Aborti di proteine

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Procastiniamo pensieri fatiscenti
in stanze di autocommiserazione
gioendo come cani quando
vediamo gettarci contro
qualche avanzo di compassione,

preghiamo psicopatici inesistenti
affidando a loro la nostra pena
risultando futili aborti di proteine
che, come neonati, si dimenano
in questa culla esistenziale.

Ci sentiamo grandi perché vomitiamo
parole pseudocatartiche su stracci di carta,
ignari di essere l'ennesimo prodotto
di leggi ancestrali fallimentari,
troviamo schifosa gioia nella diversità.

Gli angeli non cantano il nostro nome,
non v'è alcuna città d'argento.
Non soddisferemo le nostre illusioni,
son solo plagi degli anziani
e illusioni per gli empi.

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