Capitolo 9 - Ira

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Harry sentì di colpo la testa girare, o forse la stanza, o tutto girava in quel momento.
In un primo istante pensò solo “Devo dire ad Hermione di mettere Snape nella lista.”, poi si rese conto che avrebbe dovuto spiegare dei suoi legami emotivi con il professore e questo non lo avrebbe di certo potuto raccontare agli amici.
D'un tratto tutto si fece più chiaro e ogni tassello sembrò mettersi al suo posto.
La testa di Harry continuava a girare vorticosamente, tanto che dubitava che sarebbe riuscito a rimanere in piedi ancora a lungo. Uscì dalla stanza prima che fosse troppo tardi e tornò nel corridoio, per accasciarsi accanto alla porta del bagno.

Snape suonava quella musica. Suonava per Lily, e lui era l'unico legame di sangue magico con sua madre.
Tutto tornava spaventosamente. Harry non poteva credere di non essere riuscito a collegare tutto prima. Ecco la risposta a tutte le domande sul perchè qualcuno volesse fargli del male con quelle melodie.
Snape non era conscio di quello che stava provocando. Non aveva idea che Harry potesse sentire il suo pianoforte e provare le sue emozioni.
Non voleva affatto fargli del male, anzi, probabilmente cercava solo di ricordare nel migliore dei modi la donna che aveva sempre amato.
Il battito di Harry accelerava a mano a mano che tutto si faceva più chiaro.

Rimaneva comunque il fatto che lui fosse eccitato da quell'uomo, che provasse desiderio nei suoi confronti. Anche questo dipendeva dalla musica?Aveva iniziato a osservare il professore in quel modo solo dopo averla sentita per la prima volta, quindi era una risposta plausibile anche per questo.
Non gli sembrava possibile aver avuto la risposta chiara a ogni domanda sempre davanti a sé e non averla mai vista. Snape, l'uomo che aveva sempre detestato e che non aveva mai creduto capace di sentimenti, non solo gli aveva rivelato egli stesso dell'amore per Lily, ma le dedicava anche la sua musica.
Harry pensò che non ci fosse nulla di più triste e romantico. La malinconia uccideva ogni giorno quell'uomo, eppure era ella stessa a mantenerlo in vita. Quella musica riusciva a collegarlo in qualche modo con Lily e grazie ad essa lui continuava a vivere, nella speranza che lei lo potesse sentire. Harry iniziò a tremare, non poteva credere di aver ancora una volta giudicato solo tramite stupidi pregiudizi un uomo che era forse una delle persone più capace di amare che esistessero su questa terra.

Ripensò a quella musica, alla prima che aveva ascoltato e a quanta tristezza portasse con sé.
E ricordò che l'aveva udita quella sera, dopo il loro scontro nell'aula di Difesa, quando probabilmente Snape aveva rivissuto orribili momenti e aveva trovato conforto nello sfogarsi al pianoforte.
Una lacrima solcò il volto di Harry, ancora incredulo di tutto ciò che gli stava accadendo.
Tutta quella tristezza, quella disperazione che l'uomo si portava appresso ogni giorno da diciotto anni gli provocava un dolore pungente nel cuore, ora che sapeva cosa doveva sopportare. Strinse gli occhi e posò la testa tra le ginocchia. Non poteva smettere di piangere, ne aveva bisogno. Aveva urgenza di lasciar scendere quelle lacrime, che lavassero il dolore che si era insediato nel suo cuore.
Non solo riusciva a sentire la musica e provare le emozioni del professore, riusciva anche a capirlo. Poteva sentire il suo cuore disperato e comprendere quanta tristezza e malinconia nascondesse.
In fondo forse, loro due, non erano poi così diversi come pensavano.

Intanto Snape rimuginava su ciò che gli stava accadendo, senza capire perchè. Aveva avuto pietà per quegli occhi verdi. Aveva dato fiducia a quel moccioso per la prima volta dopo diciotto anni. Aveva davvero concesso unfavore a Potter.
Il solo pensarlo lo faceva stare male. Perchè si era mostrato così debole? Come aveva potuto? Era Potter, diamine! L'odioso bambino sopravvissuto, divenuto celebrità per la morte di sua madre! Perchè non riusciva più a detestarlo? Possibile che tutta quella rabbia, quell'odio verso James, fossero svaniti? Aveva fatto fatica a sottometterlo a una punizione, voleva in verità lasciarlo in pace, dopo l'ultimo terribile anno. Ma aveva dovuto, dato che il giovane eroe si era prostrato in favore dei suoi amici. Questo James lo avrebbe mai fatto? Certo che sì, solo per far colpo su qualche ragazza, quello stupido arrogante. Ma Lily no, lei lo avrebbe fatto per gentilezza, per compassione. O addirittura per amore nei confronti di chiunque. Forse era proprio per questo, in quel gesto aveva rivisto lei, era riuscito a ricordargliela più di quanto non pensasse possibile, forse addirittura inconciamente.
Era quasi assurdo che bastasse un piccolo gesto come quello a farlo uscire di senno. Doveva controllarsi! Non poteva rammollirsi con Potter, doveva tornare a detestarlo come aveva sempre fatto. Cosa diamine stava facendo nel suo bagno quel moccioso insolente?
- Potter! - urlò ancora una volta Snape, prima di spalancare la porta che dava sul corridoio.

Note dal firmamento - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora