Skylar lisciò nervosamente la gonna del vestito e si guardò allo specchio all'interno dell'ascensore, «Smettila di agitarti, sei bellissima!», disse Nathan dandole un piccolo bacio sulla guancia e posandole una mano sulla schiena. Le porte si aprirono e la ragazza rimase a bocca aperta. Il ricevimento si teneva nell'attico della figlia del Senatore e se Skylar pensava che l'appartamento di Nathan fosse grande, questo lo era molto di più. Il design era minimal, con pareti color argento, vetrate enormi ad illuminare la stanza e grossi lampadari di cristallo che pendevano dal soffitto. Per l'occasione erano stati assunti alcuni camerieri, che giravano per la grande stanza a servire gli ospiti. Skylar prese un respiro profondo e con Nathan al suo fianco si inoltrò nel salone.
Camile li vide e venne verso di loro, sorrise a Nathan «Avvocato...» poi si rivolse a Skylar ammirandola «che bello vederti, sei bellissima!»
Nathan le fece un sorriso mentre Skylar accettò i due baci sulle guance «Ciao Camile!», poi l'attenzione dell'uomo venne attirata da alcuni suoi clienti e sfiorandole un braccio le disse che si sarebbe allontanato un momento.
«Non ti preoccupare, ci sono io a farti compagnia se ti lascia per troppo tempo da sola» le disse la donna notando il suo sguardo di panico
«È... è che io non so come comportarmi in occasioni come questa...è la mia prima volta!» sussurrò intimidita.
Camile fece strada e la accompagnò a prendere qualcosa da bere, «Allora... non parlare troppo perché se sei troppo rumorosa iniziano a guardarti male» disse mentre ordinava due bevande analcoliche «e non farti mai trovare da sola, c'è sempre qualche serpente che ci prova.»
Skylar prese un sorso e appoggiò il bicchiere sul bancone, guardando la donna di fronte a lei con occhi sgranati «Praticamente non essere te stessa e in queste occasioni sarai perfetta!»
«Wow...»
«Dai tranquilla... sei stupenda, sono sicura che te la caverai alla grande!»
«Grazie Camile...»
La ragazza girò lo sguardo verso l'altro lato della stanza e guardò Nathan che si muoveva tranquillamente, parlando con svariate persone e sembrando perfettamente a suo agio.
«Purtroppo non potrà starti sempre vicino... è pur sempre qui anche per lavoro.»
«Si immaginavo...» rispose con voce mesta,
«Io probabilmente dovrò assentarmi qualche volta, per fare un po' di pubbliche relazioni, ma per il resto ti terrò compagnia.»
Skylar si girò di scatto verso di lei «Stai dicendo che ti ha chiesto di farmi da babysitter?»
«No ma che dici...»
«So che lo ha fatto, ecco perché non mi ha detto niente su come comportarmi...ci saresti stata tu!»
Camile le poggiò una mano sul braccio confortandola «Non l'ha fatto di certo con cattiveria o perché non ti crede all'altezza, se ti ha chiesto di accompagnarlo vuol dire che ti voleva davvero qui! Me lo ha chiesto solo perché non voleva lasciarti per troppo tempo da sola in un ambiente che non conosci...»
«Uno scotch per favore!», Nathan apparve al suo fianco facendole un sorriso malizioso, il barman posò il bicchiere sul bancone e lui ne prese un sorso «Vi lascio soli...» Camile si congedò facendole un sorriso rassicurante, l'avvocato prese posto al suo fianco «Tutto bene?»
«Si, perfetto...»
Skylar stava giocando con il suo braccialetto, facendolo tintinnare, Nathan la guardò attentamente
«Sei arrabbiata?»
«No... in fondo lo immaginavo, tu sei qui per lavoro e non puoi stare sempre con me...»
«Credimi se dipendesse da me ti starei tutta la sera addosso, soprattutto con quel vestito!» le disse toccandole il braccio, Skylar sorrise e lo guardò «Tu sta tranquillo e fai quello che devi fare, io starò bene con Camile... poi ho visto dei quadri magnifici, probabilmente andrò a darci un'occhiata!»
«Sapevo che avrebbero attirato la tua attenzione.»
«Nathan!» lo sguardo dei due si posò su Ivy che stava venendo verso di loro; quella sera indossava anche lei un vestito rosso, con molti gioielli ad impreziosirlo, baciò le guance dell'uomo e quando notò la sua presenza la salutò freddamente «Salve, ci conosciamo?»
«Ivy lei è Skylar, è qui con me!»
La bionda sgranò gli occhi per un momento ma tornò subito a guardarli con espressione neutra, «Bene... è un piacere... Nathan, mio padre vorrebbe presentarti alcune persone...»
«Certo, è un problema per te?» chiese voltandosi verso Skylar, la ragazza scosse la testa e si alzò «No non ti preoccupare intanto vado a dare un'occhiata a quei quadri.»«Nathan ragazzo mio!» il Senatore lo salutò con una forte stretta di mano «Senatore...»
«Quante volte devo dirti di chiamarmi Jeffrey?»
«Mi dispiace...forza dell'abitudine.»
Il senatore indicò due uomini e lo accompagnò da loro, Nathan era bravo con le parole e sicuramente entro sera sarebbero diventati clienti del suo studio. Ivy rimase al suo fianco sorridendo per tutto il tempo. Probabilmente pensava che quella sera sarebbe bastata a farli tornare insieme, ma non poteva sbagliarsi di più, era andato lì con Skylar per dimostrare che con lei faceva sul serio. Si guardò intorno alla ricerca della sua rossa preferita, mentre ascoltava distrattamente quello che stavano dicendo accanto a lui e la vide, mentre parlava con Mark davanti ad uno dei Van Gogh. Lei stava sorridendo, come faceva di solito quando parlava di arte e gesticolando, mentre Mark la guardava intensamente.
«Nathan?»
«Si...» rispose girandosi verso Ivy, lei gli porse un flûte di champagne e tintinnò il bicchiere con il suo, «A questa serata!»«Non mi aspettavo che Nathan ti invitasse...»
«Ah no?»
Mark annuì, prendendo un sorso del suo drink, «Si, di solito a questi eventi viene da solo...»
«Ha sorpreso anche me...anche perché questo non è di certo il mio mondo.»
L'uomo le sorrise, «Credimi, ti sei mimetizzata perfettamente!»
Strano a dirlo, ma parlare con Mark la stava aiutando a togliere tutto quel disagio che aveva sentito durante la serata poiché Nathan ormai si era allontanato da un'ora e giusto ogni tanto riusciva a scorgere la sua presenza.
Ivy era rimasta attaccata a lui per tutto il tempo, impersonando la perfetta mogliettina orgogliosa, mentre lei stava lì in un angolo a guardarli. Certo che sembravano proprio una bella coppia; lui con il suo portamento fiero e orgoglioso, lei con i suoi modi affascinanti e il suo sorriso splendente. Skylar fece una smorfia quando vide Nathan ridere ad una sua battuta, a quanto pare era pure divertente.
«Tutto bene?»
«Mmm...si, stavo cercando Camile...» disse cercando di non mostrare il fastidio che le procurava la vicinanza di Ivy a Nathan.
Mark sorrise e le indicò un puntò dietro di lei, Camile era immersa in una discussione animata con quella che sembrava una delle "mogli" dei tanti uomini influenti presenti quella sera. «Quella è la moglie del Senatore della California, entrambi giocano a golf con il Senatore Williams.»
«Golf?»
«Si. Anche Nathan quando stava con Ivy ci giocava.»
La ragazza lo guardò stupita, «Non lo sapevo...» ed era proprio così, non sapeva niente del suo passato, tutte quelle belle parole, i loro momenti insieme, ma loro non si conoscevano veramente.
Skylar deglutì, e girò lo sguardo incontrando quello di Nathan, che gli sorrise dolcemente per poi tornare alla sua conversazione.
«Vado ad aiutare Camile, tu starai bene?»
«Si grazie, non ho bisogno della balia, non preoccuparti.»
Skylar gli sorrise e lo guardò andare verso la donna, poi iniziò a girare per la grande stanza sorridendo ad alcune persone con le quali aveva parlato in presenza di Camile o di Mark. Questo non era proprio il suo ambiente, e per quanto fosse bello il suo vestito, o il trucco fatto bene, le persone intorno a lei sembravano saperlo, forse era tutta una sua impressione, ma sentiva gli occhi di tutti incollati a sé e odiava questa sensazione. Prese il cellulare e vide che si erano già fatte le undici, sperando che la serata si sarebbe conclusa presto, andò di nuovo al bar e ordinò una vodka alla ciliegia.
«Grazie», prese un sorso mentre dallo specchio riuscì a scorgere il riflesso di Nathan, quella sera era davvero bello. Anche che se erano riusciti a passare insieme solo alcuni istanti, poiché venivano continuamente interrotti da qualcuno che voleva parlargli, lui era stato professionale con tutti mostrando il suo lato più serio e distaccato. Ivy gli si avvicinò, posò una mano sul suo braccio e si sporse verso di lui baciandolo, Skylar fece cadere il bicchiere sul bancone, che fortunatamente non si ruppe, e con occhi colmi di lacrime si allontanò correndo... aveva ragione...questo mondo non le apparteneva!
Guardò in lontananza Nathan che scostava Ivy in malo modo, dicendole qualcosa, sembrando arrabbiato, ma Skylar non indugiò oltre, chiamò l'ascensore e quando fu dentro si appoggiò alla parete. Guardò dritta davanti a sé, incontrando il suo sguardo, lo vide andare verso di lei e quando le porte si chiusero, scivolò sul pavimento lasciando cadere le lacrime che fino ad ora aveva trattenuto.
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SWEET SEDUCTION
RomanceSkylar Reave è giovane, bella, studia arte a New York, ed è felice. La sua passione la rende solare e allegra ma nel profondo c'è qualcosa che la spaventa...la voglia di amare...la paura di essere ferita...ancora. Nathan King sembra avere tutto, un...