24.

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MADISON

Sento dei passi nella scala.
Lascio il telefono di Isabel sul letto dove l'ho trovato e corro fuori da camera sua, facendo l'indifferente quando vedo che è Brent a salire le scale.
«Che ci fai qui?» mi raggiunge e mi prende le mani
«Cercavo il bagno, sono andata in quello di Isabel» dico e lui sorride annuendo
Fa un passo verso di me e io istintivamente retrocedo appoggiandomi con la schiena al muro.
«Hai paura?» chiede mentre mi accarezza la guancia
Perché si comporta cosi? È dolce, carino...quasi innamorato.
«Nono» ma la voce mi trema e lui alza un sopraciglio alla mia risposta
Abbasso lo sguardo e lui si avvicina ancora di più a me.
Io sono immobile mentre lui mi bacia la bocca, poi il collo e lentamente scende.
Mi alza la maglia e mi bacia il seno, lo accarezza, succhia e morde delicatamente i capezzoli facendomeli pulsare oltre che indurire.
«Va nella stanza rossa. Aspettami li» senza rispondere, con la testa bassa vado nella stanza rossa e mi chiudo la porta alle spalle.
Faccio qualche passo e mi ritrovo davanti al divano in pelle.
Mi guardo in giro, cose che fino a poco tempo fa mi eccitavano, ora mi mettono ansia e terrore.
«Eccoti» la porta si apre e si richiude e io non ho il tempo di girarmi che Brent e già dietro di me.
Mi abbassa i pantaloni e le mutandine insieme che io sposto con un gesto goffo dei piedi.
Mi accarezza le cosce, le natiche e continua a salire piano.
Mi toglie la maglia e prende i seni fra le mani, stuzzicando i capezzoli.
Il suo membro dentro i jeans, spinge contro la mia pelle nuda ed esposta delle natiche.
Mi fa chinare a 90 appoggiata al divano e mi benda gli occhi. L'ansia aumenta quando lo sento spogliarsi dietro di me.
Mi accarezza le natiche è poi le colpisce con la cintura dei pantaloni.
Sussulto e con la mano mi tappo la bocca per non gemera di dolore, colpisce prima la natica destra  quattro volte e poi la sinistra altre quattro.
Le sue mani ruvide tornano ad accarezzarmi e appena mi rilasso un momento, spinge due dita dentro di me.
Stringo le cosce ma lui me le riapre e mi sculaccia ancora.
Entra dentro di me dietro di colpo e a me manca il respiro per i colpi secchi che mi sta dando.
Mi tira i capelli indietro, avvolgendomi intorno al polso e continua a spingere.
Ansima e geme mentre aumenta il ritmo ancora di più.
«Ti piace?» boccheggia
Annuisco, mento.
Mi colpisce con la cintura e a me sfugge un gemito di dolore mentre continua a spingere.
Mi tira di più i capelli e riformula la domanda «ti piace??» chiede
«Si...p-padrone» dico e lui continua
Lo sento irrigidirsi e ansimare di più e capisco che sta per venire.
Esce da me e mi fa inginocchiare davanti a lui che si sega veloce.
«Apri la bocca puttana» dice con il respiro corto e io faccio come dice e lui smette di segarsi e mi scopa la bocca veloce.
«Vengo» dice e nella mia bocca inizia a schizzare
Tossisco mentre è ancora nella mia bocca che continua a venire.
Esce dalla mia bocca ancora duro e si china su di me accarezzandomi il viso.
«Ingoia tutto e tirati su» faccio come dice e mi alzo.
Mi bacia la fronte e poi esce dalla stanza.
Vado verso il letto e mi sdraio, coprendomi con le coperte e abbracciando il cuscino, scoppio a piangere.
Mi sento uno schifo, e devo ripetere a me stessa sempre, che tutto questo servirà per salvare mio figlio.
Chiudo gli occhi ancora piangendo e mi addormento, con l'odere del cuoio dei polsini che mi arriva fino alle narici e un magone assurdo che non mi da tregua.

We could come back togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora