Capitolo 3

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Lei è stato un evento che
mi ha travolto fortemente
troppo fortemente.
Ed io, forse, ero troppo distratto
o troppo disattento
per non innamorarmi.
( Charles Bukowski)
****

Il bancone della cucina è ingombro di pentole e una miriade di utensili a me perfettamente sconosciuti. Saetto incessantemente il mio sguardo osservando tutti i misteriosi arnesi. La cucina è infestata da una quantità inestimabile di farina e dinanzi ai miei occhi Jessica, con addosso un grembiule macchiato, sta mettendo in mostra le sue doti culinarie, cercando di preparare i cupcake. Doti culinarie che sono confermate dal gradevole odore che invade la nostra piccola cucina.

<<Quindi è così che trascorri il tuo tempo libero?>> chiedo curiosa poggiando il gomito sul bancone e la testa sulla mano.
<<Direi che è più che altro un modo per evadere dai libri>> sentenzia lei in tono conciso versando l'impasto negli stampi.
<<E tu come trascorri il tuo tempo libero?>> mi chiede pulendosi con cura l'angolo della bocca da un pizzico di glassa.
<<Beh...niente di speciale...il più delle volte mi ritrovo a litigare con i miei pensieri>> affermo ridacchiando.
<<Figo!>> esclama lei ostentando una risata soave.

La osservo nei suoi movimenti aggraziati, la montatura spessa degli occhiali è leggermente sporca di Dio sa cosa, i suoi capelli sono arruffati, legati in un trascurato chignon mentre le sue mani gracili si muovono freneticamente, tentando di dare vita alle sue creature. È particolarmente concentrata mentre continua a impastare e mi rilassa osservarla, mi trasmette una strana quiete.
<<Ritornando al discorso di prima...Secondo me dovresti pretendere delle spiegazioni>> afferma assumendo un tono serio e cinico da perfetta psicologa.

È assurdo di come non faccia altro che parlare di Derek con chiunque. Sono diventata una sorta di videocassetta inceppata che trasmette ripetutamente lo stesso piagnisteo. Nemmeno io riesco a sopportare più la mia voce.
<<Ci ho già provato>> sbuffo seccata, <<ma non risponde al telefono e non l'ho trovato nemmeno a casa>> ripeto rassegnata per l'ennesima volta. Dopo quella strana conversazione con James sono tornata a casa con la coda tra le gambe come un cane bastonato e ho trascorso l'intero tragitto dal suo appartamento a casa mia versando lacrime ininterrottamente.

<<Mi hai detto che il suo amico ha organizzato una festa questa sera...>>
La osservo inebetita sapendo già dove vuole arrivare.
<<Quindi?...>>
<<Beh...dovresti andare lì. Lo troverai sicuramente>> afferma mentre inforna i cupcake.
Arriccio il naso decisamente contrariata.
<<Non se ne parla>> sbotto <<E poi ci sarà anche il mio ex ragazzo>>
<<Dico sul serio. Deve darti delle spiegazioni.>>
Mi mordicchio il labbro inferiore riflettendo su quanto ha appena sostenuto Jessica.
<<Si hai ragione. Ci vado subito>> confermo. Infilo rapidamente la giacca che avevo scaraventato sul divano mentre Jessica mi regala un sorriso soddisfatto e orgoglioso. Prima di uscire di casa intrufolo un dito nella scodella piena di glassa al cioccolato portandolo sulle labbra. È davvero squisita!
<<Ehi...>> mi ammonisce lei sorridendo e dandomi una leggera pacca sul braccio.
<<Sei davvero brava>> commento sinceramente assaporando lentamente quella prelibatezza. Le sue guance iniziano a dipingersi di un rosso accesso e la timidezza ritorna prepotentemente a circondare la sua figura.
<<Grazie>> squittisce sfoderando un sorriso sghembo, <<In bocca a lupo>> dice infine mentre contro ogni buon senso esco dalla porta di casa.

***
Parcheggio la macchina dinanzi l'impetuosa villa di Luca. Respiro sommessamente prima di dirigermi all'interno e mi ripeto mentalmente il mio piano d'azione:
Evitare Clark e cercare Derek.
Evitare Clark e cercare Derek.
Evitare Clark e cercare Derek.
Sembra facile.
Si! Facile un cazzo, mi ricorda la vocina beffarda nella mia testa ma la ignoro, come sempre ultimamente.

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