Farnetichiamo sofismi desiderosi di sguardi
perdendoci in grazie
d'aulica ipocrisia,siamo lerci come lercio
è il nostro incenso
che tanto usiamo,
sfoggiamo,
veneriamo.Ci siamo abbandonati
a queste misere preghiere
insozzandoci le pupille
con sentimenti sbiaditi.Ed io parlo di noi
come un grande caos,
ma sai che scrivo di te;di ciò ti imploro perdono,
musa,
ma sto cercando di sciacquare via
dalla mia pelle,
questo inverno caustico.
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Aprosìa
PoezjaLa brutale privazione della prosa, il totale abbandono della normalità.