Capitolo 3

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Jungkook quella mattina decise di alzarsi dal letto reduce da una nottata passata insonne, il moro aveva un carattere complicato: era molto egoista, geloso, possessivo e con manie di controllo oltre ad avere seri problemi con sentimenti come l'amore e quant'altro, ecco perché si reputava completamente anaffettivo ma quando si sentiva confuso o deluso da qualcuno o qualcosa in particolare, egli reagiva con rabbia. E il comportamento di Jimin aveva scatenato emozioni ingestibili, in quel momento il minore, era una bomba ad orologeria pronta a scoppiare in qualsiasi momento turbando l'animo del ragazzino, e quando Jungkook arrivò fuori al cancello della scuola e non trovò il maggiore ad aspettarlo, come di consuetudine ciò aggravò ancora di più la situazione. Se c'era una cosa che il moro odiava era essere ignorato, il suo livello di rabbia era salito all'inverosimile quello era decisamente un affronto, o almeno così lo aveva interpretato il moro e pretendeva delle spiegazioni. Ma per ora decise di entrare in classe e seguire le lezioni. Le ore passavano lentamente, troppo per i gusti del ragazzo, e più di una volta fu sgridato dal professore per la sua mancata attenzione. Fu costretto a scusarsi per la mancanza di rispetto verso il professore, che continuò subito dopo intimandogli di prestare più attenzione. Non era il massimo avere due ore di chimica, quando si ha altro per la testa e non appena suonò la campanella che segnava la fine della seconda ora attese che il professore uscisse, per poi correre fuori dalla classe per cercare Jimin sapendo già dove trovarlo. Il ragazzo si recò nel cortile del liceo dove vi erano delle panche messe in fila, infatti il maggiore era li ma per sua grande sorpresa era solo e Jungkook subito ne approfittò recandosi a passo svelto verso il ragazzo dai capelli arancioni. Appena il minore si avvicinò alla panca, Jimin si accorse subito della sua presenza e appena incontrò lo sguardo del minore poté leggere la rabbia in essi, ma decise di ignorare deliberatamente quel fattore. Si alzò posizionandosi di fronte a lui, dopotutto il maggiore aveva le sue ragioni per assumere quel comportamento, e per essere scappato il ragazzo era convinto che Jungkook volesse solo riuscire a portarselo a letto per poi gettarlo via, ma Jimin non lo avrebbe permesso, se quella relazione fatta di interessi doveva andare avanti così, avrebbe condotto lui i giochi, ed anche lui ne avrebbe tratto dei benefici, non sarebbe stato l'unico a rimetterci, Jungkook non sapeva con chi aveva a che fare e Jimin gliene avrebbe dato un assaggio.

" Jimin pretendo delle spiegazioni da te, perché sei scappato via ieri? E perché stamattina mi ha deliberatamente ignorato e sei entrato per primo? "

Disse il minore stranamente calmo, nonostante Jimin sapesse bene quanto il minore fosse arrabbiato, nonostante ciò il maggiore non poteva dire all'altro la vera ragione della sua fuga, quindi optò per una mezza verità.

" Avevo paura dopotutto stiamo insieme solo da una settimana, ed è ancora presto per fare certe cose riguardo stamane, sapevo che avresti preteso spiegazioni e non era il momento visto che stavano iniziando le lezioni. "

Jungkook sapeva che Jimin stava mentendo quella scusa faceva acqua da tutte le parti, ma questa volta non volle lasciar correre avrebbe messo il maggiore alle strette finché non avrebbe saputo il vero motivo.

" Stai mentendo Jimin, credi davvero che io creda a questa scusa? Voglio la verità. "

Jimin non voleva dirgli la vera ragione, non poteva nel modo più assoluto.

" La verità è questa Jungkook, sei libero di non crederci."

Disse Jimin incrociando le braccia al petto, non avrebbe ceduto e per lui la discussione era terminata gli aveva fornito le spiegazioni che voleva, quindi senza ulteriori indugi informò il minore che le lezioni stavano per iniziare prima di andarsene per primo, lasciando ancora una volta il minore da solo.

Karma - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora