Beh, cosa possiamo fare, siamo giunti fin qui seguendo la formula
Sì, cosa possiamo fare, abbiamo fatto tutto secondo le regole
Persino questo labirinto sconnesso
Persino gli infiniti incroci
Sono leggi l'uno per l'altro
Penso sempre, sebbene il "per sempre" sia difficile
Che voglio provarci, proviamoci per sempre
Montagne di noi, scalate di solo noi due
Assi del mondo fatti di noi, solo i nostri due cuori
Viaggiando verso l'uscita
Le nostre mani unite diventano la mappa.
Quel mattino appena Jimin entrò in caserma si precipitò subito alla sua postazione dove vi trovò Taehyung appoggiato alla scrivania e, tra le mani aveva una piccola scatola di mochi al thè verde tra l'altro i suoi preferiti capì subito che quella era opera di Jungkook, dopotutto in quei giorni gli aveva fatto ogni sorta di regalo, partendo dal caffè tutte le mattine accompagnato da ogni sorta di dolciumi, che variavano da biscotti a cornetti ripieni e suo malgrado Jimin dovette ammettere che il più piccolo fosse davvero fantasioso tuttavia, alla luce dei fatti accaduti partendo dalla confessione di Jungkook e alla conversazione che aveva avuto con il suo migliore amico la sera prima, Jimin era confuso e si sentiva sull'orlo di un precipizio, mentre davanti a se aveva delle basi solide sotto i piedi dietro di lui c'era il vuoto assoluto infatti il biondo ne era terrorizzato, Jimin odiava l'ignoto e odiava ancor di più non avere il controllo di sé e delle sue emozioni, che ultimamente erano assai contrastanti la sua testa gli urlava No mentre il suo cuore gli urlava Si. E alla fine Jimin aveva ceduto a quel si accettando i regali di Jungkook e di conseguenza, accettando anche quel corteggiamento spietato ovviamente questo non significava nulla per Jimin, lui non lo aveva perdonato e non era pronto per farlo tutto quello che stava facendo era accettare quei regali e, vedere fin dove arrivava con quel corteggiamento, Jimin sapeva che prima o poi Jungkook avrebbe smesso non vedendo risvolti e a quel punto sarebbe arrivata la resa dei conti, ciò che Jimin aspettava, nel frattempo avrebbe accettato quelle attenzioni che non facevano mai male. Quando si sedette alla scrivania con il computer di fronte mentre Taehyung aveva ancora la scatolina in mano, Jimin sapeva quel che l'amico voleva.
" Tae Tae se li vuoi aprili e mangiali, serve a poco fissarli."
Disse Jimin ridacchiando.
" Vorrei ma non posso il coniglio mi apre come un cadavere se mi azzardo a farlo, ti sto citando solo la sua minaccia."
Jimin sentendo quelle parole dovette sforzarsi davvero tanto per non ridere, tuttavia si impose di rimanere serio.
" Taehyung sono io che ti sto dando il permesso di mangiarli e, tranquillo a Jungkook ci penso io."
Disse sorridendo al suo amico che contento come un bambino aveva aperto lo scatolo iniziando a mangiare i dolcetti, Jimin intenerito da quella vista si alzò quanto bastava per stampagli un bacio sulla guancia scompigliandogli di poco i capelli castani. Quelle poche ore prima che arrivasse il Caposquadra Min passarono tranquillamente, ma quando arrivò subito gli fece un cenno per fargli capire che dovevano andare nel suo ufficio, aspettarono qualche minuto prima di andare per non dare nell'occhio e non essere sospetti agli occhi altrui e, quando si accertarono che nessuno li guardasse si alzarono dalle loro rispettive postazioni avviandosi verso l'ufficio privato del Caposquadra Min. quando Jimin entrò all'interno dell'ufficio le veneziane erano già accuratamente abbassate, Taehyung fu il primo ad entrare inchinandosi in segno di saluto verso il Caposquadra, Jimin che entrò subito dopo di lui si chiuse la porta alle spalle e girò la chiave per non essere disturbati, dopodiché fece dei passi avanti eseguendo un lieve inchino e quando alzò lo sguardo vide il Caposquadra dietro la scrivania con le mani congiunte davanti alle labbra, in un espressione seria e assai preoccupata questo bastò a Jimin per allarmarsi temendo già il peggio, il Caposquadra si alzò dal suo posto facendo il giro della scrivania e, come la volta precedente si posizionò davanti ai tre ragazzi appoggiandosi alla scrivania dietro di lui.
STAI LEGGENDO
Karma - Jikook
FanfictionPark Jimin era l'unico completamente immune all'aura minacciosa che lo circondava, lui non si considerava coraggioso poiché a suo parere non ci voleva poi così tanto coraggio per interagire con Jungkook, anzi la cosa lo divertiva e lo spronava anco...