Capitolo 8 - Rosso

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Era stato così reale, maledizione!
Per Merlino quanto aveva desiderato che lo fosse davvero!
Sentì un bruciore piacevole nella parte bassa del ventre: l'erezione era certamente autentica, sentiva che stava per esplodere da un momento all'altro. Per fortuna era seduto e coperto dal tavolo.
Ora doveva assolutamente controllarsi.
Una fantasia nel bel mezzo del nulla, così tanto realistica che avrebbe potuto giurare di averla vissuta davvero, era quasi impossibile credere che non fosse successo, se non per il fatto che Snape non lo avrebbe mai preso in quel modo...
Per Merlino, doveva smetterla di pensarci o sarebbe finita davvero nel modo peggiore.
- Pro-professore - balbettò, incapace di spiegare perchè lo stesse ancora fissando.
Sicuramente aveva le guance rosse, le sentiva bruciare.
- Mi spiega perchè mi sta fissando? Per Salazar, Potter! La smetta!
Se non fosse stato proprio Snape davanti a lui, Harry avrebbe giurato di aver intravisto un leggero rossore di imbarazzo sulle gote dell'uomo, gli occhi erano più scioccati che arrabbiati, come se non fosse abituato a sentirsi così osservato.

E infatti a Snape non piaceva essere guardato. A malapena sopportava di essere visto, tra la folla, cercando di coprirsi il più possibile, così come faceva tutti i giorni a scuola.
Ma ora quell'insulso moccioso lo stava fissando come se avesse visto Silente in persona resuscitare dalla tomba. Che diamine gli era preso?
Si era incantato completamente a guardarlo, come se non l'avesse mai visto in vita sua.
E Snape questo non riusciva a tollerarlo. Doveva assolutamente mettergli in testa che non doveva osare puntare gli occhi su di lui.
Quegli occhi, poi. Un dolore straziante lo pervase, ma cercò di mascherarlo. Quegli occhi non lo avevano mai fissato in quel modo prima di allora.
L'ultima volta che due luminosi puntini verdi lo avevano guardato a lungo era stato quando aveva insultato la giovane Lily. E i suoi occhi gli dicevano che era profondamente delusa e amareggiata, che si aspettava di meglio da lui, che aveva rovinato tutto. Erano occhi pieni di lacrime che segnavano una fine nel cuore di Snape.
Ma ora il moccioso lo guardava come se fosse sconvolto. Da sotto gli occhiali lo sguardo era quasi...bruciante.
Da quanto lo stava fissando? Aveva le guance rosse, come se fosse affaticato, o imbarazzato. Come quella mattina nell'aula.
Potter imbarazzato?
Magari era stato davvero poco bene, ma di certo non poteva permettere che saltasse la sua punizione per una scusa tanto sciocca.
Peggio stava Potter, meglio stava lui. Ma ora doveva finirla.

Il ragazzo abbassò gli occhi e riprese a fissare la pergamena, non riusciva quasi a respirare.
- Mi scusi, signore. Stavo solo...pensando. - disse in un soffio, dopo aver taciuto qualche secondo in cui riprendeva in mano la situazione.
- Pensando? Può benissimo guardare il foglio per pensare! - sbottò Snape.
- Mi-mi dispiace. Non volevo fissarla. - disse Harry, incapace di proferire parole diverse dalle scuse. Sentiva che le gote si accaldavano sempre più, ora per la vergogna.
Snape chiuse gli occhi e prese un respiro profondo per darsi una calmata.
- Ha finito quel maledetto tema? - chiese scocciato.
- No, signore, non ancora. - sussurrò Harry - A dir la verità non sto tanto bene.
Il Serpeverde sapeva che sarebbe arrivato quel momento in cui il moccioso avrebbe approfittato della scusa che aveva usato quella mattina per andarsene dalla lezione. Incurvò leggermente un angolo della bocca in un ghigno, quasi soddisfatto di se stesso per rendere il giovane Potter in quelle condizioni, anche se non sapeva nemmeno lui come facesse.
- Bene, bene. E quale malore avrebbe, Potter? Sa, sono stato per tanti anni un pozionista, ho un bel po' di rimedi nelle mie stanze.
Harry si sentì ancora peggio. Non voleva prendere una pozione di Snape. E poi non aveva nulla che si potesse curare. Semplicemente un'erezione nei pantaloni e una voglia straziante di soddisfarla. Per non parlare poi del desiderio, ormai più che reale, di strappare i vestiti al professore. Ma non poteva di certo dirgli questo.
- Non ce n'è bisogno, professore. Ho solo bisogno di un po' di riposo. - si affrettò a rispondere.
- E lo avrai. Non appena finirai il tuo tema.
- Sì, signore. - sospirò rassegnato.

Note dal firmamento - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora