Capitolo 14.

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Se ti dicessi che
Avevo paura di tutto, mi crederesti?
Tutte le verità, il tempo che resta,
tutte le tue risposte sono qui
le puoi trovare nella tua galassia, nel tuo cuore

Mi hai donato il meglio di me
Perciò ti donerò il meglio di te
La troverai,
la galassia dentro di te.




Erano passate ben quattro settimane da quando Jungkook e Namjoon condividevano lo stesso appartamento, Jin non si era fatto sentire e nemmeno aveva chiesto al maggiore di ritornare a casa e, con il passare delle settimane Jungkook aveva compreso il perché. Jungkook era cambiato molto e questo era indiscutibile ma c'erano aspetti di lui che erano rimasti immutati, come il suo essere perfezionista e ordinato, ma questo per Namjoon non era neanche lontanamente contemplato e per tale motivo aveva più volte discusso con il maggiore a causa del suo disordine compulsivo, c'erano molte cose che lo infastidivano come ad esempio: il fatto che  Namjoon lasciasse i documenti dei suoi clienti sul ripiano della cucina, sul tavolino in soggiorno o addirittura sul divano, in più odiava tornare da lavoro e trovare lattine di birra vuote, o rovesciate a terra con i residui del liquido a sporcargli il pavimento, non sopportava il fatto che il maggiore non si preoccupasse di lavare il piatto dove consumava i suoi pasti e, cosa ancora peggiore odiava quando che Namjoon non pulisse il bagno dopo aver fatto la doccia, infatti in più di un occasione aveva rischiato di rompersi l'osso del collo a causa dell'acqua a terra e, Jungkook stava incominciando a pensare che il maggiore non solo stesse attentando alla sua vita, ma anche alla sua sanità mentale e fu inevitabile per Jungkook scoppiare. Ecco perché il minore capiva Jin tutte quelle piccole cose che messe insieme portano all'esasperazione era impossibile ignorarle, soprattutto per due animi come Seokjin e Jungkook amanti della pulizia e dell'ordine, infatti quella mattina Jungkook dopo aver fatto il nodo alla sua cravatta, indossò la giacca nera con le piegature in raso e, una volta fatto allacciò il bottone chiudendo così la giacca. Era appena iniziato il periodo primaverile quindi Jungkook non sentiva particolarmente freddo, quindi decise di non mettere la giacca. Quando scese le scale al piano non trovò nessuno, questo significava che Namjoon era andato già via ma non era questo che sorprese il ragazzo, era il fatto che fosse tutto perfettamente in ordine, perfino la tazza era stata lavata e messa al suo posto Jungkook a quella vista sorrise segno evidente che la " strigliata" al maggiore aveva dato i suoi frutti. Jungkook sospirando in sollievo uscì dal suo appartamento, entrando nella sua auto e avviandosi poi verso l'ospedale, una volta arrivato parcheggiò l'auto ed uscì non prima di aver preso la sua valigetta nera, appena entrato in ospedale alcune infermiere al bancone lo salutarono e lui ricambiò educatamente avviandosi verso il suo ufficio, il giorno prima aveva effettuato l'autopsia sulla 10 vittima e quella mattina doveva solo aspettare che gli investigatori venissero a prendere i risultati e, che sia Jimin o Taehyung a farlo per Jungkook faceva poca differenza, certo non poteva negare che avrebbe preferito mille volte Taehyung visto che si era creato un rapporto puramente scherzoso tra i due tuttavia non poteva dire lo stesso di Jimin, sia chiaro non si aspettava niente dal maggiore, ma il comportamento del biondo nei confronti di Jungkook era cambiato in una maniera assai precoce. Se prima Jungkook era completamente indifferente a Jimin tanto da fingere che nemmeno esistesse, adesso non faceva altro che riservargli frecciatine acide e all'occorrenza davvero cattive, oppure occhiate che se potessero uccidere Jungkook sarebbe morto sul colpo, tuttavia il castano non aveva lo stato d'animo adatto per poter affrontare Jimin e i suoi cambi di umore nel modo più assoluto, Jungkook in queste quattro settimane era sull'orlo di una crisi di nervi e purtroppo lui sapeva il perché, tutto questo era solo scaturito astinenza che aveva dall'alcool, non avrebbe mai voluto toccare il fondo ma dopo l'ultima volta che aveva ripreso a bere oramai era arrivato ad un punto di non ritorno e, quelle settimane di astensione ne erano la prova, non gli era possibile comprare alcool e,  in casa era bandito e l'unica cosa che Namjoon gli concedeva era la birra e non più di due, non poteva fare tardi senza essere immancabilmente chiamato dal maggiore per controllare che non stesse in qualche pub. La sua libertà in quei giorni era ridotta all'osso e, il suo stato d'animo poteva essere descritto con una sola parola: disperazione, ecco perché si era ritrovato a pregare che da quella porta entrasse Taehyung e non Jimin, un lieve bussare alla porta riscosse Jungkook dai suoi pensieri e per una volta fu contento di vedere una chioma castana, che poteva appartenere solo ad una persona Kim Taehyung, per una volta Jungkook era felice di vederlo, tanto che sorrise inconsapevolmente.

Karma - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora