Dormo per circa quattro ore. Sono le tre di notte, stando al mio orologio, e la tensione si fa sentire nella mia pancia.
Non so perché mi sia venuta la pazza idea di scappare, infatti non ne sono ancora del tutto convinta.
Mi chiederete il perché: bè, la risposta è semplice. Lascerò un biglietto con su scritto la via d'uscita e come fare ad uscire per i miei amici, tanto fra sogni ed altro ormai credo che stare qui sia una perdita di tempo totale.
Voglio scappare perché credo di essere di troppo qui, ho sempre avuto questa sensazione. Io sono quella di troppo. Teresa doveva essere l'unica ragazza, ma la mia testardaggine mi ha convinto a salire quassù per salvare i miei amici. Ed è quello che farò. Io sono quella che combina guai, che mette le persone in pericolo, che si fa odiare. Perché, se adesso Newt mi odia e se sto antipatica alla maggior parte dei Radurai, è solo colpa mia. Non ci sono scuse. Per di più mi sono ricordata un altro spezzone della mia vita stanotte. Ero io, da sola, in una stanza illuminata da forti luci bianche. Nel mezzo della stanza c'era un computer acceso con un biglietto con su scritto: "Inserire parole e premere Invio". Alzando la testa potevo vedere la fine del Labirinto, come se il soffitto non ci fosse. Ma c'era. Solo dall'interno si può vedere l'esterno, ma chi si trova fuori crederà di vedere il vuoto sotto i suoi piedi. Il vuoto, ovviamente, è la Scarpata. Ecco dove conduce la Scarpata. È quella la via d'uscita.
Mi alzo dal lettino dolorante e cerco al buio un biglietto. Con mia fortuna trovo un blocchetto di fogli accostato da una penna su un mobile con dei medicinali. Uso la lucina del mio orologio per scrivere meglio il mio messaggio d'addio. Dopo circa mezz'ora, dopo aver riscritto il bigliettino almeno sedici volte ed aver riempito il cestino, riesco a completare le mie ultime parole.Sono scappata, non cercatemi e non venitemi dietro, sarebbe inutile. È una mia scelta personale, e credo che non graverà a nessuno.
La via d'uscita è nella Scarpata, è la Tana dei Dolenti, come sapete già. Dovete buttarvi di sotto, ma tranquilli che ci sarà una specie di portale che vi trasporterà in una stanza con un computer. Non ho idea di cosa dobbiate farci, so solo che dovete inserire delle parole, sta a voi trovarle. Le Mappe vi saranno utili, quindi proteggetele a costo della vita.
Se vi va bene, non ci rivedremo mai più.
Vi ho voluto bene, chi più chi meno.
Spero che la vita vi riservi il meglio.
Io stessa ci proverò, ma non vi prometto niente.
Addio.
- JuliaQuasi mi commuovo delle mie stesse parole. Sono sicura che Leonard non mi abbia mentito con la storia delle Mappe. Metto il biglietto sul lettino, in bella vista, facendo attenzione a non stropicciarlo.
Mi lego i capelli in una coda alta, riempio uno zainetto con un paio di coltellini trovati su una mensola, un rotolo di garza e un disinfettante. Me lo metto in spalla ed esco dall'infermeria che sono le 4:18. Le porte si apriranno fra poco più di quaranta minuti. Mi dirigo alla Porta Est, che si aprirà oggi, e mi nascondo dietro un piccolo cespuglio.
I minuti passano lunghi e pieni d'ansia e paura, perché sì, oggi, per la prima volta nella mia vita, forse, ho davvero paura. Paura per la mia vita. Paura per cosa potrà accadere ai miei amici. Paura per che cosa mi aspetterà all'uscita. Mi ripeto mentalmente i motivi per cui voglio scappare: Sono un peso per tutti, chiunque stia con me è in pericolo a prescindere dal contesto e perché , una volta uscita, proverò a salvare i miei amici. Cosa mi aspetterà all'uscita? La banda di Creatori con dei fucili in mano pronti a spararmi per aver disobbedito ai loro ordini e per essere salita nella Radura? Forse, non lo posso sapere.Sta facendo la scelta giusta, Soggetto A3
Una voce di donna mi rimbomba nella testa, facendomi venire un capogiro. Questa frase mi irrita ancora di più.
Faremo in modo che arrivi sana e salva, deve solo raggiungere l'obbiettivo. Una volta giunta alla base le verrà dato cibo e alloggio e potrà vedere in diretta la Fase 2 dei suoi amici, se vuole. Lei non parteciperà e non prenderà parte ai progetti, che sia chiaro. La aspettiamo.
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Day One Greenie?
FanficJulia viene catapultata in un luogo a lei sconosciuto, chiamato Radura, di cui non ha memoria se non un vago ricordo che riporta alla sua infanzia. Questo luogo misterioso ma allo stesso tempo affascinante è, però, abitato solo ed esclusivamente da...