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- sei licenziata! - mi urlò il mio capo oppure la donna che sarebbe dovuta essere il mio capo.

E tutto iniziato quando mia madre aveva voluto che mi trasferissi in città. Prima vivevo in campagna come una poverella con l'unica persona che mi era ancora rimasta. Quando avevo finalmente trovato un lavoro, uno buono (sarta) avevo rovinato tutto e fatto un enorme fiasco arrivando in ritardo.

Ero con le lacrime agli occhi mentre uscivo e mi dirigevo al mio appartamento.
Nel mentre avevo visto un bancone con del pane senza una persona che lo sorvegliasse. In un pomeriggio caldo come quello ti venirebbe la voglia di mangiare qualsiasi cosa.
Ne presi alcuni e li misi nel sacchetto che avevo preso per caso da casa. Mi guardavo in giro per vedere se qualcuno mi vedesse oppure se arrivasse il/la proprietario/a. Dopo l'ennesima volta vidi alla mia destra delle guardie. Stavano correndo dalla mia direzione. Smisi di fare ciò che stavo facendo e cominciai a correre con il sacchetto in mano.
Una guardia mi sorprese davanti a me e gli diedi il sacchetto in faccia. Ovviamente esso mi aiutò a stordirlo per un attimo, che mi bastò per scappare. Persi un pezzo di pane. Corsi finché non sentii un'altra guardia urlare:
- hey, eccola lì -
Posai il sacchetto e presi una trave di legno e lo colpii più forte che potevo. Mi girai e colpii la guardia dietro di me sullo stomaco e tirai la trave addosso a un'altra guardia che si trovava alla mia sinistra. Ripresi il sacchetto e persi due pezzi di pane facendone rimanere solo uno.
Alla fine della mia corsa vidi che ero sulla sponda dell'Oceano Atlantico. C'erano tante navi e solo una sembrava messa lì da poco. Quello comportava al fatto che il proprietario non sarebbe dovuto andare presto.
Salii e mi nascosi sotto coperta nel magazzino delle armi. C'erano tante spade e coltelli. Mi sentivo in una stanza da tortura. Aspettai un po e sentii le guardie venire dalla direzione della nave.
- nave pirata avvistata! - sentii urlare.
Mi spaventai e sentii la nave muoversi come se stesse partendo. Delle persone stavano urlando, urla di sofferenza e di vittoria come se stessero combattendo. Ebbi la conferma quando sentii tanti passi pressati e corpi che cadevano.

Alla fine sentii altre urla ma erano di soddisfazione. All'improvviso sentii la porta della stanza aprirsi. Mi nascosi e aspettai che se ne andassero.
Mia madre mi aveva sempre narrato alcune vicende sui pirati, e la morale era sempre di "non aver niente a che fare con loro".
I due pirati stavano ridendo e parlando di come avevano ucciso tutte quelle guardie. Si fermarono quando videro il mio sacchetto. Uno dei due gli diede un calcio e disse a bassa voce :
- c'è qualcuno -
Entrambi presero la propria spada e cominciarono a dire caminando qui e là cercandomi :
- hey? C'è qualcuno. Esci e non ti faremo nulla -
Avevo così tanta paura che credetti a loro sulla parola. Uscii lentamente. Uno di loro mi vide e disse:
- una donna? - cominciarono a ridere e mi arrabbiai.
- smettetela! -
- smettila tu - dissero tornando seri e puntando la spada contro di me.
Alzai le mani.
- avevate detto che non mi avreste fatto niente -
- la tua mammina non ti ha mai detto di non credere a ciò che ti dice un pirata? - disse uno.
Un'altro pirata entrò nella camera dicendo :
- il capitano vi sta... - smise di quando vide ciò che stava accadendo. - che fate?! Non si trattano così le donne! -
I due posero le almi nella custodea con rabbia.
Il buon samaritano si avvicinò a me e mi chiese :
- sta bene signorina? -
- no. Grazie per l'interesse -
- ora però devo chiederle perchè si trova qui? -
- emh... Stavo correndo, scappando dalle... Guardie e non sapevo dove... Non volevo rubare niente quando in realtà l'ho fatto. Ma non in questa barca. Fuori. Per questo mi stavano inseguendo. Le guardie. Ovvio -
- quei pivelli sono già morti. Ora puoi anche andartene, grazie - disse uno dei due maleducati.
- e come dovrebbe andare? Siamo in mare imbecille! - disse bruscamente quello simpatico.

Infatti sembrava simpatico di natura. Aveva l'aria di poter essere un buon nonno per l'età che dimostava. Ma dopo tutto il sopranome di "pirata" gli addiceva lo stesso.

Corsi fuori per avere conferma e i tre mi seguirono. Ero fuori. C'erano pirati che urlavano a vicenda, altri che pulivano il pavimento altri che buttavano corde...

- Gibbs. Che ci fa una donna sulla mia nave? - chiese un pirata.
Ma non mi sembrava solo un pirata, ma più un capitano.

A Pirate Life (Vita Da Pirata) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora