Capitolo 4

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Quel pomeriggio Jimin e Jungkook si trovavano a casa del maggiore dei due per chiarire i fraintendimenti che si erano creati, il monolocale del maggiore era piuttosto sobrio e tutto in quella casa rappresentava appieno la personalità di quest'ultimo. Davanti a sé aveva un piccolo soggiorno con un divano al centro e una cucina ad angolo con i mobili color bianco e marrone. C'era una scala che portava al piano superiore, infatti il maggiore dopo avergli gentilmente offerto qualcosa da bere, lo accompagnò al piano superiore facendolo entrare nella camera da letto, dove c'era un armadio nero con ante scorrevoli, una scrivania con il computer e dei libri ammassati al lato di esso, poi c'era un letto da una piazza e mezza e un comodino. Il minore guardando l'ambiente circostante capì che il maggiore non era una persona molto ordinata e quello bastava a far storcere il naso a Jungkook, poiché il disordine non era conforme a quella che era la sua personalità. Lui aveva un ossessione per l'ordine e la pulizia in generale, fece finta di non vedere e si accomodò sul letto accanto al maggiore che fino ad ora era stato in religioso silenzio, mantenendo una serietà che non era solito avere. Infatti cercò di organizzarsi un discorso stando attento alle parole giuste da usare, per evitare ulteriori fraintendimenti, nonostante ciò il moro si trovava in difficoltà poiché era un tipo diretto, a cui non piacevano tanti giri di parole, ma in quel contesto doveva essere meno egoista e fare un passo indietro.

" Jimin dato che mi hai gentilmente invitato a casa tua per chiarire tutti i fraintendimenti tra noi, mi sembra almeno doveroso essere sinceri l'uno con l'altro."

Disse Jungkook con diplomazia, dal canto suo Jimin si fece scappare una risatina sarcastica dopo le parole dette dal minore cosa che non sfuggì al moro, decise però di non soffermarcisi per evitare che le cose potessero andare a finire male.

" Hai decisamente ragione e se ti riferisci a quello che è il tuo chiodo fisso, io ti ho fornito le mie spiegazioni ma tu hai deciso di non credermi, tuttavia penso di doverti delle scuse perché forse ho frainteso le tue intenzioni, e preso dal panico sono fuggito via con una banale scusa."

Ed anche quella volta Jungkook dovette sorvolare sull'ironia del maggiore, spingendo la lingua all'interno della guancia, gesto che faceva quando era evidentemente infastidito ma doveva mantenere la calma. Il moro stava camminando in un campo minato e non poteva permettersi di perdere la calma anche se sembrava che Jimin ce la stesse mettendo tutta per infastidirlo con ogni mezzo.

" Quali intenzioni pensavi io avessi, Jimin? "

Questa volta fu il turno di Jungkook di mettere in difficoltà il maggiore, il quale abbassò lo sguardo in evidente imbarazzo, infatti il maggiore non ebbe sufficiente coraggio di rispondere alla domanda dell'altro, ma gli doveva dare comunque una risposta plausibile, mise da parte l'imbarazzo, per sfoggiare la sua solita maschera sfrontata.

" Pensavo che tu volessi fare sesso con me e dato che stiamo insieme da poco non me la sentivo."

Il maggiore stupì il minore di nuovo non pensava che avrebbe avuto il coraggio di dire quella parola nonostante l'imbarazzo, lo trovava quasi tenero.

" Francamente ammetto che le mie intenzioni fossero quelle, dopotutto è quello che fanno tutte le coppie."

Disse Jungkook guardando l'altro negli occhi.

" Hai ragione ma io e te non siamo una coppia normale Jungkook, le coppie normali dialogano fra loro e cercano di conoscersi, ma io di te so relativamente poco e tu di me sai ancora meno, le coppie normali escono ogni tanto giusto per stare insieme, ed io non so cosa significhi uscire con te. Tuttavia, la cosa ancora più degradante è stata essere baciato per la prima volta mentre stavamo per fare sesso, e adesso voglio sapere per quale dannato motivo mi hai chiesto di stare con te? Perché l'hai fatto se avevi intenzione di comportarti così? "

Karma - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora