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Cercammo di dimenarci ma ci addormentarono con delle freccie addormentanti.

Quando mi svegliai mi ritrovai legata ad un albero. Gibbs e gli altri erano nella stessa condizione proprio accanto a me. Solo che ero l'ultima ad essermi svegliata. Gli stranieri erano davanti a noi che giravano ballando e cantando in torno ad un falò.

Cominciai a dimenarmi cercando di sfregare le corde contro la quercia.

- lascia stare. C'abbiamo provato ed è stato inutile. - disse Will che era alla mia destra.
Mi fermai e guardai il suolo delusa.

All'improvviso quelli si fermarono e ci guardarono. Alcuni di loro si dirissero da noi con un coltello in mano lentamente. Nel mentre un uomo con una possente voce cominciò a dire delle frasi nella loro lingua. Sembravano quasi parole sacre proveniente dalla loro bibbia.
Sentivo il cuore che mi batteva forte. Mi sentivo cadere. Infatti stavo cadendo, le mia gambe erano diventati deboli dalla paura. Solo che non riuscivo del tutto visto che ero legata.

Proprio nel momento giusto una donna urlò una frase che facce li fece fermare.
Il mio cuore cominciò a ritornare al suo normale battito.
Il mio angelo venne allo scoperto e vidi che era una donna dai capelli e gli occhi marroni. I suoi occhi mi davano conforto e speranza.

La donna ci guardò strizzando gli occhi.
- inglesi? - chiese.
Fecimo un sospiro di soglievo sapendo che potevamo interagire con loro.

- sì! - urlai. - finalmente. Ci... -

- Flora. Sono io il capitano e parlo io - disse Sparrow interrompendomi. - mi lady. Mi faccia dire che è un piacere sapere che ci sia un persona. Una bellissima... -

- pirati? - chiese ignorandolo.

- sì! - disse Gibbs. Subito dopo guardò Sparrow con vergogna perché aveva capito ciò che stava per dire il suo capitano.

- ... - disse la donna nella strana lingua che parlavano.
Alcuni uomini si erano avvicinati a noi e ci slegarono. 
Ero al settimo cielo. La donna lo notò e fece un mezzo sorriso.

Cambiò subito espressione in una affettuosa e un po' ottusa.

- venite. So che avrete fame. Dopo il lungo viaggio che aveta fatto. Ma dov'è la vostra nave? - disse con una voce affetuosa, simile a una madre.

- affondata con tutti i nostri defunti compagni - disse Gibbs.
- che restino in pace - Sparrow tolse il cappello e lo mise sul petto guardando il cielo, Will e Gibbs guardarono per terra con la tristezza sul volto. Cominciai a guardarli perplessa perché non capivo cosa stavano facendo.

Divenne seria e poi sorrise di nuovo dicendo:
- venite -

La seguimmo e ci condusse da un'altro falò e ci diede del cibo e qualcosa da bere.

Era già sera.
Gli altri ave ano bevuto un po' troppo, cominciarono a cantare e parlare con gli altri anche se non si capivano.

Ero rimasta sola con la nostra salvatrice. Misi la mano sulla fronte delusa da loro, specialmente Will.
La donna cominciò a ridere.

- sembra che i tuoi amichetti abbiano bevuto una bottiglia in più del dovuto. Tipico dei pirati. Ah... Tra l'altro, so che ai marinai porta sfortuna tenere una donna a bordo. So che è un detto assurdo ma so anche che ci credono ciecamente. E uno come il grande Jack Sparrow, quando si parla di mare, non si lascia impietosire da nulla. -

Non capivo se era una domanda ma risposi nonostante il dubbio.
- ha avuto un po di pietà. Ma lei come fa a sapere che lui è... -

- Jack. Sì lo so. Come so che costoro sono il suo amico Gibbs e il giovane Tarner. E che la giovane ragazza che ho accanto è la
signorina Flora Smyth. -

Mi guardò con un sorriso, si avvicino al mio orecchio e disse sottovoce:
- e so anche il tuo piccolo segreto. -

A Pirate Life (Vita Da Pirata) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora