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Skylar tolse l'asciugamano dal suo corpo e indossò l'intimo di pizzo nero, sistemò velocemente i capelli in una treccia e uscì dal bagno, andando a recuperare il vestito che avrebbe indossato quella sera, lo poggiò su una poltrona posta di fianco al letto e si guardò allo specchio sorridendo. I loro amici sarebbero arrivati a momenti e lei non vedeva l'ora di passare la serata con tutti loro.
Nathan uscì dal bagno, con solo un asciugamano intorno ai fianchi, guardò la sua ragazza e si avvicinò a lei, facendo scivolare la mano lungo la sua schiena per poi abbracciarla da dietro, lasciandole alcuni baci sul collo.
«Nath...» sospirò quando le diede un dolce morso nell'incavo fra collo e spalla,
«Cosa?...» mormorò strusciandosi contro di lei, Skylar appoggiò la fronte contro lo specchio, «Amore non abbiamo tempo, fra poco saranno tutti qui...»
Fece cadere a terra l'asciugamano e la guardò maliziosamente «Allora dobbiamo fare in fretta» le scostò le mutandine ed entrò dentro di lei con una spinta poderosa facendole mancare il fiato.
«Dio sei perfetta... sempre pronta per me...»
«Nath...»
Nathan appoggiò una mano allo specchio mentre, con l'altra le stringeva un fianco «Sei così stretta...!» le ringhiò all'orecchio mentre si muoveva più forte dentro di lei, Skylar si sentì spingere sempre di più contro lo specchio e iniziò a muovere i fianchi, andando incontro alle sue spinte «Nath... Nathan vengo...!», Nathan diede le ultime stoccate e si riversò dentro di lei.
La girò verso di sé e la baciò a lungo, mentre le accarezzava dolcemente la schiena.
Skylar sospirò contro le sue labbra e avvolse le braccia intorno al collo giocando con alcune ciocche dei suoi capelli.
Nathan si staccò mordicchiandole il labbro inferiore e le sorrise «Ti amo dolcezza...»
«Anche io Nath...»
L'uomo si allontanò verso l'armadio per prendere una camicia e si voltò verso di lei, «Adesso puoi vestirti piccola» le disse facendole l'occhiolino.

Hazel allacció l'altro stivale e si alzò sistemando la gonna, andò in cucina trovando la sua nuova coinquilina che cercava qualcosa nel freezer, «Allora Fay stasera non torno...» la ragazza sorrise con una vaschetta di gelato in mano, «Me lo avrai detto almeno dieci volte» rise prendendo un cucchiaio, «io vado a finire il compito, ci vediamo domani allora!»
Il campanello suonó e lei corse ad aprire «Ciao dolcezza», la salutò Eric con un sorriso, Hazel arrossì e si sporse per baciarlo stringendogli le braccia al collo, «Ciao amore...»
Eric si ritrasse e la guardò bene «Sei bellissima...»
«Grazie!» rispose sfiorando il naso con il suo, la baciò ancora stringendola forte fra le braccia.
«Sei pronta?»
«Si», rispose lei «prendo la borsa...», fece per allontanarsi, ma le prese una mano facendola tornare nel suo abbraccio.
«Mi sei mancata...», lei sorrise e gli toccò le guance «Anche tu amore...»

Noah abbottonò la camicia blu notte e sistemó il colletto, chiuse i polsini mentre si guardava alle spalle dove il suo compagno parlava seccato con qualcuno al telefono. Sospirò passandosi le mani fra i capelli, ultimamente era successo sempre più spesso, telefonate ad ogni ora e Kaden gli sembrava sempre più distante. Noah da un po' di tempo aveva iniziato a pensare che potesse esserci qualcun'altro, non sarebbe stato difficile dato il suo lavoro, incontrava ogni sera ragazzi giovani e bellissimi.
Kaden si avvicinò alle sue spalle e gli posò le mani sui fianchi «Sei pronto?»
«Si»
«Ok allora tu vai avanti...mi dispiace piccolo ma devo passare al Roxxy, ci vediamo direttamente da Nathan.»
Noah si voltò verso di lui cercando di sembrare sereno «Nessun problema...è successo qualcosa?», il compagno lo guardò attentamente, valutando la sua espressione «Niente di grave ma Riley ha bisogno di me...»
" Certo lui ha bisogno di te... ma non dovrei essere più importante io?" pensò amaramente, ma non lo disse, invece si stampò un sorriso in faccia «Va bene, ci vediamo dopo...», prese la giacca e iniziò  ad avviarsi verso la porta, quando Kaden lo prese per mano tirandolo verso di sé «Faccio il più presto possibile...» disse baciandolo sulle labbra.
Gli si formò un nodo alla gola e si allontanò forzando un sorriso «Vado o farò tardi...» si chiuse la porta alle spalle e prese un respiro profondo.

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