Capitolo 15

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Portami ad amare le cose mai amate.
*****

Tre Mesi Dopo

<<Cosa devi farmi vedere?>> pronuncio con
voce civettuola. Dal mio tono traspare chiaramente curiosità mentre prendo posto sul suo letto con ancora le chiare lenzuola disfatte.
<<Impaziente?>> afferma Derek con il solito sorrisetto malizioso stampato sul volto, accompagnato dalle adorabili fossette.
<<Un pó>> annuisco smascherando un sorriso sghembo e sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lui esordisce una risatina con un'espressione sul volto da cui si evince ampiamente che non è affatto stupito dalla mia risposta, ma non proferisce altro. Continua a stare in piedi nel mezzo della sua camera da letto con le larghe spalle rivolte alla finestra da cui penetrano con prepotenza i primi raggi di sole.
Un sole che ti riscalda con veemenza la pelle, annunciando che l'estate sta giungendo.
I suoi occhi castani sono fissi nei miei, quegli occhi che non mi stancherei mai di guardare. Quegli occhi che mi hanno causato una sofferenza inimmaginabile, una sofferenza capace di farmi trascorrere intere notti insonne connotate da lacrime incessanti e inarrestabili, una sofferenza che mi ha annientata, indebolita, distrutta. Ma che oggi rappresentano il mio rifugio, la mia casa.

Da quando quella sera Derek ha confessato a tutti la nostra relazione clandestina, la nostra vita è cambiata radicalmente e da quel preciso istante non ci siamo mai più separati. Per quanto questi tre mesi siano stati intesi e passionali inizialmente non è stato per niente facile affrontare tutto ciò.
Forse non lo è tutt'ora.

Derek si è allontanato dalla sua abituale compagnia di amici, tranne da James ovviamente, il quale continua a sostenere con audacia il suo migliore amico. Luca invece non ha particolarmente approvato l'atteggiamento di Derek, definendolo "stronzo e poco rispettoso" nei confronti di Clark, basando la sua teoria sulla rozza convinzione che le donne dei propri amici sono intoccabili e proibite. Così il rapporto tra i due si è alquanto raffreddato: Derek non partecipa quasi più alle sue feste e di questo, egoisticamente parlando, ne sono abbastanza felice. Desideravo fortemente allontanarmi da quell'ambiente monotono e squallido, in cui si viveva solo di feste appariscenti tra infiniti fiumi di alcool e droga e in cui tutte le ragazze erano praticamente svestite nel disperato tentativo di catturare l'attenzione maschile e ricevere qualche complimento, il più delle volte poco garbato.
Per quanto riguarda Clark, dopo quella sera epica non è più riapparso in scena. L'ho avvistato solo una volta mentre passeggiavo con Derek per i lunghi corridoi dell'Università. Non appena i suoi occhi di ghiaccio si sono scontrati con i miei, il cuore ha smesso di battere all'istante, i miei respiri erano affannosi e angosciosi e un senso di paura si è impadronito del mio corpo. Ho continuato a camminare con movimenti meccanici e automatici e con lo sguardo fisso sul pavimento sporco, sperando che non avrebbe scatenato una patetica scenata. Derek, aveva ovviamente intuito il mio evidente stato di agitazione, e strinse fortemente le sue dite tra le mie, in un premuroso tentativo di rassicurarmi. In quel momento mi sono sentita protetta e sollevata, soprattutto quando Clark pochi istanti dopo è scomparso dalla nostra visuale senza una minima reazione, quasi in maniera del tutto indifferente. Conoscendolo, non mi sarei mai aspettata un atteggiamento così passivo da parte sua, ma proprio perché conosco pienamente la sua personalità sadica e provocatoria sono sicura che starà bramando nell'ombra la sua perfida vendetta.
Ed è proprio questo mio pensiero paranoico e costante a tormentarmi la notte. Durante le ore buie sono dominata da invasivi sensi di colpa che mi attanagliano con violenza bloccandomi il respiro. Sapere che il futuro di Derek potrebbe essere a rischio per colpa mia mi lacera lo stomaco, ma questa ossessione tende a dissolversi nel nulla non appena due braccia possenti stringono dolcemente il mio corpo esile, trasmettendomi un senso di quiete e di pace e permettendomi di addormentarmi mentre le mie narici vengono invase dal profumo inebriante della sua pelle leggermente sudata.

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