Avvertenze:
- BoyxBoy
- Jikook
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- Bottom Jimin
Accenni Sope/YoonSeok
29/04/18
Jeon Jungkook era un ragazzino di soli 16 anni ma nonostante fosse così piccolo era una contraddizione, aveva dei tratti facciali fanciulleschi capelli neri come la pece, occhi grandi con iridi scure, un naso piccolo, delle labbra piccole e graziose ma il suo fisico robusto ed allenato metteva tutto in discussione. In quanto al carattere era sempre taciturno e freddo non aveva amici e mai aveva sorriso, a detta di alcuni era solo uno sfigato senza vita sociale, per altri era un secchione e per altri ancora, un bambino senza emozioni. Ma alla fine erano solo voci di corridoio che solitamente circolavano per la scuola, ovviamente nessuno gli si avvicinava o meglio nessuno era abbastanza coraggioso da farlo; tranne uno, Park Jimin un ragazzo di 18 anni di bassa statura, capelli arancioni, un viso dolce dai tratti angelici e dalle labbra carnose. Tuttavia era solo apparenza e questo era chiaro a tutti anche allo stesso Jungkook, infatti era l'unico completamente immune all'aura minacciosa che lo circondava, Jimin non si considerava coraggioso poiché a suo parere non ci voleva poi così tanto coraggio per interagire con Jungkook, anzi la cosa lo divertiva e lo spronava ancora di più a continuare nonostante le intimidazioni di Jungkook, anche perché iniziava a pensare che al ragazzo non dispiacesse poi così tanto averlo intorno, oppure si era semplicemente rassegnato ma questo a Jimin non importava. Il suo obiettivo era quello di conquistarlo perché ne era follemente innamorato e avrebbe fatto di tutto per averlo, non importava quanto dovesse aspettare. Jimin d'altronde, otteneva sempre ciò che voleva. Dal canto suo Jungkook trovava Jimin altamente fastidioso ma più lui lo respingeva, più quel ragazzo gli si avvicinava e a niente erano servite le minacce. Una volta osò persino toccarlo e la conseguenza fu uno spintone contro gli armadietti, con tanto di minaccia. Jungkook odiava essere toccato da persone che per lui erano degli sconosciuti, sapeva di averlo fatto male ma non se ne curò. Tuttavia Jimin si ricompose immediatamente, non si arrabbiò e non pianse nemmeno ma per quanto possa risultare sorprendente, al contrario, sorrise. Fu in quel momento che perse contro quel ragazzo e fu proprio quella consapevolezza ad infastidirlo ancora di più. Ma da quel momento semplicemente si arrese, consapevole che qualsiasi cosa avesse fatto non avrebbe sortito nessun effetto. Park Jimin oltre ad essere sfacciato e invadente era anche testardo, ma cosa più importante Jungkook sapeva che era innamorato di lui, e non faceva niente per nasconderlo infatti in più di un occasione lo aveva sorpreso a fissarlo, ed ogni volta che succedeva non abbassava mai lo sguardo né lo evitava anzi, gli sorrideva sempre con quel fastidioso sorriso che Jungkook odiava ed amava al tempo stesso, perché Jimin era davvero bello, sembrava un angelo sceso in terra con quella sua finta innocenza. E scoprì anche che Jimin era abbastanza popolare ma rifiutava chiunque gli rivolgesse attenzioni per darle tutte a Jungkook e questo non poteva fare altro che farlo sorridere compiaciuto, sapeva di averlo in pugno e di essere al centro delle sue attenzioni ma sul cammino di Jungkook c'era, tuttavia, un ostacolo: Kim Taehyung, il migliore amico di Jimin, i due avevano la stessa età. Taehyung era alto i suoi capelli erano di un castano scuro e i suoi occhi possedevano un tratto sottile. Era molto bello anche lui ma estremamente protettivo nei confronti di Jimin, era la sua ombra e questo disturbava Jungkook anche perché non sopportava le dimostrazioni di affetto con abbracci e addirittura baci a stampo sulle labbra, e Jimin lo lasciava fare allo scuro del fatto che Taehyung lo facesse apposta per rimarcare il fatto di avere sempre la precedenza rispetto a Jungkook e questo la faceva arrabbiare, tanto che pensò all'insana idea di chiedere a Jimin di essere il suo ragazzo per renderlo suo, perché se c'era una cosa che Jungkook non ammetteva era la sconfitta. Il suo orgoglio non glielo permetteva, quella sottospecie di alieno lo aveva sfidato apertamente e presto avrebbe dovuto ingoiare una pillola amara, gli avrebbe soffiato il suo dolce Jiminie.
Quella mattina come di consuetudine Jungkook trovò Jimin e il suo amichetto fuori al cancello d' entrata della scuola ad aspettarlo, era diventata una routine quotidiana ormai ma quella giornata era diversa dalle altre. Jungkook ci aveva pensato tutta la notte calcolando i pro e i contro di quella decisione che aveva preso, ma alla fine il suo istinto aveva deciso per lui, quella giornata avrebbe sganciato la sua bomba, incurante di tutto e delle conseguenze. A fine delle lezioni avrebbe chiesto a Jimin di essere il suo ragazzo, infondo a suo parere ci avrebbero guadagnato entrambi, Jimin avrebbe avuto ciò che desiderava da tempo e Jungkook avrebbe avuto la sua vittoria. Jimin gli corse incontro aggrappandosi al suo braccio come un koala avviandosi verso l'entrata, ma Jungkook decise di sorvolare e di reprimere l'istinto di levarselo di dosso e allontanarlo da lui e quindi sopportò il tutto senza dire una parola. Ovviamente la cosa non sfuggì agli occhi attenti di Jimin che trovò quel comportamento insolito da parte del ragazzo più piccolo, dopotutto aveva imparato a sue spese che non gradiva essere toccato dalle persone. Nonostante non gli fosse chiaro ancora il motivo per cui si comportava in quel modo, Jimin decise comunque di non farsi tante domande. Dal canto suo, Taehyung fissava Jungkook con sospetto, aveva ragione di pensare che quel piccolo demonio avesse qualcosa in mente, visti i suoi insoliti comportamenti; dopotutto in più di un occasione aveva assistito ai comportamenti rudi di quel ragazzino nei confronti di Jimin, ma ovviamente sotto ordine del suo amico non poteva fare nulla in sua difesa e questo richiedeva un grande sforzo per Taehyung perché se c'era una cosa che non tollerava era vedere l'amico, trattato male da qualcuno. In quelle occasioni Taehyung diventava una persona spaventosa, nonostante il suo carattere docile e gioioso. Sapeva di essere troppo protettivo ma era più forte di lui, Jimin non era un semplice migliore amico, era la sua famiglia, tuttavia per quella volta aveva deciso di rimanere dietro le quinte per un motivo ben preciso, quel ragazzino stava facendo un grosso errore, ed era quello di sottovalutare Jimin e Taehyung pensava che lo avrebbe imparato a sue spese. Quel copione era già stato scritto e lui ne conosceva già la fine. Jungkook non aveva calcolato molte variabili. Il suo amico non era come appariva, sapeva essere molto spaventoso se veniva preso in giro, Jiminie era molto vendicativo e rancoroso e la sua furia si sarebbe abbattuta su quel ragazzino, ecco perché decise di mettersi in un angolo a godersi lo spettacolo. Le lezioni si erano appena concluse e come ogni giorno Jungkook trovò Jimin con il suo fedele amico fuori la sua aula, li sorpassò e si avviò direttamente verso l'uscita sapendo che i due lo avrebbero seguito. Una volta attraversato il cortile della scuola, Jungkook si fermò davanti all'uscita del cancello voltandosi verso i due che erano dietro di lui, prestando la sua attenzione a Jimin che se ne stava li fermo a guardarlo.
" Jimin vuoi essere il mio ragazzo? "
Disse Jungkook senza tanti giri di parole, Jimin dal canto suo era rimasto completamente spiazzato da quell'improvvisa richiesta, era convinto che il più piccolo provasse una sorta di attrazione nei suoi confronti ma non credeva che ricambiasse i suoi sentimenti, tuttavia quella richiesta poteva voler dire due cose: O Jungkook voleva provare a stare con lui data l'attrazione che sicuramente già provava per vedere se sfociava in altro, oppure provava già qualcosa ma lo nascondeva bene ma in qualsiasi modo stavano le cose, Jimin aveva ottenuto ciò che voleva e questo gli bastava, quindi non perse tempo a dare la sua risposta.
" Si, Jungkookie. "
Rispose Jimin con un lieve sorriso, sorriso che Jungkook ricambiò ma per tutt'altro motivo, ma questi erano dettagli irrilevanti. Taehyung che si trovava a guardare quel tenero quadretto, non poté fare a meno di aspettarsi una mossa del genere da una personalità come quella di Jungkook, tuttavia, indubbiamente, quel ragazzino non sapeva cosa comportava stare con Jimin, di certo le cose da quel giorno avrebbero assunto una piega più interessante e a Taehyung non restava altro che vedere alla fine di quel gioco. Chi dei due si sarebbe fatto più male?
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Karma - Jikook
FanfictionPark Jimin era l'unico completamente immune all'aura minacciosa che lo circondava, lui non si considerava coraggioso poiché a suo parere non ci voleva poi così tanto coraggio per interagire con Jungkook, anzi la cosa lo divertiva e lo spronava anco...