Little things

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Maria sta dando la buonanotte,

Le telecamere non sono ancora spente.

Salto dalla sedia, cammino velocemente, a testa bassa, verso l'uscita dello studio.

Mentre cammino mi tolgo il microfono.

Prendo il telefono, controllo l'ora.

Tardi.

È già passata l'1 da un po'.

Corro.

È tardi.

Sei lì.

Sorridi.

Non ti sei ancora cambiato.

Ti chiedo perché non sei ancora cambiato, mentre mi guardo intorno a cercare la giacca, la borsa, le mie cose.

Ti chiedo perché non sei ancora cambiato.

mentre penso ad alta voce dove cavolo ho messo le mie cose.

Mi dici "ora vado"

Ti dico "è tardi"

Mi dici "lo so"

Stanno uscendo tutti da qui, si crea una piccola folla di gente che si saluta, mi sposto nell'altro corridoio mentre chiedo agli autori quando posso iniziare a registrare i video-commenti sulle esibizioni.

Mi dicono "fra poco"

E non si sbriga nessuno stasera!

Tu sei ancora lì che ciondoli a pochi passi da me.

Passa Adriano, lui si che è di fretta, 

almeno lui.

Adri mi saluta con un bacio sulla guancia. 

Dico che mi voglio sbrigare, per raggiungerlo presto.

Mi sorride, risponde "se jâ fai, lo sai che mi farebbe piacere'

Poi saluta anche te.

Perché ti saluta?

Noi andiamo lì fra poco.

No?

Perché ti saluta?

Mi avvicino a te, avvolgo un mio braccio attorno al tuo.

Te lo chiedo.

"Noi non andiamo?"

"Hai visto che ore sono?"

Quasi le 2.

"Embè? Dai faccio veloce. 

Chiedo di registrare per prima e poi andiamo"

Non rispondi. Sciolgo il mio braccio nel tuo, 

ti guardo.

Tu sospiri, mi sorridi. 

 

"No?"

"No, perché te devi ammazzá? È tardi"

"Ma noi avevamo detto che ci saremmo andati, anche se è tardi!"

"Finirai minimo alle 3..."

"Oh...vabbé. Allora vai te?"

Fai una smorfia, sorridi, come se ti aspettassi questa domanda. 

Mi tiri, mi riporti entrambe le braccia nelle tue, e attorno alla tua vita.

"Sto qui"

"Non vai nemmeno te?"

"No"

"Perché?"

"Il progetto era di andarci insieme, quindi o insieme o niente. Facciamo così?"

Sciogli le braccia, porti le mani sul colletto del mio vestito, mi abbottoni tutta, fino a su.

Sussurri "mo va meglio"

"Ma tu vuoi andare..."

"Io voglio stare con te, non mi frega dove"

Annuisco. Mormoro. Abbasso la testa.

Tu mi soffi i capelli per farti guardare.

"Che c'è?"

"Niente.Volevo uscire con te."

Volevo uscire

Con te.

Volevo mettermi in macchina con te e raggiungere un posto pieno di gente con te.

Ti rendi conto che non lo facciamo mai?

Non hai bisogno anche tu su queste piccole cose ogni tanto?

Lo so.

Dev'essere per forza così.

"Lo so. Anch'io"

E lo so.

Però mi aspetti.

Mi aspetti.

Non mi ha mai aspettata nessuno.

Non così.

Sei stanco.

Ma mi aspetti.

Tutti stanno andando all'evento domino.

Dove ci sono tutti i tuoi amici.

Ma rimani qui.

Per me.

Stai chiedendo a Fabio se puoi venire con me in saletta.

Lui ti dice sì, basta che stai buono.

Ti sorride come si sorride solo ai bambini e alle persone buone.

Tutti ti sorridono così.

Tutti parlano con te così.

Io amo vedere la gente interagire con te, così.

Ti amano tutti.

Ti cercano tutti.

Prima di andare via, ti salutano tutti, anche se li rivedrai lunedì.

È come se nessuno potesse fare a meno di te, dopo averti conosciuto.

Sei un po' droga.

Sei un po' necessità.

Sei un po' qualcosa di straordinario, in mezzo a tanto ordinario.

Registro i video delle esibizioni con te seduto a terra, a pochi passi, che sottovoce mi suggerisci qualche parola quando non mi vengono in mente.

Ogni tanto giro a guardarti e ti trovo a giocare col telefono o guardare storie su instagram.

Poi finisco. Tardi. 

Ti alzi, subito.

"Andiamo a casa"

E intendi casa mia.

Per te è casa mia, quando non sono sola.

Per te è solo casa e basta, quando ci siamo solo noi.


Arriviamo a casa e basta.

Non accendiamo le luci.

Lascio guidarmi da te nel buio mentre mi intrecci le mani e ti muovi al passo con me.

Cammino all' indietro.

Impazzisco, con te al buio che sai casa mia.

Impazzisco, con te al buio che vai dritto verso camera mia.

Che è un po' tua.

E stasera volevo uscire con te.
Ma sono con te.
E va bene così.
E usciremo un'altra volta.
Ma siamo a casa e basta.
Ma mi lascio guidare in casa,
E la mia macchina,
E la mia vita.
Non m'importa mai dove mi porti.
Basta che mi porti.

Andreas&Veronica || PilloleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora