Non ricordo tutti i dettagli nitidamente, ma c'è un dettaglio che tutt'ora mi turba la mente già allora problematica. Quel bianco accecante, non un bianco neve, neanche un bianco panna, semplicemente bianco, di quelli che vedi negli uffici e che ti mettono sempre un'ansia terribile e ti fanno credere di essere in un posto rispettabile. Ecco, se c'è una cosa che non era quel posto, era poter essere chiamato rispettabile.
Ricordo di aver vomitato l'anima sul pavimento impeccabile fatto di finto marmo, sotto lo sguardo attento di una schiera di guardie. Arriva poi una donna, alta, con un chignon sulla testa che le danno un'aria seria. È seguita da una figura incappucciata, anch'essa alta, molto più di me. Da come cammina, direi che è un ragazzo. Decisamente.
Lancio un'occhiata nervosa a Thomas, dopo aver realizzato entrambi che non eravamo solamente scappati dal Labirinto, ma avevamo appena cominciato un'altra prova.
Mi avvicino a Newt, fregandomene se lui è ancora arrabbiato con me, e gli stringo una mano, calda e rassicurante. Lui sussulta, mi guarda cercando di capirmi, ma non la caccia via. Anzi, la stringe ancora di più. Siamo stati separati per troppo tempo e non ho neanche preso in considerazione che lui potesse ricambiare la stretta. Volevo solo farlo, tutto qui. È ancora la persona più importante della mia vita, e voglio tenermela stretta.
La donna inizia a parlare della nostra bravura nell'aver superato la "Prova del Labirinto", ma io ascolto il giusto. Sento solo più e più volte Minho sputare parole non tanto carine contro quella donna. Fa segno al ragazzo accanto a lei di togliersi il cappuccio, e quel gesto attira decisamente la mia attenzione.
Capelli biondi, occhi azzurri e un naso all'insù, come il mio. No, no, non può essere."No..." sussurro, con la voce spezzata. Gally. No. È ridotto malissimo, lividi ovunque sulla faccia, tagli sul collo ancora aperti e un occhio nero. È quello di cui mi ha parlato nel Labirinto. La sua prova. Mi scende una lacrima sulla guancia, vorrei solamente correre da lui e abbracciarlo. Ma non posso, lo metterei nei guai. Lo guardo intensamente, finché il suo sguardo non cade su di me.
Mi sta implorando perdono.
Sta per fare qualcosa di terribile, me lo sento.
Alza un braccio verso l'alto, e solo allora noto che tiene una pistola in mano. La punta verso Thomas, ma non preme subito il grilletto. Sta aspettando una reazione da parte di qualcuno, ma siamo tutti troppo spaventati per reagire. Non può farlo davvero. Non ci credo.
Mi metto davanti a Thomas, non curandomi di Newt che mi urla contro.
Lui preme il grilletto, sento il rumore rimbombare per tutta la stanza.
È indolore, stranamente. Non guardo in basso, tengo solamente gli occhi chiusi.
Quando li riapro, però, sono ancora viva e vegeta, e a quel punto capisco.
Non ha sparato a me, non l'ha fatto.
Semplicemente, perché non può.
Potranno controllare la sua mente quanto vogliono, ma è un ragazzo forte. Non potrebbe mai fare del male a me.
Non potrebbe uccidere sua sorella.
Quel piano era stato ideato per uccidere Thomas, non me. La C.A.T.T.I.V.O. non può permetterselo. Lo hanno detto loro, sono troppo preziosa per morire nel Labirinto.
Ma allora, a chi ha sparato?
Mi guardo intorno, non capendo. Noto una chiazza rossa sul petto della donna accanto a lui, e pochi secondi dopo cade a terra senza vita.
Gally mi guarda confuso, scuotendo la testa. Non è stato lui.
Spuntano degli uomini che iniziano a sparare da tutti i pori, uccidendo tutti gli agenti della C.A.T.T.I.V.O.
Ci intimano di muoverci, di non stare lì fermi impalati e di correre verso l'uscita. Devono vedere non ci fidiamo, quindi si calmano un po'.
"Tranquilli, è tutto finito, stiamo dalla vostra parte. In parole povere..." Dice un uomo con un fucile a pompa sulla spalla "Vi abbiamo appena salvato"
Dopodiché ci muoviamo, fra uno spintone e l'altro, verso l'uscita. Cerco Teresa, è davanti a me e sembra particolarmente turbata. Newt è giusto più avanti rispetto a lei. Dietro di me ci sono Thomas e gli altri.
Dov'è Chuck? Gally?
Non faccio in tempo a cercarli che vengo spinta in avanti, rischiando di cadere. Ci fanno salire su un enorme bus color blu metallizzato, e ci fanno prendere posto. Mentre sto cercando posto, sento prendermi per un braccio e finisco per sedermi in un posto a caso. Accanto a me c'è Newt, deve avermi preso il posto.
Lui non dice nulla, neanche mi guarda, ma è il suo modo di dire che non ho scelta, devo rimanere lì. Ed è quello che ho intenzione di fare.
Fuori piove, forte. Non guardo il panorama esterno, intravedo solo della sabbia e che è notte, ma il mio sguardo è incentrato sull'interno del bus. È spazioso e avanzano molti posti, visto che siamo in circa venti persone su un bus da sessanta posti. Noi siamo gli ultimi in penultima fila, Minho è in prima fila a parlare animatamente con i tizi che ci hanno appena salvato. Gli devo la vita. Mi hanno appena risparmiato la Fase 2, e gliene sono grata. È stato fin troppo facile però. Thomas e Teresa sono uno accanto all'altra, ma non parlano. Non trovo Chuck e Gally, magari sono su un altro bus. Strano però, perché i posti su questo ci sarebbero stati.
Non me ne preoccupo poi più di tanto, per'ora il mio unico pensiero è che siamo riusciti a fuggire da quell'inferno.
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Day One Greenie?
FanfictionJulia viene catapultata in un luogo a lei sconosciuto, chiamato Radura, di cui non ha memoria se non un vago ricordo che riporta alla sua infanzia. Questo luogo misterioso ma allo stesso tempo affascinante è, però, abitato solo ed esclusivamente da...