Capitolo 6 - Corpi

1.3K 92 2
                                    


Il mattino successivo sia Harry che Ron avrebbero avuto ben poca voglia di svegliarsi e iniziare la giornata, se non avessero immaginato che Hermione si trovava sicuramente in sala grande a leggere interi volumi enormi trovati in biblioteca durante la notte.
- Andiamo a cercare Hermione? - disse Harry sbadigliando all'amico, mentre cercava di mettersi la camicia nel verso giusto.
- Mi sa che ci conviene, chissà quanti libri avrà sul tavolo questa mattina. - rispose Ron con un occhio semi aperto.

Arrivati nel salone per la colazione, l'amica li accolse con un sorrisetto alla “ve l'avevo detto” e un unico libro piuttosto piccolo, rispetto ai soliti, stava sul tavolo davanti alla tazza di succo.
Ron la salutò con un bacio sulla guancia e l'aria sospettosa, mentre Harry si sedette davanti a lei in attesa di spiegazioni, che ovviamente non tardarono ad arrivare.
- Buongiorno, ragazzi. - disse la riccia, senza togliersi quell'espressione soddisfatta dalla faccia.
- Ehm...ciao, Herm. - rispose Harry prendendo l'ultima brioches al cioccolato. - Allora?
- Volete saperlo? - disse, e senza nemmeno aspettare una risposta aggiunse - Avete idea di dove ho trovato questo unico libro sul nostro Incanto misterioso?
Ron e Harry si guardarono. - In biblioteca? - chiesero all'unisono.
Hermione alzò gli occhi al cielo. - Sì, certo, in biblioteca. Ma in quale reparto?
- Herm, non lo sappiamo. Vuoi illuminare anche noi o giochiamo agli indovinelli? - chiese Harry per farla finita con quello stupido gioco che non dava freno alla sua curiosità.
- Oh, e va bene. L'ho trovato nel reparto di pseudo-magia. - rispose sorridendo.
- Pseudo-magia? E cosa sarebbe? - prese parola il rosso.
- Tutto ciò che potrebbe essere magia, ma non è mai stato testimoniato che lo sia davvero. Un po' come le leggende, c'è chi crede in Re Artù e in Camelot e chi crede sia solo una storiella per bambini. Insomma, avevo buone ragioni per credere poco alle parole di Luna. - rispose lei.
- Re chi? - chiese Ron.
- Oh, scusa. Nelle famiglie babbane inglesi si narrano storie su Re Artù e i cavalieri di Camelot, nel mondo della magia viene omessa questa parte e lasciata solo la storia di Merlino. - spiegò Hermione.
- Ma Merlino è davvero esistito, lo sai no? Dicono che sia stato un Serpeverde qui ad Hogwarts! - rispose euforico Ron.
- Ron, vedi... - riprese la riccia.
- Ragazzi, stiamo perdendo il punto dell'argomento! - la interruppe Harry alzando la voce. Poi tornò calmo. - Scusami, Hermione, ma vuoi dire che l'Incanto dell'Amore Lontano è pseudo-magia? Cioè non esiste?
- Ho cercato in tutti i libri possibili, ho girato per circa quattro ore in ogni reparto della biblioteca e non ho trovato nulla, nemmeno di vagamente somigliante. Poi mi è venuto in mente che a dirti di questo Incanto è stata Luna e così ho tentato nell'unica ala in cui non ho mai messo piede: la pseudo-magia. E ho trovato solo questo libricino - lo porse a Harry - che parla di un Incanto Remotus Resonatus, che sembrerebbe proprio quello che stiamo cercando.
- Remotus Resonatus - ripetè Harry, evitando di chiedere a voce alta dove avesse trovato quattro ore di tempo per stare in biblioteca, essendo solo prima mattina - Come è possibile che non esista se sia io che Luna ne abbiamo sentiti gli effetti?
Hermione scosse la testa. - Non saprei, Harry. Senti qua. - gli prese il libro e aprì la pagina che cercava - L'Incanto Remotus Resonatus è una magia antica. Si dice che per attivare questo incantesimo il mago debba essere un abile musicista. Solo pochi sono a conoscenza di come si incanti lo strumento musicale e dal momento in cui la magia è attivata, solo il musicista e il destinatario della melodia possono udirne la musica. Si dice che l'armonia suonata porti con sè i sentimenti di chi la suona, nel momento in cui pensa alla persona a cui è dedicata. Ci sono racconti di persone che hanno udito la musica pur non essendo i destinatari, perchè possedevano il più stretto legame di sangue con la persona a cui era dedicata la musica in principio. Ma nessuno ha mai confermato alcuna di queste teorie. La magia è citata spesso nelle leggende, ma nessun mago di oggi ha mai dato prova della sua esistenza.

Finita la lettura rimasero qualche secondo in silenzio, cercando di assimilare quelle parole e capire quali di esse potessero avere un fondo di veridicità.
- È questo. Esattamente quello che è successo a me. Non so se era diretta a me o a qualcun altro, ma è questo che mi è successo. Non posso non crederci. - affermò ad un tratto il moro.
- Sono d'accordo con Harry. Dopotutto meglio questo come punto di partenza, che nulla. - disse l'amico.
- Va bene. Allora cerchiamo di scoprire chi suona il pianoforte qui a scuola. Ricordate che potrebbe essere chiunque, se non fosse direttamente indirizzata a te. - rispose Hermione rassegnata.
- Ma è per forza per me, Herm. Pensaci. Con chi potrei mai avere un legame di sangue tanto stretto?
- Questo è ciò che dice il libro, magari non è necessario che sia di sangue. Potrebbe essere qualcuno che suona per Silente, tu e lui eravate molto legati. - ipotizzò Hermione.
- Non lo conoscevo affatto, lo sai, non come pensavo. Non penso che tra noi possa esserci un legame simile. - rispose Harry malinconico.
- Non mi viene in mente altro. Sei legato solo a me e Ron, Ginny e i Weasley, ma in tal caso anche Ron dovrebbe sentire la musica, almeno credo.
- Sirius - sussurrò Harry, interrompendola.
- Ma chi suonerebbe per Sirius? - chiese Ron.
- Non lo so. - rispose il moro.
I tre si fecero più cupi e pensierosi, finchè non suonò la campanella di inizio delle lezioni.
- Per Merlino! Andiamo, abbiamo Snape alla prima ora! - gridò Hermione mentre si affrettava a prendere la roba per correre fuori dalla sala grande.

Note dal firmamento - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora