Quella sera Jungkook si trovava alla festa che allestirono in onore dei maturandi, ed ovviamente anche Jimin era presente l’aula magna era aperta a tutti, nel suo caso il moro andava a quella inutile festa solo perché il maggiore lo aveva pregato con tanto di occhi dolci e, non aveva saputo dire di no. Jimin si era presentato bello come lo aveva visto poche volte, i capelli perfettamente ordinati con il ciuffo all’insù, una canotta in raso nera con uno scollo vertiginoso e, un choker allacciato al collo del medesimo colore della canotta, una giacca blu scuro e, infine un pantalone nero fin troppo stretto che marcava tutte le sue forme, con dei mocassini del medesimo colore dei pantaloni. Quando era entrato dalla porta tutti gli occhi erano puntati su di lui e il moro temeva seriamente di dover distribuire pugni quella sera, dopotutto Jimin era molto appetibile ma era suo e Jugkook non gradiva quegli sguardi maliziosi percorrere la figura del suo ragazzo, quindi era costretto a stargli attaccato come una piovra e fulminare chiunque osasse guardarlo o solo sfiorarlo.
“ Jimin potevi vestirti in modo più consono, non vorrei ritrovarmi a picchiare qualcuno.”
Disse Jungkook visibilmente scocciato, quella canotta lasciava intravedere praticamente tutto e come se non bastasse il maggiore aveva incominciato a bere, quindi era abbastanza brillo, a peggiorare il tutto c’era il fatto che quella sera il suo prezioso Tae Tae, aveva deciso di non esserci e il moro aveva paura che la situazione potesse sfuggirgli di mano da un momento all’altro.
“ Andiamo Jungkookie, non essere noioso non c’è nulla di male nel mio abbigliamento.”
Disse Jimin sorridendo quella sera aveva intenzione di divertirsi e festeggiare, poiché quella mattina gli era arrivata la lettera di ammissione all’accademia per ufficiali di polizia, il maggiore aspettava il responso da settimane ed era entrato a pieni voti diventare un ufficiale era sempre stato il suo sogno nel cassetto e, adesso che era divenuto realtà non avrebbe permesso a nessuno di rovinargli il buon umore neanche se quel qualcuno era Jungkook.
“ Non sono noioso Jimin, e poi smettila di bere che ti ubriacherai continuando così.”
Disse il minore tentando di togliergli l’ennesimo drink dalle mani, ma il maggiore fu più veloce di lui, Jungkook sospirò esasperato Jimin non si era mai comportato così e, non capiva cosa avesse quella sera.
“ Caro Jungkookie, stasera voglio divertirmi e ubriacarmi.”
Disse il maggiore sorridendo e, il minore sgranò gli occhi sorpreso dalle parole del maggiore ovviamente il moro doveva pensare ad un modo per trascinarlo via da quella festa, era già mezzanotte passata e non poteva restare ancora ma il maggiore non aveva alcuna intenzione di andarsene, tuttavia Jungkook non poteva assolutamente lasciarlo lì, doveva pensare ad una soluzione ed in fretta, ma l’unica idea che gli venne era di portarlo a casa sua con una scusa.
“ Jiminie, che ne dici di continuare i tuoi festeggiamenti a casa mia?”
Jungkook sperò con tutto se stesso che l’altro accettasse quindi cercò di sfoderare il sorriso più convincente che avesse nel suo repertorio e, dopo attimi di tentennamenti da parte del maggiore alla fine cedette e accettò, l’invito del minore almeno lo avrebbe portato via da quel branco di lupi affamati che non facevano altro che spogliarlo con gli occhi. Quando uscirono dall’aula magna Jimin barcollava a destra e a manca ridendo e cantando canzoni per bambini, mentre il moro tentava di farlo stare zitto visto l’ora tarda riuscirono a salire su un taxi, che li avrebbe portati a casa del minore e per fortuna era riuscito a placare il maggiore, se avesse saputo che quella sera si sarebbe ritrovato a fare da babysitter al suo ragazzo sarebbe volentieri rimasto a casa, tuttavia ringraziò di esserci andato visto il modo indecente in cui si era presentato il maggiore. Il tassista fermò la macchina sotto casa del moro e si affrettò a pagare per poi scendere, il maggiore era poco collaborativo barcollava e il minore fu costretto a sorreggerlo per evitare che cadesse, mentre salivano le scale una volta arrivati davanti alla porta il moro infilò la chiave nella serratura e, aprì la porta d’ingresso chiudendosela poi alle spalle e accompagnò il maggiore al piano di sopra portandolo nella propria stanza e, adagiandolo sul letto il moro si affrettò a togliergli le scarpe, e la giacca poi prese dei vestiti più comodi dal suo armadio e, iniziò a svestire il maggiore facendo attenzione a non svegliarlo una volta finito il tutto coprì il corpo del maggiore con il lenzuolo, dopodiché uscì dalla camera necessitando di una doccia rilassante, quella sera stare al passo di Jimin lo aveva stancato, una volta entrato in bagno iniziò a svestirsi ed entrò nel box doccia lasciandosi cullare dal getto d’acqua tiepido avere a che fare con il maggiore non era mai stata un impresa facile dato il carattere esuberante dell’altro, tuttavia Jungkook era fermamente convinto che fosse stato proprio quel lato del carattere di Jimin a farlo innamorare lentamente di lui, nonostante avesse cercato in tutti i modi di restare fermo sulle sue convinzioni alla fine aveva ceduto e, riconoscerlo era stato traumatico per il moro essendo consapevole di doverlo lasciare e mentire sia a Jimin che a se stesso, Jungkook prese consapevolezza che tra pochi giorni il maggiore sarebbe sparito dalla sua vita, principalmente per suo volere ritrovandosi di nuovo nella solitudine che il maggiore aveva colmato grazie alla sua costante presenza, nonostante fosse fastidioso con il passare dei giorni il moro aveva imparato ad apprezzarlo nascondendolo al maggiore ovviamente e, forse aveva imparato ad apprezzare anche Taehyung ma non lo avrebbe mai detto ad alta voce. Con un sospiro chiuse la manovella dell’acqua ed uscì dalla doccia legandosi un asciugamano in vita, si asciugò per bene e si infilò un paio di boxer neri che aveva portato con se, realizzò di essere stato più tempo del dovuto sotto la doccia a causa dei suoi mille pensieri, ringraziò il fatto che l’indomani fosse domenica e che non dovessero svegliarsi presto per andare a scuola, almeno il maggiore poteva riprendersi dalla sbronza. Uscì dal bagno dirigendosi nella sua stanza e il maggiore stava ancora dormendo per fortuna, si avviò verso l’armadio e prese un pantalone di una tuta e, una maglietta bianca si infiló prima il pantalone e, poi la maglietta dirigendosi poi verso il letto spostó delicatamente il lenzuolo dalla parte opposta e, si infiló sotto il lenzuolo senza svegliare il maggiore ma lui si accoccolò al moro come se avesse percepito la sua presenza, a quel punto Jungkook poggiò una mano sulla vita del maggiore stringendolo ulteriormente a se e, pensò che almeno per quella sera poteva esternare i suoi sentimenti dato che il maggiore dormiva, per quella sera poteva permetterselo, si avvicinò alle labbra del maggiore depositando un dolce e casto bacio, accarezzando la guancia paffuta del ragazzo al suo fianco che dormiva ignaro di tutto, il moro iniziò ad accarezzare i morbidi capelli del maggiore, ed egli sorrise nel sonno a quelle attenzioni riservatogli dal minore. Si addormentarono così Jimin felice per le attenzioni del minore e, Jungkook per essersi concesso in segreto di amare il ragazzo di cui si era innamorato inconsapevolmente, ma tutto questo non sarebbe durato e questo logorava il moro dall’interno.
*
Quella mattina Jimin fu il primo a svegliarsi e la sua memoria era confusa, tutti i ricordi si erano fermati a quando aveva iniziato a bere gli eventi successivi della serata erano tutti ricordi confusi, infatti non ci volle molto a realizzare che probabilmente il minore che ora dormiva al suo fianco, lo aveva portato a casa sua e lo aveva svestito e messo a letto. Si mise a sedere portandosi una mano sul viso, Jimin stava morendo dalla vergogna non voleva mostrare quel suo lato al minore anche perché era poco consono, dopotutto era più grande del ragazzino al suo fianco e doveva mostrarsi maturo e, responsabile invece si era ubriacato costringendo il minore ad occuparsi di lui scese dal letto cercando di fare il meno rumore possibile e, iniziò a togliersi i vestiti che gli aveva messo Jungkook la sera precedente probabilmente per farlo dormire in modo comodo, li piegò ordinatamente ai piedi del letto per poi mettere i suoi vestisti, recuperò il suo cellulare e le sue chiavi di casa infilandole nei pantaloni in tutto questo il minore dormiva ancora, si infilò infine le scarpe prima di uscire scrisse un breve messaggio su un post it, ringraziandolo per essersi preso cura di lui ed uscì dalla stanza, mentre scendeva le scale scrisse un breve messaggio al suo migliore amico e, si apprestò ad uscire dall’abitazione del minore. Mentre camminava verso la sua abitazione si fermò in un bar per prendere un caffè da portar via, aveva bisogno di svegliarsi e riprendersi dai postumi della sbornia, Jimin si rese conto di esserci andato leggermente pesante, ma aveva un peso alla bocca dello stomaco come un cattivo presagio cercò di ignorarlo ma invano iniziò ad avere paura, forse quell’accademia aveva rifiutato Taehyung, tuttavia volle scartare quell’ipotesi autoconvincendosi del fatto che il suo migliore amico ce l’avrebbe fatta e, che sarebbero andati insieme come sempre. Quando arrivò nel suo appartamento infilò la chiave nella serratura e quando vi entrò, tutto era esattamente come lo aveva lasciato salì al piano superiore ed iniziò a svestirsi bisognoso di una doccia mentre aspettava il suo Tae Tae, si avviò in bagno e quando fu dentro si tolse l’unico indumento rimastogli addosso, entrando nel box doccia regolò la manovella dell’acqua e una volta che fu della giusta temperatura, si infilò sotto il getto tiepido rilassando i muscoli, prese il flacone di bagnoschiuma versandolo sul palmo della mano e, poi iniziò a passarlo per tutto il corpo per poi risciacquarsi togliendo via i residui di schiuma, prese poi lo shampoo e iniziò a passare le dita sul cuoio capelluto, si infiló sotto il getto della doccia per lavare via i residui di schiuma dai capelli, chiuse la manovella dell’acqua ed uscì dal box doccia infilandosi l’accappatoio, dopodiché uscì dal bagno entrando nella sua stanza asciugandosi i capelli umidi con una tovaglietta, entrò nella sua stanza dove recuperò un paio di boxer neri puliti e, dei vestiti comodi iniziò ad infilare i boxer poi si tolse l’accappatoio riponendolo su una sedia e, si infilò un paio di pantaloni di una tuta e, infine si infilò una maglia nera abbastanza larga. Jimin uscì dalla sua camera e scese le scale e, proprio in quel momento il campanello suonò sorrise pensando che fosse il suo migliore amico, infatti quando aprì la porta si trovò di fronte un Taehyung raggiante che subito gli saltò al collo. Quando il suo amico si staccò dall’abbraccio entro in casa sua saltellando per il salone, Jimin si domandò il motivo di tale felicità e, l’altro come se lo avesse letto nel pensiero si girò verso di lui con gli occhi lucidi sfilando un foglio di carta dalla tasca, sventolandoglielo davanti al viso in quel momento Jimin capì tutto e sorrise di rimando andò incontro all’amico abbracciandolo stretto a sé e, a quel gesto l’altro posò la testa sulla spalla del maggiore tra i due scoppiando in lacrime, Jimin accarezzava i capelli soffici del suo amico mentre piangeva sulla sua spalla, ma non erano lacrime di tristezza bensì lacrime di felicità. Il moro era sempre stato così sensibile ed estremamente emotivo e, spesso si emozionava per poco ma non quella volta poiché quello era il sogno di una vita che finalmente diventava realtà, entrambi lo vedevano già materializzarsi davanti ai loro occhi quello che fino a poco tempo fa per loro non era altro che un sogno ad occhi aperti, adesso non era altro che una realtà e loro passarono minuti ed ore a crogiolarsi nella felicità. Quando entrambi si ripresero da quello stato di euforia, Jimin tentò di raccontare al suo amico quello che ricordava della sera precedente, cercando di non tralasciare nulla ma mentre raccontava nella sua memoria si materializzò evento che non aveva ancora ricordato; ricordò le mani del minore intento ad accarezzargli dolcemente la guancia e, i capelli e ricordò anche dei suoi dolci e, delicati baci sulle labbra ma questo decise di tenerlo per se custodendolo gelosamente, ma Taehyung notò che qualcosa non andava dato che il suo amico stava sorridendo come una quindicenne innamorata.
“ Jiminie riconosco quel sorriso credo che sia successo qualcos’altro, ma conoscendoti non me lo dirai.”
Infatti Jimin se è possibile sorrise ancora di più ma fece intendere all’amico che non gli avrebbe detto nulla e, l’altro non si arrabbiò e accettò la decisione dell’amico senza insistere dopotutto era giusto che il suo amico avesse dei segreti.
“ Comunque tranquillo Tae Tae non è ciò che pensi, anche se ammetto che le mie intenzioni erano quelle ma a quanto pare è stato tutto vano.”
Disse Jimin sospirando mentre il suo amico si domandava ancora come facesse l’altro a sapere ciò che pensava, Taehyung incominciò a pensare che avesse qualche potere paranormale perché anche quando erano piccoli il suo migliore amico sapeva sempre quali pensieri lo affliggevano, ma decise di non indagare oltre dopotutto Jimin era un mistero anche per lui a volte.
“ E come mai i tuoi piani sono andati in fumo? Non credo che il piccolo feto ti abbia rifiutato.”
Disse Taehyung, mettendosi più comodo sul divano incrociando le gambe.
“ Infatti non è stato lui è solo che avendo bevuto tanto ad una certa sono svenuto, precisamente appena la mia testa ha toccato il cuscino.”
A quelle parole Tae Tae scoppiò in una sonora risata, non poteva credere che l’amico avesse sprecato un occasione così appetibile svenendo per aver bevuto troppo, già poteva immaginare il rammarico e, la delusione di quel ragazzino impertinente sarebbe stata la scena più bella di sempre.
“ Tae Tae non ridere mi sento così imbarazzato, pensa che stamattina sono andato via mentre dormiva, non avrei avuto il coraggio di guardarlo negli occhi senza sprofondare nella vergogna.”
Disse Jimin coprendosi il volto, in verità non sapeva nemmeno con quale coraggio lo avrebbe affrontato il giorno seguente a scuola, lo aveva praticamente costretto a fargli da babysitter e questo gli creava non poco imbarazzo.
“ Andiamo Jiminie non hai ucciso nessuno, si è solo comportato da bravo fidanzato prendendosi cura di te.”
Disse Taehyung rassicurandolo e, in effetti era vero non credeva che Jungkook lo avrebbe fatto davvero anzi credeva che lo avesse abbandonato lì andandosene scocciato, dopotutto era nel suo carattere e invece lo aveva sorpreso facendo il contrario di ciò che si aspettava.
“ Questo è vero e non ti nascondo che mi ha sorpreso.”
E Taehyun suo malgrado dovette acconsentire ed essergli anche riconoscente, per essersi preso cura del suo amico se lui non ci fosse stato non osava pensare cosa gli sarebbe capitato, purtroppo quando il suo amico beveva si trasformava in una persona diversa e, senza freni e questo era pericoloso avrebbero potuto abusare di lui forse erano pensieri troppo esagerati, ma non poté farne a meno dopotutto gli esseri umani erano cattivi e si approfittavano delle persone deboli, per raggiungere i loro scopi.
“ Sono grato al feto per questo e fammi un favore Jiminie, non bere mai più.”
Jimin sorrise intenerito dalla preoccupazione evidente dell’amico e, gli assicurò che non avrebbe bevuto più i due parlando così tanto che non si accorsero dell’ora tarda, ma tra loro due è sempre stato così si perdevano in tante chiacchiere ridendo scherzando e, a volte prendendosi anche in giro a vicenda. Si resero conto che tra poche ore avrebbero ricevuto i loro diplomi e, avrebbero detto addio agli anni di liceo buttandosi nel mondo della società ma questa volta da adulti, con le prime responsabilità esattamente da domani non sarebbero stati più dei ragazzini, ma la consapevolezza che investì in pieno Jimin era un’altra non avrebbe più visto Jungkook con la stessa frequenza e, non ne avevano neanche parlato mentre lui sarebbe andato avanti il suo ragazzo sarebbe rimasto indietro e, questo lo buttò nello sconforto totale doveva parlare con Jungkook alla fine della consegna dei diplomi.
“ Tae su è tardi dobbiamo andare a dormire, domani abbiamo la consegna dei diplomi.”
Taehyung fece uno sbadiglio dirigendosi verso le scale, mentre Jimin lo seguiva ma prima aveva mandato un messaggio a Jungkook invitandolo ad essere presente il giorno seguente, perché dovevano parlare si apprestó ad entrare nella sua camera e, trovò Taehyun già nel suo letto che gli faceva segno di raggiungerlo così non perse ulteriore tempo, raggiunse l’amico sotto le coperte che come di consuetudine si attaccò a lui come un koala sussurrando un: “buonanotte Minnie” chiudendo gli occhi, poche volte Taehyung lo chiamava con quel nomignolo ma quando lo faceva gli scaldava il cuore.
“ Buonanotte anche a te, Taehyungie.”
Disse Jimin accarezzandogli i morbidi capelli castani e, vedendolo sorridere mentre si rilassava sotto le sue carezze, dopodiché chiuse gli occhi addormentandosi dopo poco.
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Karma - Jikook
FanfictionPark Jimin era l'unico completamente immune all'aura minacciosa che lo circondava, lui non si considerava coraggioso poiché a suo parere non ci voleva poi così tanto coraggio per interagire con Jungkook, anzi la cosa lo divertiva e lo spronava anco...