Prologo

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Derek's POV

Quando gli occhi verdi di Giulia hanno iniziato ad invadere i miei sogni, avevo cominciato a capire che quella ragazza nascondeva qualcosa di diverso. Sotto quel sorriso sghembo e quel suo fare impacciato Giulia celava un vortice, potente quanto distruttivo, in grado di perseguitarmi, di torturarmi brutalmente.

Come poteva una ragazza esercitare un potere così intenso su di me?

Era possibile che ogni mio pensiero, ogni mio respiro dipendesse da quella ragazzina dagli occhi troppo grandi per quel viso delicato che si ritrovava?

Ho sempre sviluppato un rapporto strano con le donne, forse a causa dell'atteggiamento strafottente di mio padre o forse a causa dei singhiozzi di mia madre che ogni notte diventano sempre più violenti.
Non so il perché. So solo che ho sempre avuto bisogno del contatto fisico con le donne, ma non volevo legarmi. Quasi sempre le ragazze mi mostravano attenzione, riuscivo sempre a catturare la preda che mi prefiggevo all'inizio di una serata.
Era sempre lo stesso piano: andavo ad una festa, adocchiavo una tipa stratosferica e nel giro di una notte riuscivo a scoparmela. Una o anche più volte.
Era diventato quasi un rituale, era una certezza per me, ma dopo il sesso andavo via, non lasciandole nemmeno il tempo di prendere fiato.
Si. Anche questa era una certezza ormai.

Un'altra certezza della mia vita? Quasi ogni sera mi ritrovavo coinvolto in una rissa. Quando sono intento a sferrare pugni vengo domato da una scossa di adrenalina che mi fa sentire vivo. Nelle mie vene pulsa più arroganza, più potere, meno vincoli, meno divieti.

Ma il prezzo per questo mio comportamento da frustrato del cazzo lo sto pagando: quando a causa della mia incapacità di controllo ho mandato in coma quel ragazzo il mondo mi è crollato addosso. So che non esiste una giustificazione legittima per l'orrore che ho commesso, ma dietro questo atteggiamento spavaldo e arrogante ho sempre nascosto scrupolosamente dei ricordi infantili che non ho mai voluto far venire a galla: il fatto che da bambino non ricevevo carezze o abbracci, ma solo soldi.
Cosa poteva importare a un bambino di dieci anni di avere tutti i videogiochi presenti sul mercato se non riceveva nemmeno un piccolo bacio quando tornava da scuola, o se non veniva chiesto lui come aveva trascorso la giornata.

Mia madre è sempre stata troppo passiva, troppo smarrita nella sua sofferenza per essere in grado di crescere un figlio con l'amore di cui ha bisogno, forse anche un po' egoista.
So che mi vuole bene, ma faticava a dimostrarlo, e anche questo per lei era fonte di dolore. Ma la mia rabbia non è rivolta nei suoi confronti, bensì nel mio donatore di sperma.
È sempre stato lui la causa del disagio che regnava in casa mia, e più crescevo più imparavo a diventare indifferente ai sentimenti, impassibile, imperturbabile.

E se pensassi che il mio scudo fosse invalicabile mi sono dovuto ricredere quando Lei ha fatto la sua comparsa. Quando mi ha guardato con quegli occhi curiosi, ho capito che sarebbe stata la mia futura preda, una preda particolarmente allettante per il profumo di proibito che emanava.

Ma non mi sarei mai aspettato che sarei arrivato a venerare e desiderare solo e unicamente il suo corpo, che non avrei nemmeno degnato di uno sguardo le altre ragazze, che sarei diventato dipendente del suo profumo, che sarei diventato così geloso da avere istinti omicidi se qualcuno ci provasse.

Ma ora Giulia sta diventando sempre di più un miraggio, la vedo sempre più lontana, sempre più distante, e se prima pensassi che l'avrei tenuta tra le mie braccia per non farla scappare mai...adesso...
non ne sono così sicuro.

Spazio autrice
Ciao bambine vi lascio con questo prologo che spero vi sia piaciuto. Fatemi sapere chi ha deciso di seguire la continuazione della storia  mettendo stelline o commentando ❤️

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