20.

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MADISON.

«Cosa mi metto?» davanti l'armadio stracolmo di vestiti come sempre
Prendo un vestito azzurro acquamarina, con il corpetto tutto lavorato in pizzo e perline.
Scarpe con il tacco bianche, da abbinare alla borsa e agli accessori.
Dopo una rapidissima doccia, metto il vestito scelto e tutto il resto.
Niente trucco questa volta, capelli non piastrati ma mossi al naturale con il ciuffo raccolto con una pinzetta dietro la testa.
Entro nella stanza della piccola e la vedo che dorme. Il suo piccolo pancino si abbassa e si alza nel sonno e sentire il suo respiro sottila, mi fa innamorare sempre di più dell'idea che questa è mia figlia e io sono sua mamma, non potrei essere più felice.
Le do un leggero bacio sulla fronte e sulla guancia ed esco dalla camera.
Scendo le scale e vedo Jack seduto sul divano, impegnato a leggere il giornale.
Lo abbassa leggermente, mi guarda e sgrana gli occhi.
«Sei matta??»
«Cosa c'è che non va?» domando, guardandomi
«Vuoi che ti guardino tutti? Sei troppo scoperta.» dice, indicando le mie gambe.
«Ma smettila. È perfetto, l'ho scelto io!» affermo e mi dirigo verso la porta saltellando.
Quando mi giro, Jack è a due millimetri da me.
«Non muoverti troppo.» dice e mi bacia mentre usciamo.
«Divertitevi!» ci urla Estela dalla cucina e noi in coro la ringraziamo.

Dopo mezzora di macchina, arriviamo al ristorante.
All'ingresso c'è una donna sulla ventina, con una coda molto alta vestita un abito blu cobalto.
«Buonasera, avete un tavolo prenotato?» chiede fra il rumore della sala piena di gente
«Si, a nome di Ryan» dice Jack e la ragazza controlla se c'è il nome
«Ryan, eccolo. Tavolo venti» dice, indicandolo a metà sala.
Ci accomodiamo al tavolo e un ragazzo alto e magro ci da due menù.
«Io prendo una diavola» dico al ragazzo che scrive sul block notes
«Io una prosciuto e funghi con in più olive e salsiccia» dice Jack, il cameriere lo guarda perplesso ma scrive
«Da bere?»
«Due birre» dico, il cameriere riprende i menù e va via.
«Sei bellissima...anche se è troppo corto.» dice, alzando gli occhi al cielo.
Lo guardo male e lui sorride.
Dopo circa 10 minuti, arrivano entrambe le pizze e il bere.
«Buon appetito» dico e lui ricambia
Appena addenta il primo boccone, con il piede fuori la scarpa, lo tocco sui pantaloni.
Tossisce e beve della birra.
Mi guarda mentre io addento il mio primo boccone.
«Buona» dico e continuo a muovere il piede sotto al tavolo.
Il respiro gli cambia e ti appoggia al tavolo.
Continuo cosi per tutta la cena e quando finiamo, mi alzo per pagare ma Jack mi ferma, pagando lui per primo e io alzo gli occhi al cielo.
Usciamo dal ristorante e andiamo alla macchina.
Mi chino a 90 per mettermi bene la scarpa e mentre me la sistemo, un ragazzo passa e fischia.
Mi tiro su, lui mi guarda e sorride, entrando nel ristorante mentre Jack esce.
«Cinema?» chiedo e lui annuisce

La sala del cinema è praticamente vuota. Il film s'intitola Jumanji - benvenuti nella giungla.
Mentre Jack guarda il film, gli appoggio la mano sui pantaloni e la muovo su e giù.
«Stronza che sei...» ansima e a me sfugge una risata.
In un secondo, mi ritrovo a cavalcioni su di lui con le gambe aperte e il vestito alzato che mi scopre i glutei.
Si sbottona i pantaloni e abbassa la zip tirando fuori la sua erezione.
Mi abbasso lentamente e lui entra dentro di me.
Mi muovo su e giù velocemente mentre Jack ansima il mio nome.
«Sei mia» geme e mi solleva facendomi sedere sul sedile del cinema a gambe aperte.
Me lo rimette dentro mentre con la mano destra stuzzica il clitoride e con la sinistra il capezzolo destro.
Ansimo e godo sotto le sue mani esperte e vengo intorno a lui ancora duro che si muove più lentamente ora.
Esce da me e lentamente entra dentro dietro, mentro con due dita mi penetra davanti.
È un vortice di piacere immenso e minsta facendo impazzire.
«Sto...» ansimo e sento le sue palle sbattere contro di me più forte, voglioso.
Vengo analmente e mi stringo a lui che ancora mi possiede.
Mi alzo e lui si siede, mi bacia e sculaccia, facendo eccitare di più.
«Succhia piccola...fammi venire» ordina e io mi inginocchio davanti a lui.
Lo prendo tutto in bocca e succhio lentamente mentre sego veloce.
Getta la testa all'indietro e gode.
Succhio più veloce e muovo la lingua in cerchio sulla punta finché non lo sento irrigidirsi.
«P-piccola... Ti prego...» ansima e boccheggia il mio nome mentre esplode nella mia bocca con il suo seme.
Abbassa lo sguardo e lo guardo sorridendo.
«Tutto bene?» chiedo, facendogli l'occhiolino, lui ancora con voce ansimante dice "si piccola" e mi sorride a sua volta.
Il telefono squilla e impreco quando prendendo la borsa dal sedile, essa mi cade facendo volare il telefono per terra con tutte le cose dentro la borsa.
«Pronto?»
Lacrime. Voce che trema e ansima.
«Pronto??» ripeto
«No! Lasciala!» che succede..???
«Ciao piccola, molto carina la tua principessa. Tua e di quel coglione.»
ho i brividi... Il cuore a mille.
«Cosa vuoi?» le lacrime iniziano a rigarmi il viso, il cuore martella all'impazzata nel petto e il sangue a pulsare nelle orecchie.
«Cosa voglio? Beh...nulla di cosi grande. Sappi solo che non rivedrai mai più tua figlia!» la linea cade.
Io corro fuori la sala del cinema seguita da Jack.
Corro verso la macchina e presa la panico sbaglio anche macchina.
«Madison vuoi dirmi che cazzo sta succedendo?!» urla Jack, appena entriamo nella nostra macchina e lui parte a tutta velocità per strada.
«Ha...» ho cosi il cuore a milleche non riesco neanche a formulare la frase.
«Ha rapito la nostra bambina» urlo fra le lacrime
Jack si gira di scatto e sterza per non beccare una macchina.
Passa col rosso due semafori e per fortuna il terzo è già verde.
«Chi?? Chi l'ha rapita??» urla e suona il clacson con forza passando fra le auto
«B-brent»

We could come back togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora