Prologo

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Nathan prese un altro sorso della bevanda ambrata nel bicchiere e mentre assaporava il gusto forte del whisky, si guardò intorno notando quanto fosse affollato quel posto anche di mercoledì sera.
Quella appena passata era una di quelle classiche giornate che vorresti solo dimenticare: si era svegliato tardi mandando così a puttane tutta la sua routine mattutina, il completo che usava di solito nelle occasioni importanti era stato rovinato dalla ragazza che si era portato a casa la settimana scorsa, allo studio si era dovuto occupare di un caso piuttosto difficile, uno dei testimoni che avrebbe dovuto ascoltare non si era presentato e come se ciò non bastasse la sua ex aveva chiamato cinque volte e ogni volta aveva dovuto usare le incredibili doti da pinocchio della sua segretaria.
Per quanto oggi fosse stata una giornata di merda Nathan amava essere un avvocato, l'emozione di un nuovo caso, la possibilità di aiutare le persone. Aveva studiato ad Harvard grazie ad una borsa di studio, essendo lo studente con i voti più alti del liceo ed anche il capitano della squadra di football, con grande orgoglio dei suoi genitori, laureandosi come migliore nel suo corso e mandando con questo risultato a fanculo tutti quelli che non avevano mai creduto in lui.
I suoi genitori non erano ricchi e si erano dovuti sempre spaccare la schiena pur di fargli avere le cose migliori e Nathan volle ripagarli diventando semplicemente il "migliore". Quegli anni erano stati tra i più belli e divertenti, lì aveva conosciuto Noah, uno di quegli amici che ti porti dietro per tutta la vita, avevano giocato insieme nella squadra di football; o meglio lui aveva giocato a football mentre Noah faceva da mascotte. Subito dopo la laurea venne reclutato da uno dei migliori studi dell' Upper East Side per fare il praticantato e alla fine, dopo aver collaborato e vinto alcuni casi molto importanti anche al livello nazionale, che avevano fruttato milioni di dollari al suo studio, venne premiato e reso uno dei soci giusto poco prima del suo trentesimo compleanno; poteva esserci un regalo migliore? La sua vita non era semplice, ma cazzo lui amava enormemente fare l'avvocato.

Nathan poggiò il bicchiere vuoto sul bancone e ordinò un altro drink, quando venne distratto da un forte urlo assordante proveniente da un gruppetto di ragazze poco più che ventenni. Le guardò, tutte carine pensò, nella norma avrebbe detto, fino a quando non notò la ragazza bionda seduta leggermente in disparte intenta a disegnare qualcosa su un tovagliolino. La osservò attentamente e vide che era davvero bellissima, capelli biondo rame lunghi fino alla vita, occhi azzurri o forse verdi, non ne era completamente sicuro per via delle luci. Da dove era seduto riusciva a vedere solo la parte superiore del suo corpo e apprezzò molto ciò che vide. L'attenzione della ragazza venne attirata da un uomo che si era messo seduto accanto a lei, Nathan li vide discutere e quando il tizio si sporse per baciarla, lei girò il viso e con una scusa si alzò per andare in bagno.
Adesso la vide chiaramente e rimase affascinato da quella bellezza e da quel culo spettacolare che osservò fino a quando non sparì dietro le porte del bagno.

Skylar rise svogliatamente ad una battuta fatta da Kim e tornò a disegnare, certo i tovagliolini non erano la miglior carta per farlo, ma pur di non ascoltare le stupidaggini delle sue amiche avrebbe dovuto accontentarsi. Quella sera non era proprio dell'umore per uscire, aveva anche lasciato un compito da finire e tutto quello a cui riusciva a pensare era a quel dipinto per il quale ancora non aveva nessuna ispirazione. Si guardò intorno un attimo e il suo sguardo venne attirato da una schiena muscolosa e delle spalle larghe nascoste da una giacca blu elegante, mentre si chiedeva di chi fosse tutto quel ben di Dio fu distratta da qualcuno che si sedette accanto a lei,  alzò gli occhi e ne incontrò un paio verdi che la guardavano in modo lasciavo, puntandoli spesso al seno mentre le parlava, Skylar fece finta di ascoltare e poi lo congedò dicendo che doveva allontanarsi per andare in bagno.

Nathan tornò a concentrarsi sul drink, quando venne distolto dai suoi pensieri da due braccia avvolte intorno alla vita, prima che potesse girarsi per dire alla persona non identificata di andare a farsi fottere, sentì un respiro caldo contro l'orecchio che gli sussurrava
«Per favore reggimi il gioco o rischio di non togliermelo più di torno»
Lui girò appena lo sguardo e notò che era proprio lei, la bionda spettacolare di prima.
La ragazza si lanciò sulle sue gambe e gli mise le braccia intorno al collo, e fu proprio allora che un uomo venne incontro a loro due con un espressione per nulla felice.
«Ehi che cazzo ci fai seduta su di lui? Allora facevi la preziosa solo con me?»
«Non facevo la preziosa, non ero proprio interessata!»
L' uomo ferito nell'orgoglio cercò di tirarla di peso ma Nathan si mise in mezzo mettendogli una mano al centro del petto «Hai capito che ha detto? Non è interessata» il tizio guardò lui, poi lei e alzando le mani in segno di resa se ne andò.
La ragazza si portò una mano alla bocca cercando di trattenere una risata, per poi scoppiare appoggiandosi al bancone, Nathan la seguì a ruota e si trovarono entrambi con gli occhi lucidi dalle risate.
«Piacere io sono Skylar» disse porgendogli una mano, ancora scossa dalle risate, «Nathan, piacere mio» le rispose sorridendo.
«Si può dire che mi hai salvato stasera, il minimo che posso fare è offrirti da bere»
ordinò un Cosmopolitan per lei e un altro whisky per lui e si sedette nello sgabello di fianco. Fecero tintinnare i bicchieri e  Skylar buttò giù il suo tutto d'un fiato brindando «Agli incontri inaspettati!» e batté il bicchiere vuoto sul bancone mentre Nathan la osservava sorseggiandolo lentamente, lei lo guardò sorridendo e lui capì che i suoi occhi erano diversi da qualsiasi altra cosa avesse mai visto, erano entrambi di un azzurro chiarissimo ma nell'occhio destro un quarto dell'iride era verde. Era la prima volta che vedeva qualcosa del genere ed era estasiato da quello sguardo e dalla bellezza di quella ragazza.

«Allora che ci fa una persona come te in un bar come questo?» gli chiese guardandolo dritto negli occhi
«Che intendi?»
«Beh dal vestito che indossi non sei di certo uno studente...»
Nathan rise mentre lei lo studiava a fondo, cercando di indovinare quale fosse il suo lavoro.
«Imprenditore?»
«No»
«Dottore?»
«No»
«Ricco fannullone?»
«No» rispose scoppiando a ridere «Avvocato»
«Cosa? Dai era così facileeee» Skylar mise un adorabile broncio che attirò lo sguardo di Nathan su quelle labbra rosse da baciare.
«Età?»
«Non lo sai che non si chiede?»
«Eh no! Quello è per le signore»
Parlare con quella ragazza era un meraviglioso toccasana, era riuscito a sollevargli l'umore con solo poche parole
«Ne ho 34»
«Io ne ho 20»
«Ma non dicevi che alle signore non si chiede?»
«Non me lo hai chiesto, te l'ho detto io» disse facendogli l'occhiolino.
«Adesso tocca a te dirmi che fai»
«Studio arte alla Community College, mi sono trasferita qui con mia sorella»
«Anche lei un'artista?»
«Noo! Lei è negata, studia letteratura, non sai che palle è stato portare nel nuovo appartamento tutti i mattoni che ama leggere!»
Risero entrambi avvicinandosi un po' di più
«Guarda che io adoravo quei mattoni e li ho ancora nella mia libreria!» disse lui fingendosi offeso.
«Ops... era per dire?...» Skylar cercò di recuperare ma poi vide il ghigno che stava nascendo sulle sue labbra «Che fai mi prendi in giro?» disse guardandolo male , lui alzò le mani in segno di resa e scosse la testa non riuscendo a trattenere le risate.
«Vabbé... ridi tu, io sono un'artista dall'animo sensibile»
«E per niente permalosa?»
«Permalosa io? Ma assolutamente no!?»
Risero ancora ritrovandosi con il viso a pochi centimetri dall'altro, lei deglutì sentendosi scrutare da quegli occhi azzurri così seducenti. Si giró verso il barman e ordinò un altro drink .
«Non so proprio come fate a bere quel coso...»
Disse Nathan prendendo un sorso dal proprio bicchiere, lei lo guardò  arcuando un sopracciglio «Stai insinuando che è un cocktail da femminuccia solo per il colore?»
«Mmm sento che questo è un argomento che scotta» disse facendole un sorriso malizioso, Skylar sbuffò «Non sai quanta gente abbia già fatto questa battuta...»
«Io parlavo del succo di mirtilli... troppo dolce» e fece una smorfia, lei rise e lo prese in giro «È buonissimo... ma tranquillo tu continua con il tuo whisky da macho e io berrò il mio drink da femminuccia» disse facendogli la linguaccia.
Nathan rimase sorpreso di quanto in fretta si fosse aperto con lei. Era facile parlare con Skylar, come se si conoscessero da tutta la vita.
E continuarono così prendendosi in giro, e chiacchierando fino a quando le ragazze del suo gruppetto vennero a dirle che stavano andando via, Skylar le salutò dicendo loro che le avrebbe viste il giorno dopo e che Nathan le avrebbe dato un passaggio.
Quando se ne furono andate lui le chiese «Davvero vuoi un passaggio?» le chiese  guardandola in quegli occhi che sembravano averlo stregato. Lei si avvicinò e lo guardò intensamente
«Certo che lo voglio... ma...a casa tua» detto questo recuperò la borsa e si avviò verso l'uscita muovendo i fianchi in modo provocante, attirando gli occhi di Nathan su quel corpo fantastico fasciato da un vestitino nero, una volta alla porta si girò e gli fece un cenno invitandolo a seguirla.


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Vorrei ringraziare irenebellomo che con pazienza, mi ha aiutato ad ogni passo, ha sempre creduto in me e ha sopportato ogni mio sclero, un ringraziamento va anche a keinky che nonostante dovesse studiare, ha trovato tempo per aiutarmi.

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