Sbatto violentemente la schiena contro una superficie dura, mandandomi scariche di dolore ovunque. Passato lo stordimento iniziale, mi metto a sedere guardandomi intorno: sono in una stanza, la stessa del sogno. Pareti grigie e con i loghi della C.A.T.T.I.V.O. stampati sopra. È una stanza rettangolare, con le pareti strette e il soffitto che si estende ad un altitudine di almeno cinque metri dal pavimento. Diversamente dal sogno, però, è tutto buio. L'unico bagliore che scorgo proviene da un computer, posto al centro della stanza, con sotto una tastiera e una sedia. Mi alzo lentamente in piedi e cammino fino a raggiungere l'apparecchio elettronico. Nello schermo sono presenti cinque spazi bianchi vuoti e sopra ad essi c'è un comando:
Inserire parole
Sotto alla tastiera c'è un pulsante rosso, grande quanto una mano di un bambino. Lo premo ripetutamente, sperando che accada qualcosa. Dopo vari tentativi che non hanno portato a nulla decido di smettere e di inziare a riflettere. Le parole da inserire si troveranno sicuramente nelle mappe, ma io, da stupida, non ho pensato di andare a controllarle prima di scappare. Ma non avrei potuto, visto che ho scoperto che le mappe erano un codice stamattina, quindi o scappavo senza codici o sapevo i codici ma non scappavo.
Resto ferma per qualche secondo, indecisa sul da farsi. Mi guardo intorno e controllo l'ora: 12:02
Come cavolo ha fatto il tempo a scorrere così velocemente? Non è scientificamente possibile che siano già passate sette ore da quando mi sono buttata. Rimango perplessa ma poi decido di agire o, almeno, di tentare. Mi siedo sulla sedia e inizio a digitare le prime parole che mi vengono in mente: Soggetto, Cura, Cianografia, Virus, Zona, Sole, Spaccati.
Quando scrivo l'ultima parola non mi rendo nemmeno conto di averla pensata fino a quando non la vedo comparire sullo schermo. L'unica volta che ho sentito quella parola è stato quando ho visto Leonard in piena mutazione e mi è venuto in mente la parola 'Spaccato'. Provo, digito, penso, ma niente sembra portare ad una conclusione. Dopo un po' che i miei occhi sono a contatto con lo schermo iniziano a stancarsi, visto che sono stata a digitare parole a caso per almeno due ore di fila. Quando si fanno le 14:30 decido di smettere di provare e aspettare che succeda qualcosa. Però, prima, provo un'ultima volta, inserendo le seguenti parole: Siete, un, branco, di, idioti. Quando vedo la scritta sotto 'errato' e poi le parole scomparire, mi viene quasi da ridere."Non è errato, è più che giusto" dico, con un sorrisino sulle labbra. Non so come faccia a scherzare anche in un momento del genere, sono semplicemente fatta così. Sono, di natura, una persona ottimista, quindi ho bisogno sempre di risollevarmi il morale. Avrei bisogno di qualcuno che mi facesse compagnia in questo momento, e subito mi viene in mente Gally. Mio fratello, che se una persona normale ci vedesse non direbbe mai che siamo fratelli, visto che non siamo visibilmente simili. Solo se ci osservi attentamente puoi notare delle somiglianze, come la corporatura o i lineamenti del viso. Ancora non ho metabolizzato il fatto che siamo realmente imparentati, quindi che abbiamo lo stesso DNA. Spero solo che tutto questo sia vero, perché Gally è una persona davvero speciale per me, e non voglio perderla per nessun motivo al mondo. Appoggio la testa sulla scrivania con sotto le mie braccia incrociate e aspetto, nel raro tentativo che succeda qualcosa. Stranamente, senza rendermene conto, mi addormento.
Mi risveglio dopo un violento rumore alle mie spalle, e subito controllo l'orologio: le 20:56. Caspio, ho dormito un bel po'. Controllo dietro di me e vedo una persona, una persona molto familiare. Chuck è per terra e, a fatica, sta cercando di rialzarsi. Neanche cinque secondi dopo casca Teresa, comparando dal soffitto e per fortuna atterrando sulle mani. Mi alzo dalla sedia e gli vado incontro, abbracciando Teresa e Chuck insieme. Subito entrambi si scostano e mi guardano straniti, per poi sorridere.
"Julia!" grida Chuck, abbracciandomi.
"Perché sei scappata, idiota!?" esclama Teresa "Due giorni senza sapere tue notizie e adesso scopriamo che sei all'uscita da tutto questo tempo!"
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Day One Greenie?
FanfictionJulia viene catapultata in un luogo a lei sconosciuto, chiamato Radura, di cui non ha memoria se non un vago ricordo che riporta alla sua infanzia. Questo luogo misterioso ma allo stesso tempo affascinante è, però, abitato solo ed esclusivamente da...