Cap. 19 - Inaspettato

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L si svegliò avvolto nell'abbraccio di Light e si sentì immensamente bene. Era l'alba per cui decise di riposare ancora un po'. Guardò Light sonnecchiare con gli occhi ben chiusi ed i capelli a coprirgli parte del viso. Più si concentrava su quella figura, più gli sembrava perfetta, quella perfezione riservata solo ad un Dio.

Quando controllò per la seconda volta la sveglia posta nel comodino al fianco del letto notò che si erano fatte le otto. Decise fosse arrivato il momento per alzarsi. Tentò di scostare le braccia del suo ragazzo che ancora erano avvinghiate a lui, non appena Light percepì il movimento si aggrappò con più ardore al suo corpo senza permettergli di lasciarlo. Doveva essere stato un movimento involontario perchè gli occhi di Light erano ancora ermeticamente chiusi. L sorrise, poi fece più pressione e riuscì a districarsi da quelle braccia; finalmente Light rallentò la presa, prima ferrea, e gli permise di lasciare il letto.

Una volta uscito dalla stanza si diresse verso il bagno. Prima di lavarsi e vestirsi, prima di affrontare quella giornata che si prospettava alquanto stressante, ripercorse con la mente i compiti che si era prefissato. Quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avrebbe avuto a che fare col caso Kira, quella sera stessa avrebbe trasferito tutti i dati al suo precedente orfanotrofio: la Wammy's Hause dove residievano Mello e Near ed avrebbe esposto la sua decisione riguardo al suo successore. Dopo quel giorno avrebbe potuto cominciare una vita con Light priva di omicidi e quant'altro.

Si specchiò solo per vedere il suo solito viso pallido ed i suoi capelli perennemente spettinati, si stupì nel notare che le occhiaie erano incredibilmente diminuite e che aveva recuperato qualche ora di sonno. Si cambiò e fu pronto per affrontare l'ultima sfida.

Uscito dal bagno si diresse in cucina, bisognoso di carburante prima della grande scelta. Recuperò dal freezer una vaschetta di gelato e da un cassetto il cucchiaio più grande che potesse trovare.

Fece qualche giro all'interno dell'edificio per assicurarsi che nessuno lo stesse seguendo, poi si introdusse all'interno di una stanza solo a lui conosciuta. La stanza era composta semplicemente da un computer sopra ad un mobile in mogano scuro con accanto una sedia girevole. L si sedette ed accese il compurer, lì erano contenuti tutti i dati, le prove dei casi più importanti, compreso il caso Kira. Aprì proprio quel file e diede un'ultima occhiata a tutto ciò che aveva raccolto, c'era qualcosa che non gli tornava ed era convinto che nella sua condizione mai avrebbe potuto capire cosa, così accecato com'era dall'amore che lo legava a Light. Fu, per questo, immensamente felice di poter passare il testimone.

Si appoggiò allo schienale della sedia assaggiando di tanto in tanto il suo gelato mentre pensava al suo primo ed unico incontro con Mello e Near. Era stato durante una videoconferenza durante la quale L permetteva agli ospiti dell'istituto Wammy's di rivolgergli domande. A colpirlo erano stati proprio quei due ragazzi, nessuno dei due pronunciò parola e fu proprio questo ad indurlo a scegliere entrambi come suoi possibili sostituti. Avevano uno sguardo cattivo. Ma quale il più adatto? Aveva anche pensato alla possibilità di farli indagare insieme, ma non correva buon sangue tra i due e sarebbe stata una catastrofe.

Passò all'interno di quella stanza tutta la mattinata e gran parte del pomeriggio, finchè non arrivò ad una conclusione. Quasi tutto era fatto, l'unica cosa che rimaneva da fare era parlare con Watari, responsabile di trasferire tutte le informazioni nonchè dell'orfanotrofio.

Quando lasciò la stanza fece attenzione che nessuno fosse nei paraggi, buttò la vaschetta di gelato ormai vuota e ripose il cucchiaio nel lavello per poi dirigersi da Light in attesa che si facesse sera. Lo trovò nella propria stanza, abbandonato nel letto intento a fissare il soffitto. Sempre più spesso, L. lo trovava in quella posizione e si chiedeva ogni volta che pensieri gli passassero per la mente.

-Ryuzaki, che fine hai fatto tutt'oggi?-

Light non si sprecò nemmeno per girare il capo nella sua direzione

-Mi sono preso un po' di tempo per pensare-

-A qualcosa di importante?-

-Nulla in particolare, volevo solo stare da solo-

-Capisco-

Il tono della voce di Light era malinconico, L credeva fosse collegato al fatto che gli fossero tenute nascoste informazioni dopo tutto quel tempo. Light si alzò andando nella direzione di L, inaspettatamente gli prese il viso tra le mani e si unì in un bacio profondo e passionale. L era esterrefatto, ma non si perse in domande al momento inutili ed approfondì il bacio. Mentre era con lui il cervello si spegneva ed il cuore gli si strappava dal petto da quanto andava veloce. Era incredibile. Quella sensazione che solo lui sapeva fargli provare. Incredibile.

Si era fatta sera. Era arrivato il momento.

L si ritrovò nella camera nascosta ed accese il computer. Tramite la webcam si collegò a Watari.

-Watari, non perdiamo un momento di più. Sto per trasferire i dati riguardanti il caso Kira-

-Bene.Hai preso una decisione?-

-Si-

La loro conversazione venne interrotta da una voce. L'unica che L non avrebbe mai voluto si trovasse lì, in quel momento.

-Cos'è questa storia Ryuzaki?-

Light era davanti ai suoi occhi, serio in volto che lo fissava con astio. L non si perse d'animo e credette che, in fin dei conti, era giusto che sapesse...era stato scagionato...anche se per qualche motivo avrebbe preferito non fosse venuto a conoscenza dei suoi piani.

-Sarebbe stato meglio tenerti all'oscuro di tutto...ma, dato che ti trovi qui non credo sia più possibile.-

-In realtà, credo di sapere già tutto-

L non era preoccupato, infondo era prevedibile arrivasse da solo ad una conclusione, intelligentte com'era. Annuì serio...poi...un'azione del suo ragazzo lo colpì particolarmente: -Light ma...perchè fissi l'orologio?-

Non ottenne risposta. All'altro capo del computer Watari gridò, L si voltò verso il suo tutore, l'unica persona che l'avesse mai accudito, si potrebbe dire suo padre; lo vide contorcersi, con una mano stretta al petto per poi afflosciarsi a terra privo di vita. Improvvisamente capì. Purtroppo non fece in tempo a fare null'altro. Si sentì male, andò in tachicardia; non riuscì più a reggersi nella sedia e cadde a terra. Vide Light avvicinarsi piano e prendergli il volto tra le mani nello stesso modo in cui aveva fatto quello stesso pomeriggio ma mantenendo un'espressione impassibile, avrebbe voluto scacciarlo, ucciderlo. Era lui Kira e gli aveva permesso di fargli tutto questo. Da lì a pochi secondi sarebbe morto per mano dell'unica persona che avesse mai amato e lo odiava. Nonostante questo non riusciva a smettere di pensare alla prospettiva della vita che avrebbe potuto avere in compagnia di Light. Kira. Di quell'assassino.

L'ultima cosa che vide fu il viso di Light, sopra al suo che lo guardava. La sua immagine divenne tutt'a un tratto sfocata, poi sparì.

-SPAZIO AUTRICE-

Sono tornata! Questo non sarà l'ultimo capitolo, la prossima settimana ne uscirà un altro che spiegherà meglio cosa passava nella mente di Light in quei giorni e come si sente dopo la morte di L...

In effetti è un capitolo veramente triste e chiedo scusa, ma avevo già programmato un finale del genere agli "albori" e non ho cambiato i miei piani.

Grazie mille a tutti quelli che leggono o che leggeranno la mia storia e mi scuso ancora!!

Bye!!!

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