Capitolo 2 - Occhi

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Al pomeriggio le due ore di Erbologia passarono piuttosto lentamente, soprattutto per il caldo soffocante nelle serre sul finire dell'estate. La giornata era stata piuttosto fresca per la verità, e l'aria autunnale si sentiva soprattutto al mattino e alla sera, ma le serre della professoressa Sprite creavano sempre una cappa di caldo e umido che era confortante solo nel gelo invernale.

Arrivati a cena, la voglia di Harry e Ron di andare a vedere le stelle aveva raggiunto il pavimento. Non che al mattino fossero più eccitati a riguardo, ma la stanchezza della giornata aveva decisamente peggiorato la loro condizione. Hermione passò la cena leggendo un libro di astronomia per informarsi su quali stelle si potessero vedere a settembre dalla Scozia e ogni tanto sospirava perchè il caos della sala non le permetteva di concentrarsi e segnarsi le coordinate.
Ron deglutì silenziosamente guardando l'amico per avere l'approvazione per quello che stava per fare, poi prese un respiro, poggiò una mano sulla schiena della ragazza e le disse con calma - Herm, senti, ti vedo piuttosto stanca. Che dici se facciamo un'altra sera? Tanto le stelle stanno sempre lì!
Hermione si girò lentamente verso di lui, non poteva credere che lo avesse detto davvero. Lo guardò con occhi furenti. - Ronald Weasley, ascoltami bene. Io ho intenzione di andare sulla torre a vedermi le stelle questa sera. Non sono stanca! - fece per raccogliere le sue cose e alzarsi, quando aggiunse con voce tremula - E non mi importa se tu non ci sei! - e lasciò la sala.

Ron l'aveva combinata grossa. Deglutì ancora una volta, con il volto rosso e spaventato. In certe situazioni con le ragazze, e specialmente con Hermione, non sapeva proprio comportarsi.
Guardò l'amico con aria di rimprovero - Ma perchè non mi hai fermato?!
Quello sgranò gli occhi sotto gli occhiali - Cosa?!
- Perchè hai lasciato che dicessi quelle cose a Hermione?
- Ron, è la tua ragazza! Possibile che non sai ancora come trattarla?
- Ma tu sei mio amico, avresti dovuto fermarmi.
Harry lo guardò sconsolato, non poteva continuare a costruire quella relazione insieme a loro, dovevano darsi una mossa da soli, ma gli dispiaceva talmente tanto per l'amico, che gli diede una pacca sulla spalla in segno di compassione.
Ron si mise le mani sugli occhi. Non voleva darsi la colpa, ma sapeva benissimo che era solo sua.
- Scusami, Harry, tu non c'entri, sono io che non so come fare con lei. Ma ora cosa faccio?
- Ron, devi imparare a capirla. Lei ci tiene a questa cosa, mostrati contento o proponile qualcosa di meglio. Comunque come minimo devi andare da lei più in fretta possibile. - gli sorrise. Assurdo, proprio lui, che con le ragazze era assolutamente negato, gli dava consigli su Hermione. Sarà che ormai conosceva tanto bene l'amica da capirla facilmente, più di Ron stesso.
- Hai ragione. Vieni con me? - chiese il rosso alzandosi dal tavolo.
- No, Ron! Devi andare da solo, non posso esserci sempre io.
Ron sospirò - D'accordo. Ma poi ci raggiungi?
- Sì, finisco il dolce e vi raggiungo. - Harry scosse la testa e sorrise, Ron era la persona più impacciata che conoscesse. A quelle parole lo vide calmarsi e correre verso la torre.
- In bocca al lupo, Ron! - gli urlò ridendo e mettendosi un cucchiaio di tiramisù in bocca.

Ron si avviò affrettato verso le scale, fermandosi ogni tanto per prendere fiato e pensare a cosa avrebbe detto a Hermione una volta raggiunta. Avrebbe dovuto affrontare una discussione e finirla con lo scusarsi per quello che aveva detto, come al solito. Anche se in realtà non capiva cosa avesse fatto di sbagliato, dato che si era preoccupato solamente per la sua stanchezza, senza ricordare esplicitamente il fatto che lui, di vedere le stelle, non aveva proprio voglia.
Tanto lo sapeva, qualunque discussione tra loro l'avrebbe vinta lei.
La cosa che più lo turbava erano state le ultime parole di lei "Non mi importa se tu non ci sei!", gli risuonavano in testa come un martello incessante. Davvero non le importava se lui fosse andato o no? Aveva senso allora combattere in quel modo per saldare la loro relazione se a lei importava poco di lui?
Fin dal primo giorno Ron aveva lottato per Hermione. Aveva combattuto contro se stesso per diventare quel ragazzo che Hermione vedeva in lui, e non l'aveva fatto con dispiacere. La amava, e lo sapeva ormai da tanto tempo. E da quel loro primo bacio nella camera dei segreti era stato certo che anche lei provasse la stessa cosa.
Solo che il carattere della Granger era difficile da sostenere, spesso non riusciva a capire come accontentarla o come farla sentire bene. E forse il problema era che non ne avevano mai parlato seriamente. Magari quella sera poteva essere un'occasione propizia per sistemare le cose.

Note dal firmamento - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora