differenza che non eravamo state nemmeno sposate, ed io volevo vederla eccome. Avevamo pur bisogno di un punto di partenza per chiarire, altrimenti saremo invecchiate con dubbi e domande che non sarebbero mai svaniti. Portavo questo peso sul mio petto già da troppo tempo e almeno ora, che ne avevo l'opportunità, volevo togliermelo.
Finita la doccia, scesi al piano di sotto e mangiai la colazione che, come sempre, era stata lasciata sul tavolo della cucina.<<Camila>>, disse Chris a mo' di saluto.
Credevo che nessuno di loro avrebbe potuto sopportare la mia presenza, dato che ero io la cattiva che aveva lasciato da sola Lauren quando più aveva bisogno di me. Eppure, sembrava che non fossero arrabbiati con me e se lo erano, lasciatemi dire che lo nascondevano una meraviglia. Forse erano gli ordini di Lauren, forse provavano compassione per me...o forse, per loro non ero altro che un buon affare.
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Stockholm Syndrome
FanfictionCamila Cabello ritorna nella sua città nativa dopo essere stata via per un paio di anni. Camila, possiamo dire, sfugge da qualcosa...o forse qualcuno. Lei non sa che le cose sono cambiate e non può immaginare che proprio ciò da cui vuole scappare, r...