10.

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La mattina seguente, mi ritrovo nel letto di Brent con una camicia da notte rosa e sopra una vestaglia grigia legata leggermente in vita.
Brent non c'è accanto a me, ricordo solo che io e Jack ci siamo baciati e quando son tornata a casa mi son seduta al divano a vedere la tv.
Devo essermi addormentata.
Mi alzo dal letto, mi infilo le pantofole e vado in cucina.
Sul bancone trovo dei pancake con dello sciroppo d'acero sopra e un bicchiere con della spremuta e una rosa dentro a un vaso piccolo in vetro con un biglietto.
"Buongiorno principessa. Spero la cena di ieri sera sia andata bene.
Sono uscito per metter benzina e fare la spesa. Torno presto, Ti amo"
Ti amo...
Ho una tale confusione in testa.
Il padre di mia figlia e il mio ex da una parte, e una nuova storia dall'altra.
Lo squillo del mio telefono mi fa trasalire.
Mi alzo dallo sgabello e vado a prendere il telefono sul comò.
«Pronto?»
«Hola chica!!» la voce di Samantha è inconfondibile
«Ehy! Come stai?» chiedo mentre torno in salotto
«Bene, mi sono lasciata con Edward» dice
«Oh...mi dispiace. Che è successo?» chiedo mentre prendo il telecomando della tv e mi siedo sul divano
«L'altro ieri mi scrive che vuole una pausa. Stamattina mi scrive che non prova più nulla per me e mi ha lasciata. Su instagram ho visto che ha giá una foto con una sua nuova "amichetta". Sto stronzo» dice e la sento aprire il tappo di una birra e bere
«Cavolo mi dispiace»
«Tranquilla, a te come vanno le cose?» chiede e la sento bere un'altro sorso di birra
«Bene»
«Sicura?» chiede premurosa
«Si solo che...Jack è tornato. Ci siamo visti e sentiti. Solo che avevo iniziato una specie di relazione anche con Brent. E ora sono confusa.» dico e mi alzo dal divano per prendere dell'acqua dal frigo
«Cavolo...» dice e la sento sospirare
«Ti dispiace se...» mi fermo e non sono sicura di quello che sto per chiederle ma ho bisogno di tempo per riflettere da sola e lontana da entrambi per un po'. «se vengo da te a Seattle per un po'?» chiedo e sento una fitta allo stomaco
«Devi chiedere?» dice e sicuro ha alzato gli occhi al cielo
«Ci vediamo fra poco allora» dico e attacchiamo
Vado in camera e prendo un borsone.
Lo apro e vi metto tutti i vestiti che ho, accessori dentro al comò, scarpe e le mie uniche due borse.
Prendo le chiavi della mia macchina e vado in cucina.
"Sono andata via. Ho bisogno di tempo per stare da sola. Non cercarmi. Maddy" scrivo su un foglietto e lo lascio sul bancone in cucina.
Esco di casa, poso il borsone del posto dietro e parto.
Quasi due ore dopo, sono davanti la nuova casa di Samantha.
Una villa con un grande giardino sul davanti e retro della casa.
Un signore sulla sessantina è seduto su una macchina che gira e rigira nel giardino e un giovane ragazzo alto e muscoloso con capelli biondi e occhi verdi sta tagliando la siepe che circanda l'intero muretto della casa.
Samantha senza che neanche suono alla porta mi apre saltandomi addosso.
«Come stai? Com'è andato il viaggio? Sarai stanca...ti faccio un The? O un caffè?»
E mo chi la ferma?
«Sto...bene dai. C'era un po' di traffico ma è andato bene. Niente The ne caffè, solo un bicchiere d'acqua ahaha» dico e lei correin cucina a prendermelo
La casa è molto grande.
Un enorme divano alla mia destra prende tutta una parete di color grigio perla con davanti la tv.
Alla mia sinistra c'è la cucina che ha i mobili tutti bianchi e le pareti sono azzurre/verde acqua chiarissimo con un un grande quadro con il mare e al centro della stanza c'è un bancone con delle sedie in legno.
Samantha è davanti al frigo che mi versa dell'acqua.
«Ecco a te.» dice e io scolo in un secondo il bicchiere di acqua.
Quando torniamo in soggiorno, faccio per prendere il borsone ma Samantha mi ferma.
«Non ti azzardare. Non puoi fare sforzi.» dice e prende il borsone salendo con me le scale.
«Non sono invalida, sono incinta.» dico e in contemporanea facciamo gli occhi al cielo.
«Qui c'è camera mia, li la stanza degli ospiti e li in fondo un altro bagno.» dice e mi conduce in ogni stanza
Camera sua è tutta bianca con un mega armadio nero alla parete destra, il letto con il piumone viola e il lenzuolo grigio, i comò sono dello stesso colore e modello dell'armadio e poi una scrivania con sopra una lampada viola, varie scatole e strabordano di gioielli, una scatola piena zeppa di cover per il suo iphone e in un'altra scatola ci sono i trucchi.
Appesa al muro c'è la tv su una mini mensola.
Sul suo letto c'è il cuscino con la nostra foto che ci scattò un suo ex anni fa e che mi feci stampare su questo cuscino con la frase "Saremo amiche per sempre. Altrimenti dovrò ucciderti. Sai troppe cose."
Scoppio a ridere nel ricordare il giorno che gli regalai quel cuscino.
Era il giorno del suo compleanno ed era ubrica fradicia.
Ci ha provato con un ragazzo, poi con un altro e poi ricordo che una tizia gli versò della birra sul vestito e lei si spogliò iniziando a ballare sul davolo e fece anche la lap dance su uno dei ragazzi.
«Ecco camera tua» dice e apre la porta posando sul letto il borsone.
Identica alla sua tranne per la scrivania che non c'è e le lenzuola che sono celesti con il piumone blu notte.
Lascio il borsone per terra vicino la porta finestra che da su un mini balcone.
Apro il borsone e ne tiro fuori solo una vestaglia con le pantofole.
«Riposati pure, io sono di la se ti serve qualcosa.» dice e fa per uscire
«Grazie.» dico sedendomi sul letto
«Grazie? Per cosa?» chiede
«Per tutto» dico e mi sdraio sotto le coperte
Lei mi sorride e se ne va e io mi addormento in un secondo.

We could come back togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora