E' un militare?

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La brecciolina scricchiolò sotto le ruote del fuoristrada che rallentò fino a fermarsi. Una guardia armata con un cappello verde scuro si avvicinò a Patrick, mentre gli altri due uomini rimasero un poco più indietro, scrutando i paraggi.

"Patrick" disse l'uomo, curvandosi sul finestrino con un vago sorriso e appoggiando l'avambraccio  "come mai da questa parti?".

"Dobbiamo incontrare Julien" rispose Patrick "novità?".

"No, nessuna" disse l'uomo "aspetta... una cosa c'è..." l'espressione dell'uomo diventò grave "oltre il ponte, se imbocchi la strada ad est, c'è un covo di Runner. Hanno infestato un edificio abbandonato, credo una vecchia fabbrica o qualcosa del genere. Sono già morte tre persone, quindi è meglio se evitate quella strada".

"Un covo di Runner vicino Julien?" sussurrò fra sé Nathan perplesso, ma Patrick sentì le sue parole.

"Anch'io lo trovo strano" rispose questo, senza voltarsi "se non eliminiamo questa minaccia presto saranno alle vostre porte e poi, forse, toccherà a noi".

"Meglio se non fate niente" disse la guardia.

"Perché?" domandò Patrick confuso, anche Hellis, Cassandra e Nathan guardarono perplessi la guardia.

"Perché là vicino ho visto gironzolare mezzi militari" rispose la guardia "forse se ne occuperanno loro. Non c'è bisogno che vi sporchiate le mani e poi, non avete le armi adatte da quel che vedo. Vi ricordo che i Runner sono molto... beh... feroci".

"Magari per te" sottolineò Hellis pacato.

La guardia corrugò la fronte, ma non rispose, mentre Nathan, Cassandra e Hellis guardarono Patrick in attesa della sua risposta.

"Forse hai ragione" mentì Patrick "vorrà dire che ce ne staremo alla larga. Faremo il giro più lungo". 

"Okay" disse la guardia "allora fate buon viaggio. Salutatemi Julien" e indietreggiò di qualche passo.

Hellis mise in moto, ingranò la prima e partì lentamente verso il ponte, mentre dallo specchietto retrovisore la guardia col cappello verde scuro, impartiva ordini ai due uomini armati. Il fuoristrada arrivò sul ponte ostruito a zig zag da alcuni oggetti di fortuna, quali: carcasse di auto arrugginite e spogliate, compreso un camion anni 80 e altri tipi di cianfrusaglie simili alla postazione difensiva del casolare. Erano stati messi lì per rallentare un eventuale attacco, marcia o fuga di un qualsiasi nemico. Il pavimento del ponte era stato rinforzato, ma in alcuni punti, precisamente verso i bordi, c'erano piccole crepe e buchi grandi quanto un uomo. Per cui ai lati, era facile cadere dentro se si proseguiva a piedi. Una fittissima nebbia grigiastra si spalmava a vista d'occhio sotto il ponte, rendendo impossibile guardare al di sotto. Il fuoristrada serpeggiò diverse volte, prima a destra poi a sinistra, infine, superando i vari blocchi e il ponte, la vettura si fermò a un incrocio. A destra la strada si allungava per oltre venticinque chilometri fino alla fattoria di Bill Nortman, e dopo altri tre chilometri si arrivava a Julien. A sinistra invece, la strada sterrata portava direttamente verso Julien in meno di trenta minuti, ma prima, dovevano superare l'edificio infettato dai Runner e il fuoristrada non sarebbe passato inosservato, ne dai Runner, ne dai Militari, famosi per il sparate a vista durante il loro loschi esperimenti.

"Mi sembra chiaro la strada da prendere" disse Hellis, girando tutto il manubrio a sinistra.

Patrick sorrise. 

Il fuoristrada ripartì, sollevando nell'aria una nube di polvere. Gli alberi diminuivano man mano che avanzavano, perlopiù tronchi anneriti, marci, con pose assai spettrali ed eternamente tristi come un lamento perso tra gli l'ululati del vento nel completo silenzio. L'erbacce crescevano come morsi famelici pronti a strappare ogni lembo di terra senza pietà. Una nuova pianta per un nuovo mondo. Nera come la notte, ondeggiava tra i sussurri mortali di un epoca passata, lunga, sottile e intrecciata, ma immortale alle radiazioni. Declivi rocciosi a punta regnavano e sovrastavano apatici terreni collinari, come un mostro emerso da le viscere della terra per modellarla a suo piacimento. Il fuoristrada rallentò, scese una piccola discesa con un tronco marcio a sbieco, lo superò e continuarono a scendere per dieci metri, dopodiché svoltarono a sinistra. La vettura ondeggiò per qualche secondo sulla strada dissestata e sul pietrisco, poi l'asfalto divenne più liscio. Le foglie ricoprivano parzialmente il tragitto come una distesa di cenere che il vento di volta in volta trasportava inerme da un posto all'altro.

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