Cap. 5 - Progressi

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Dopo un breve conto delle probabilità, L capì che non sarebbe ricapitato un'altra volta quel, a suo parere fantastico, momento. Decise di rischiare.

Si attaccò letteralmente a Light abbracciandolo da dietro ed appoggiando il viso nella sua schiena, inalando il suo odore. L'altro si irrigidì, ma poi cedette a quel momento e si lasciò andare. Fu in quella posizione che si addormentarono.

Al risveglio L non fece altro che tentare di rimettersi in sesto: dormendo in quella scomoda ma inspiegabilmente piacevole posizione si era indolenzito tutto il braccio destro. Notò che anche Light aveva delle difficoltà ma che non se ne lamentava e ciò lo rese stranamente felice.

Era molto presto ma non abbastanza per poter permettersi di dormire anche solo un altro minuto: dovevano andare al quartier generale. Light aiutava L con le indagini, ed L riconosceva la sua intelligenza e pensava che solo con il suo aiuto si sarebbe scoperto Kira. O meglio il nuovo Kira. Era questo che pensava L: che il potere fosse passato di mano.

Grazie sia all'aiuto di L che a quello di Light c'erano stati numerosi progressi. Erano arrivati ad una svolta nelle indagini. Si era venuto a sapere che a morire non erano più i criminali, bensì tutti lavoratori della Yotsuba: un'azienda che stava prendendo piede in Giappone.

Light non lo sapeva ma stava andando tutto secondo i suoi piani. La cerchia dei sospettati era circoscritta a 8 persone: Shingo Mido, Reiji Namikawa, Eiichi Takahashi, Suguru Shimura, Masahiko Kida, Takeshi Ooi, Arayoshi Hatori ed infine Kyosuke Higuchi. Dopo poco i sospetti ricaddero su uno soltanto: Kyosuke Hiuguchi.

Per proseguire con questo racconto, nato per illustrare la storia d'amore tra L e Light non sarà necessario soffermarsi sui dettagli della missione, su come la squadra venne a conoscenza del nuovo Kira. Ciò che basta sapere è che fu trovato. Con il suo Death Note.

* * *

Proprio grazie a queste indagini Light aveva imparato a conoscere meglio Ryuzaki. Era formidabile il modo in cui riuscissero a pensare la stessa cosa contemporaneamente.

La loro vicinanza stava sempre più mettendo alla prova la loro resistenza: l'uno attraeva l'altro ma entrambi sembravano non voler darlo a vedere. Costretti a lavorare sempre a stretto contatto. "Costretti" per così dire dato che L neppure accennava alla liberazione dell'"amico". E quest'ultimo neppure accennava a chiederlo.

Una mattinata, quando ancora il volto del nuovo Kira era a loro ignoto, si ritrovarono a dover lavorare da soli nel Quartier Generale. Con le mani nelle tastiere dei computer intenti a raccimolare qualche prova. L sorseggiava di tanto in tanto il suo tè affogato nello zucchero. Era molto maldestro, per cui Light l'aveva avvisato diverse volte di non tenere tazze fumanti vicino ai computer, con il rischio di mandare il tutto in tilt. Ma, ovviamente, Ryuzaki nemmeno ci aveva fatto caso. Fu subito dopo uno dei nuovi rimproveri di Light che, distrattamente e come previsto, rovesciò la tazza di tè. Fortunatamente mancò ogni attrezzo elettronico, invece, colpì in pieno Light. Che si scostò immediatamente dalla scrivania imbevuto della sostanza dolciastra.


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