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Nathan alzò lo sguardo sull'edificio di fronte a lui e osservò gli operai ultimare alcuni ritocchi.
Noah al suo fianco sorrise, «Beh! I lavori stanno andando alla grande!»
Erano all'esterno del nuovo studio di Nathan, non era uno dei soliti grattacieli visti nell' Upper East Side, ma uno stabilimento con un solo piano.
«Stavo pensando...potrei chiedere aiuto a Skylar per il resto dell'arredamento, vorrei renderla partecipe, mi ha aiutato molto» disse entrando nello studio e salutando con un gesto della testa gli operai, «Mi sembra un'ottima idea...come va la convivenza? Già finita la fase luna di miele?» scherzò Noah, Nathan lo guardò arcuando un sopracciglio, «va benissimo!»
L'amico si allontanò un momento per parlare con il capo squadra e Nathan si guardò intorno, gli spazi erano molto ampi, alcuni mobili erano già stati impostati, rendendo l'immagine finale del progetto un po' più chiara.
«Ehi! cerco l'avvocato King... per caso l'ha visto?», si girò e vide Skylar entrare, «no mi dispiace... forse non è ancora arrivato...» le rispose sogghignando, lei sorrise maliziosa e si avvicinò
«Peccato... dovevo dargli una cosa...»
«Posso farle vedere il suo ufficio, se vuole...»
«Oh si! Grazie...»
Nathan la portò in una delle stanze lungo il corridoio e non appena chiusa la porta ve la sbatté contro fiondandosi sulle sue labbra, baciandola appassionatamente, «mmm ...era proprio questo quello che dovevo dargli...», si staccò da lui e si guardò intorno, per il momento nell' ufficio c'era solo una scrivania e una poltrona, «Minimal» disse ridendo mentre indicava la stanza.
Nathan si appoggiò alla scrivania e la prese fra le braccia, «ho chiesto a Noah se puoi aiutarlo tu, voglio renderti partecipe...»
«Grazie... mi piacerebbe molto...»
Skylar lo baciò a schiocco, per poi allontanarsi e guardarlo intensamente per alcuni secondi.
«Sembri diverso...piu rilassato»
«Lo sono...»
«Era il tuo sogno?»
Nathan strinse le mani intorno alla sua vita «Aprire uno studio mio? Non proprio... ma adesso che si sta realizzando ho capito che era quello che mi è sempre mancato...»
«Sono felice per te!»
Fece scorrere le mani tra i suoi capelli, incrociando le dita dietro alla testa e si chinò per baciarlo, «dovremmo festeggiare!»
«Ci sarà un'inaugurazione quando tutto sarà finito...»
Skylar roteò gli occhi, «Intendevo qualcosa di più intimo, con i nostri amici... potremmo festeggiare anche la nostra convivenza, sono passati tre mesi e ancora non l'abbiamo fatto...», Nathan fece scivolare le mani lungo la sua schiena, «Va bene, invita chi vuoi...»,disse baciandola sul collo.

Nathan e Skylar oltrepassarono la sicurezza e camminarono fino all'ascensore, salirono fino al piano, poi la ragazza si rivolse a Nathan sussurrandogli all'orecchio «Nath credo di aver visto Camile, vado a salutarla... ti raggiungo nel tuo ufficio...» e si allontanò verso la sala riunioni. Lui si avviò verso il suo vecchio ufficio, oggi avrebbe recuperato tutti i suoi effetti personali e molto probabilmente anche la sua segretaria e amica Camile.
Le aveva dato tempo per pensarci e soprattutto per gestire le pratiche che avrebbero preceduto il cambio di lavoro.
Entrò nel suo ufficio e notò che non era cambiato ancora niente nell'ultimo mese, prese una scatola e iniziò a riempirla con alcuni dei fascicoli riguardanti i clienti che sarebbero passati con lui nel nuovo studio, prese la cornice che teneva sulla scrivania e la guardò; erano lui e Skylar, la foto era stata scattata a casa loro mentre ancora stavano svuotando gli scatoloni, sorrise e la mise via passando al prossimo oggetto.
Un bussare alla porta gli fece alzare la testa e incontrò due paia di occhi che lo guardavano sorridendo, «Nath guarda chi ho trovato?!», esclamò Skylar, andando a sedersi sulla sua poltrona, «Camile...strano vederti qui di sabato...»,
«Un uccellino mi ha detto che oggi ti avrei trovato qui...ho dato le dimissioni!» Camile gli porse la mano, ma Nathan la tirò a se per darle un breve abbraccio, «Grazie...non sarebbe stato lo stesso senza di te!»
Camile e Skylar iniziarono ad aiutarlo e in breve tempo avevano impacchettato tutto, «Cami, sabato ci sarà una cena a casa nostra ti va di venire?... Sai ci sarà anche Mark...», Skylar la informò muovendo le sopracciglia con un sorriso malizioso, mentre caricava l'ultima scatola nel bagagliaio, Camile scosse la testa sentendo la guance diventare rosse, «Certo...grazie!»
Le due ragazze si salutarono e Camile andò a parlare con Nathan degli ultimi dettagli.
«Ma guarda chi si vede!?», Skylar non riconobbe la voce e si girò.
Ivy la guardava con un ghigno sulle sue perfette labbra rosse laccate.
«Sai come si dice?...Chi non muore...» le rispose seccata.
Ivy la squadrò da capo a piedi, facendo una smorfia ai suoi jeans strappati, «Spiritosa...forse è per questo che gli piaci... anche perché non vedo altro che potrebbe attrarlo...»
Skylar si appoggiò alla macchina incrociando le braccia, «Sai prima ti temevo...non capivo come dopo essere stato con te potesse stare con me... insomma, sei bellissima, sofisticata, saresti stata la donna perfetta per un avvocato...», Ivy iniziò a sorridere soddisfatta, apprezzando tutti quei complimenti, «... ma... poi ho capito! È proprio per questo che ha scelto me perché non sono te. Io amo lui, non quello che rappresenta o i suoi soldi... sotto quella bellezza e l'aria da brava ragazza, si nasconde una vera stronza!» Ivy le si avvicinò, guardandola con occhi infuocati di rabbia e umiliazione.
«Senti, piccola insignificante...»
Skylar la interruppe «Senti tu... Nathan è mio ed è stato chiaro, non vuole più avere niente a che fare con te!»
«Nathan è confuso...» le disse Ivy sentendosi sempre più arrabbiata, con quella ragazzina che osava parlarle in quel modo;
«Io non sono confuso!»
Entrambe si girarono verso di lui, Nathan si avvicinò alla ragazza e le prese la mano, «Ivy io amo Skylar...voglio stare con lei... non cambierò idea, quindi smettila di aspettarmi!»
La donna asciugò una lacrima che le era scivolata lungo la guancia, «Nate...»
«Addio Ivy!», si girò ed entrò in auto.
Skylar sospirò e guardò la donna di fronte a lei, in quel momento sembrava davvero distrutta, non stava recitando per una volta.
«Ascolta...sono sicura che hai dei lati buoni e che troverai di sicuro qualcuno che ti amerà... ma lascia stare Nathan ok?!»
Ivy annuì, finalmente accettando la sconfitta e comprendendo che comportandosi così non faceva soffrire solo Nathan, ma soffriva anche lei, quindi voltò le spalle allontandosi da loro due e dalla loro vita.

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