Dalla coscienza

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Contemplo il niente
perché senza vita,
un viaggio senza mente
con triste dipartita.

Una lugubre presenza
mi esorta a capitolare,
non con pena, ma senza,
ritrovo il bell'affondare.

Mi perdo in mille vetri
che diventano mostri
e poi mi divoran, tetri.

Rifugiato in questi inchiostri
ironico, non credi?
Che banali eventi infausti.

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