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MADISON.

Nei giorni successivi, io e Jack iniziammo a spedire gli inviti a circa una sessantina di persone, per il matrimonio che si terrà a Lanikai, una delle spiagge più belle delle Hawaii.
«Signorina? Signorina?» la donna minuta dai capelli castani mi risveglio dal mio sogno a occhi aperti del mio matrimonio, ricordandomi di essere nell'atelier per la seconda prova del mio abito...anzi dei miei abiti.
«Devo stringerlo un po', è dimagrita» mi informa la donna.
Sorrido come un'ebete mentre lei inizia a modificarlo.
Poco dopo, esco dal negozio con entrambi i vestiti e in una scatola le scarpe, in un'altra la tiara e poi il velo.
Quando arrivo a casa, corro nella stanza dove ha dormito Samantha e nascondo il tutto nell'armadio.
La piccola gattona per entrare in camera, la prendo i braccio e la faccio sedere sul letto.
«Ciao amore» sorride e mi guarda con i suoi occhioni azzurro oceano.
Le accarezzo le guance e le bacio il nasino.
«M-ma...» dice, lo ripeto e lei dice "m-mam..ma"
La abbraccio e lei ride mentre le faccio il solletico sul pancino.
«Andiamo da papà?» la faccio alzare in pieni sul letto e mente le tengo le mani, si mette a saltellare.
Usciamo dalla stanza e andiamo nello studio.
«Guarda un po' chi c'è» dico, entrando nell'ufficio
Jack alza gli occhi su di noi e ci sorride.
«P-pa...p-papà»
Jack si alza e viene verso di noi, la prende in braccio e la stringe a se.

Verso le ore 20:30, Samantha mi scrive, elettrizzata del fatto che ha comprato il suo vestito, lungo fino ai piedi con uno spacco laterale e scollatura a cuore.
Mi manda circa cento foto con ogni angolazione posssibile e espozione massima alla luce.
Il vestito è celeste, con una cintura in vita piena di strass e pietre luccicanti.

«Vieni, andiamo a letto» mi stropiccio gli occhi mentre cerco di capire dove sono.
Jack mi solleva in braccio e mi porta in camera, adagiandomi sul materasso.
Io mi giro e rigiro nel letto per ore fino a che non prendo di nuovo sonno e mi addormento.

Quando verso le otto del mattino mi sveglio, sento l'acqua della doccia aperta nel bagno.
Mi alzo dal letto e mi spoglio, lasciando i vestiti sul pavimento.
Esco dalla camera e vado in bagno.
Il vapore ha trasformato il bagno in una sauna.
«Buongiorno piccola» Jack si asciuga gli occhi e mi guarda dalla testa ai piedi.
Chiude l'acqua della doccia e resta a guardarmi, nuda davanti a lui.
Scendo con la mano sul seno e con l'altra fra le cosce, provocandolo mentre mi masturbo.
Mi sfugge un gemito mentre continuo a guardarlo negli occhi e a lui viene duro.
Prende in mano l'erezione e si sega, guardando ogni centimetro di me.
Mi metto appoggiata con la schiena al muro, tenendo le gambe più aperte e la testa girata a guardarlo.
Geme e ansima mentre si sega veloce.
«Piccola...sei cosi dannatamente bella» ansima e alza la testa dal piacere.
«Anche tu Jack» dico, ansimando il suo nome
«R-ridillo» boccheggia
«Jack» lo guardo fissa negli occhi mentre dico il suo nome
Trema, ma non viene, rallenta il ritmo e fa lunghi respiri.
«Si...» gemo e mi piego a 90, appoggiata al lavandino.
Jack esce dalla doccia e viene verso di me.
Mi accarezza le cosce e le natiche.
Sento la sua erezioni sfiorarmi, cosi metto due dita dentro e inizio a muovermi.
Si sega più velocemente e ogni tanto mi schiaffeggia il sedere forte.
Ansima il mio nome e geme mentre io vengo con le dita e lui viene sulle mie natiche.
Si appoggia alla parete, ansimando ancora e io lo guardo dallo specchio.
«Non ho ancora finito» gli sorrido e i suoi occhi brillano, tengo aperte le natiche con le mani e mi giro a guardarlo.
«Sei insaziabile» dice e bagna l'erezione con la saliva
Poi si abbassa a leccarmi, e poi entrata tutto nel mio culo.
Urlo e ansimo mentre lui fa veloce.
Mi tira i capelli, costringendomi a guardare...a guardarci nello specchio.
Lo supplico di fare più veloce e lui non se lo fa ripetere due volte.
Mi sculaccia mentre si muove veloce dentro e fuori da me e io esplodo intorno a lui e lui dentro di me.
Crolliamo sul pavimento e restiamo abbracciati, ancora con l'affanno.
«Ti amo» dice, sussurando fra i miei capelli, baciandomi il collo.
«Ti amo anch'io»

We could come back togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora