JACK.
Urla e salta di gioia nel vedere la mia sorpresa.
Sulla spiaggia tante candele e fra le candele un gazebo, tutto contornato da fili di luci come se fossero tente.
«Amore ma è meraviglioso»
Avanza a piccoli passi fra un percorso fatto da candele e mi tiene per mano.
Gli sposto i fili con le luci per farla entrare sotto al gazebo e lei entra, tenendomi sempre per mano.
È distratta a guardare le luci appese cosi ho il tempo ti prendere le rose che sono sul tavolo.
Si gira a guardarmi e le brillano gli occhi.
«Per te» dico, porgendogli le rose
Mi prende il viso fra le mani e mi bacia appassionatamente.
Ci sediamo al tavolo e appoggio le rose su un altro tavolino che c'è li.
La cena ci viene servita da un cameriere alto, bruno e giovane che continua a fare il cascamorto con Madison.
Col cazzo che lo pago a sto coglione dopo!
Mentre ceniamo, ogni due per tre sento il piede di Madison sul mio pacco.
È la sesta volta che me lo fa diventare duro.
È eccitata e lo sono anch'io. Il mio cazzo fra un po' buca i pantaloni dal quanto ce l'ho duro.
Un leggero gemito mi risveglia dai miei pensieri perversi che faccio sulla mia ragazza.
Madison si sta toccando la pancia e io sto nell'ansia più totale.
«Che succede?»
«Scalcia un po'...» dice, noto della preoccupazione nella sua espressione.
«Vuoi che andiamo in ospedale?»
«Nono, è tutto apposto» dice, prendendomi la mano.
Il cameriere coglione arriva in quel momento per portare via i piatti.
Quando fa per prendere quello di Maddy, lo vedo che la sta guardando.
Tiro un pugno al tavolo e il cameriere sussulta, prende il piatto e va via alla velocità della luce.
Madison mi guarda con aria interrogativa ma divertita.
«Ti stava guardando.» dico secco
Si copre la bocca con una mano e si mette a ridere.
La sua risata mi fa passare il nervoso che ho per quel cameriere e mi metto a ridere anch'io con lei.
«Sarai un padre meraviglioso» mi dice quasi in un sussurro.
Quella frase mi fa sentire davvero bene.
Ci alziamo da tavola e usciamo dal gazebo.
La mia ragazza, appoggiandosi a me si toglie i tacchi e prende la gonna del vestito con una mano.
Camminiamo lungo la spiaggia mentre cala la notte con un meraviglioso cielo stellato.
Mentre mi ringrazia per la cena e mi tiene per mano mentre camminiamo, si avvicina all'acqua con i piedi e quando l'acqua le si avvicina fa un salto indietro.
Entra con i piedi nell'acqua del mare e gioca, tirando calci all'acqua per schizzarmi e ride sonoramente.
La guardo con aria di sfida.
«Ora ti faccio vedere io»
Mi spoglio rapidamente lasciando cadere tutto sulla sabbia asciutta.
Resto solo con i boxer neri attillati che urlano pietà per l'eccitazione che ho.
Corro verso di lei e le schizzo dell'acqua che le tocca la schiena e il sedere mettendolo molto in evidenza tramite la stoffa del vestito.
Ci rincorriamo e schizziamo a vicenda e ridiamo come due matti.
L'acqua fa risaltare il suo meraviglioso corpo con il vestito ormai fradicio.
Smette improvissamente di ridere e si tocca la pancia.
Fa un leggero lamento ma noto che è preoccupata.
Mi avvicino di più a lei e un urlo mi fa trasalire.
Si piega in due e si tocca la pancia.
Usciamo dall'acqua e la faccio distendere su una sdraio.
«Ho le contrazioni...» le trema la voce
Cazzo! Mi metto vicino a lei e le tengo le mani.
Respiro con lei lentamente mentre prendo il telefono dalla tasca dei pantaloni.
«911, cosa posso fare per lei?»
«La mia ragazza incinta di sette mesi e mezzo ha le contrazioni.» dico non lasciando la mano di Madison.
«Siamo sulla spiaggia di Kauai, fate presto.» dico e Madison lancia un altro urlo.
Boccheggia e la sento tremare, è terrorizzata cazzo.
«Sento...di dover spingere» dice e il suo respiro di venta più veloce.
Mi siedo al fondo della sdraio fra le sue gambe.
Le alzo il vestito ed è li.
La testa della bambina è quasi fuori.
«Amore, respira piano. Spingi appena senti la contrazione» annuisce e le tengo la mano.
Chiamo Sebastian che subito viene da noi.
«S-signore...»
«Prendi la mia giacca!» urlo e saetta nel prendermela.
Sebastian si mette alla sinistra di Madison tenendogli la mano e tranquillizzarla.
Urla di nuoto e vedo la testa uscire del tutto.
«Respira più piano amore» dico guardandola.
Ha le lacrime agli occhi e il volto più pallido.
Le prendo la mano e la appoggio al mio petto, per farle sentire il mio respiro.
Inizia a respirare più piano come me, non stacco gli occhi da lei mentre riprende il controllo del suo respiro.
«Devo...» urla e spinge di nuovo
La bambina esce del tutto ma rimango terrorizzato quando noto che la bambina ha il cordone ombellicale intorno al collo.
Subito glielo tolgo e la tengo nella mia giacca.
La sirena dell'ambulanza è vicina mentre Madison prende in braccio la bambina.
Quattro medici corrono verso di noi.
Fra cinquecentosessanta mila domande, riesco a capire solo se la bambina aveva il cordone intotno al collo.
Annuisco al medico che taglia il cordone alla piccola e la avvolge dentro a una cosa che li per li sembra carta stagnola.
Madison è sulla barella che entra nell'ambulanza mentre un'altro medico prende la bambina.«Donna, 22 anni. Parto prematuro» vari medici iniziano a parlare fra di loro mentre portano Madison in una stanza.
«Signore, lei non può entrare» fa una donna minuta su una cinquantina d'anni.
Faccio avanti e indietro per quel corridoio per un tempo infinito.
Più volte dei medici mi fermano per entrare in quella fottutissima stanza.
A uno ho tirato anche un cazzotto preso dalla rabbia.
Ho bisogno di sapere come sta Maddy, come sta la piccola.
Ho bisogno di saperlo...prima che impazzisca.
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We could come back together
ChickLitSequel di "You are my slave" Jack è distrutto dal dolore dopo che Madison scopre la veritá sul suo tradimento. Lei con l'aiuto della sua migliore amica e dell'ex autista di Jack, licenziatosi dopo la loro rottura, si trasferisce a casa di Brent lont...