Capitolo 31

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Credi che Newt non lo sappia?

Questa frase continua a rimbombarmi nella mente da più o meno due ore, ovvero il tempo che ho trascorso per'ora in questo buco. Come hanno potuto? Mi fidavo di loro, mi fidavo di Newt. Evidentemente entrambi credono che sono una pazza incontrollabile che vuole buttarsi nel Labirinto. Allora quel momento nel bosco con Newt non è significato niente per lui, era solo un diversivo per distrarmi dai miei pensieri, fino a quando non avrebbe avuto l'occasione per rinchiudermi nella Gattabuia. Mi sono solo illusa che lui pensasse quelle cose, troppo dolci per essere dette ad una persona come me. Fatto sta che sono rinchiusa qui da due ore, senza che nessuno sia venuto a trovarmi o a portarmi del cibo. Dovevo aspettarmelo, d'altronde faccio sempre l'errore di fidarmi delle persone. Dovevo conservare quel mio carattere diffidente che avevo nei miei primi giorni nella Radura.
Appoggio la schiena alla sporca parete terrosa della Gattabuia, distendendo le gambe lungo il suolo roccioso. Controllo l'orologio e con mio dispiacere noto che è l'ora di pranzo. Inizia a bruciarmi lo stomaco dalla fame e per di più ho bisogno di andare in bagno.

"Julia?" qualcuno mi chiama dall'esterno, ma non faccio nemmeno lo sforzo di aprire gli occhi per controllare chi è "Che cavolo ci fai chiusa lì dentro?" A quel punto apro gli occhi, curiosa di sapere chi è il Raduraio a cui importa di me. Vedo Gally accovacciato davanti alla porta della Gattabuia, con un'espressione perplessa sul viso.

"A me lo chiedi? Dovresti saperlo" dico acida, richiudendo gli occhi.

"Julia, ma di che diamine stai parlando? Chi ti ha rinchiuso qui dentro?" dice "Qualche minuto fa è passato Zart a chiedere dove fossi finita, ma io pensavo che tu fossi nel Labirinto con Minho, quindi non gli ho neanche risposto"

"Non hai saputo la novità? Sono stata cacciata dai Velocisti" rispondo fredda, aprendo gli occhi per guardare il ragazzo. Incrocio i suoi occhi azzurri e capisco che è sincero, e che davvero non sa nulla di tutta la situazione.

"E chi ha avuto la pessima idea di cacciarti?" chiede lui, sempre più confuso.

"La stessa persona che mi ha rinchiuso qui dentro" rispondo, mettendomi a sedere per bene ed avvicinandomi alle sbarre.

"Non sarà stato Minho?" chiede, guardandomi sbalordito. Il mio tacere gli basta come risposta "Ma che problemi ha quello? Eppure, stamattina, quando è uscito per andare nel Labirinto, sembrava tutto tranquillo"

"Si vede quanto gliene importa di me" constato io, disgustata. Chi mi è rimasto di cui posso fidarmi in questo posto? Vorrei tanto parlare con Teresa, ma temo che anche lei c'entri qualcosa con tutta questa storia.

"Vieni, ti faccio uscire da qui. Però non ho le chiavi, ed oltre a Minho ce le hanno solo Newt ed Alby. Vado e torno" dice, facendomi l'occhiolino. Non ho per niente voglia di vedere quel biondo anzi, non ho voglia di vedere nessuno. Solo Gally. Mi riappoggio alla parete terrosa e chiudo gli occhi, in attesa che mi facciano uscire da qui. Mi viene in mente di colpo un dettaglio di cui mi ero completamente dimenticata. Apro gli occhi di scatto e cerco con gli occhi il mio zainetto. Lo trovo nello stesso punto di stamattina e mi spunta un sorrisino sulle labbra: se Gally non dovesse riuscire a farmi evadere a qui, mi basterà prendere un coltello e il gioco sarà fatto. Non sarà così difficile tagliare la porta. Dopo una decina di minuti vedo due sagome in lontananza correre verso di me, fra cui una con passo zoppicante. Sbuffo e mi metto a sedere, in attesa di quei due. Appena raggiungono la Gattabuia, noto subito in Newt un'espressione preoccupata.

"Julia, ma che ci fai qui?" chiede Newt, osservandomi. Assumo un'espressione divertita e lo guardo alzando un sopracciglio.

"Però, sei bravo pure a far finta di niente, non solo a dirmi delle bugie, vero Newt?" dico sarcastica, sorridendogli innocente. Lui mi guarda confuso, scambiandosi un'occhiata con Gally, che si limita a fare spallucce.

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