Capitolo 25

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Sento un peso schiacciarmi la pancia e d'istinto sgrano gli occhi e schiudo le labbra. Come può essere possibile? Senza chiedere altro, faccio girare i miei piedi nella direzione opposta e inizio a correre spedita verso la stanza dei Medicali. Mi sento Newt alle calcagna, ma non fa in tempo a raggiungermi che apro la porta violentemente e cerco Leonard con gli occhi, senza sapere quello che mi si sarebbe parato davanti: Il ragazzo è disteso, con gli occhi sbarrati e le vene tese e sporgenti. Respira a fatica, il suo corpo sta tremando mentre con i piedi scalcia in tutte le direzioni. Una goccia di sangue gli esce dalla bocca, le sue unghie sono sporche e ci sono vari tagli nelle sue braccia. Solo un paio di pantaloni gli ricoprono il corpo, lasciando in bella vista lesioni non troppo gravi nel suo petto. Il suo viso è pallido e perlato di sudore, con una smorfia di rabbia e dolore dipinta sopra. A debita distanza dal lettino ci sono Jeff e Clint che osservano la scena impotenti, e poco più distante, su un'altra brandina, c'è un Alby dormiente, anch'esso con le vene sporgenti dal collo e dalle braccia, ma decisamente meno evidenti. Mi avvicino a Leonard lentamente, con un groppo in gola e una strana paura che mi percuote. Non ho paura di lui, ho paura per lui. Sento afferrarmi per un braccio e giro la testa verso di Newt, che mi sta guardando serio.

"Stai ferma, non fare caspiate" mi ordina lui, ma non lo ascolto. Lui è un mio amico, e sono preoccupata per lui, quindi Newt non può dirmi cosa devo fare. Mi libero dalla sua presa, facendo qualche altro passo nella direzione di Leonard. Quando sono a pochi centimetri dal suo letto mi fermo, continuando a guardare il mio amico mentre soffre. Stare ferma così, senza poter fare nulla per aiutarlo, è insopportabile. Mi sporgo leggermente sul lettino, per poter guardare meglio nei suoi occhi colmi di lacrime e rabbia.

"Che gli è successo?" chiedo calma, con una voce incredibilmente ferma.

"Lo abbiamo sentito gridare stamattina, poco dopo che siete entrati nel Labirinto tu e Minho. Siamo andati subito a controllare, e lo abbiamo trovato nei pressi delle docce che si contorceva a terra. Siamo più che sicuri che si tratti di puntura da Dolente, ma quello che non sappiamo è come se la sia la procurata" mi spiega Jeff. Nel mentre, continuo a fissare le pupille decisamente dilatate di Leonard, non nella norma. Sembra che qualcosa si sia impossessato di lui, come se gli fosse stata strappata via la capacità di controllare il proprio corpo.

"Ma solitamente il veleno non fa questi effetti. Sembra quasi che abbia..."

L'Eruzione

Quella parola mi balza in mente all'improvviso, e questa rivelazione impressiona perfino me stessa. Come faccia a saperlo, non lo so nemmeno io. La parola non mi è per niente familiare, ma sono più che sicura che non si tratti di un caso. Cerco di fare dei collegamenti con eventuali soluzioni al problema, ma alla fine deciso di lasciar fare e di concentrarmi su Leonard.

"Che abbia cosa?" mi sprona Newt. Lo guardo e scuoto la testa, per poi tornare ad osservare il ragazzo. Leonard smette all'istante di agitarsi, piantando con un pugno entrambe le mani sul lettino. La sua testa scatta verso la mia direzione, e per un secondo i suoi occhi si schiariscono, come se un instante di lucidità avesse appena prevalso sulla pazzia. Ma nell'istante in cui gli rivolgo un sorriso rassicurante, i suoi occhi si iniettano di sangue e la rabbia tornare a regnare sul suo corpo. Sono troppo concentrata a cercar di capire il suo strano cambio di comportamento, che non mi rendo conto che mi afferra per un braccio violentemente strattondandomi verso di lui, per finire col ritrovarmi sopra il suo corpo. Le sue dita si avvolgono intorno al mio collo e iniziano a stringere forte, togliendomi il respiro.

"Pensi che ti perdoneremo?" esclama rabbioso lui "La tua piccola bravata non ha fatto altro che peggiorare il tutto" dice aumentando la presa sul mio collo. Subito Newt e i Medicali si fiondano su di noi, cercando invano di liberarmi da Leonard. Sebbene siano tre contro uno, l'incredibile forza di Leonard prevale su tutti.

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