16.

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MADISON.

«Senti, io ora ho fatto la mia scelta. Sono felice di averla fatta.
Non mi farai cambiare idea chiamando dopo che sono tornata da lui. Se mi volevi davvero, dovevi pensarci prima. Ora è troppo tardi» sono ancora seduta su Jack sul suo costosissimo divano color avorio mentre parlo con Brent.
Jack capisce con chi sto parlando e cerca in tutti i modi di prendermi il telefono.
Mi alzo da sopra di lui e mi allontano andando in cucina.
«La bambina e io stiamo bene. Non preoccuparti. Grazie per la premura ma è tutto finito.» dico e lo sento rompere un vetro o qualcosa fatto di vetro
Inizia a darmi della stronza egoista e a riempiermi di altri insulti, concludendo con un bel vaffanculo.
Jack mi strappa il telefono di mano e inizia a urlargli di tutto.
«Ascoltami bene brutto figlio di puttana, lascia in pace la mia ragazza e sparisci. Non farti più vedere ne sentire, o sarà peggio per te!» urla e stacca la chiamata.
«Ti ho bloccato il numero. Domani lo cambierai.» dice e io annuisco
«Gelosone» gli faccio la linguaccia e gli matto la mano sui pantaloni che leggermente iniziano a gonfiarsi sotto il mio tocco.
Mi prende per i fianchi e inizia a baciarmi dolcemente mentre io continuo a toccarlo e il suo respiro cambia.
«Vuoi farmi venire nei boxer signorinella?» dice in un sussurro
«Non solo li» dico e lo vedo illuminarsi negli occhi
Mi inginocchio davanti a lui e gli sbottono i jeans.
In uno scatto, mi porta sul divano e si siede, lasciando cadere i jeans e i boxer lungo i polpacci.
Prendo il suo membro in mano e la muovo lentamente su e giù.
Bacio la punta mentre continuo a segare.
Ansima e geme al mio tocco ed è una cosa bellissima sentire il piacere che prova.
Lo sento irrigidirsi e mi fa segno di fermarsi.
Lo guardo negli occhi e lo prendo tutto in bocca.
Getta la testa all'indietro e ansima il mio nome e sento il suo seme mi inonda la bocca.
Mi viene un conato mentre ingoio ma passa in un secondo.
Quando abbassa la testa, vede che lo sto ripulendo e continuando ad ansimare mi sorride.
Mi fa alzare e mi fa mettere sul divano a pecorina.
Sento la dua erezione sfiorarmi le natiche.
La sua lingua mi bagna ancora di più l'intimita che è completamente fradicia.
Mi morde e succhia il labbro destro e poi il sinistro facendomi impazzire.
Entra molto lentamente dentro di me e io cerco di andargli in contro muovendomi avanti e indietro.
Mi scappa un gemito e lui aumenta il ritmo.
Esce da me un secondo e mi bacia li facendomi impazzire.
Bacia lentamente le cosce e le natiche.
«Amore ma che stai...» il suo lungo e duro membro entra dentro di nuovo ma questa volta dietro.
Tremo e mi irrigidisco mentre entra più a fondo.
Un gemito di dolore mi sfugge e lui si ferma.
«È tanto che non lo mettevi li» ansimo e lo sento sghignazzare
«Ti mancava eh» dice, con un tono divertito che mi fa sfuggire una risata.
Dopo essere venuti insieme, ci alziamo dal divano.
Vado in bagno e faccio una rapida doccia.
Esco in accappatoio senza che Jack mi veda o si infurierebbe.
È cosi geloso che non posso girare mai nuda per casa.
Lo facciamo in qualunque stanza e posizione e non fa una piega, ma se dal bagno vado in camera nuda, è la fine.
Indosso uno dei costumi a pezzi e vado fuori.
Mi siedo sulla sdraio vicino alla piscina fuori e resto a prendere il sole.
Jack si sdraia di fianco a me e lo vedo guardarsi in giro, come se fosse 007.
«Stasera andiamo a cena fuori» dice prendendomi la mano
Neanche finisce la frase che io sono già in camera a prepararmi.
Mi trucco e sistemo i capelli piastrandoli.
Metto il vestito elegante che mi sono portata e ci abbiano i tacchi.
Jack va e viene preparandosi anche lui.
Entra in bagno e si fa una doccia. È da orgasmo quando esce con l'asciugamano in vita.
Si veste indossando il completo che gli ho messo in valigia e si aggiusta i capelli.
Esce dalla camera e mi lascia preparare.

«Toc toc»
«Ehy» entra in camera mentre infilo le scarpe
«C'è stata una guerra qui dentro?» e guarda il letto pieno di cose
Rido e gli do un colpetto alla spalla.
«Indossa questi stasera»
Apro una scatola color argento satinato e dentro vi trovo una parure.
Collana di diamanti con bracciale e orecchini abbianati.
«Sono meravigliosi»
Sono da mozzare il fiato altro che meravigliosi.
Jack prende la collana e me la mette al collo e io metto gli orecchini e il bracciale.
La bacio dolcemente e lui ricambia, accarezzandomi la pancia.

Prendo la pochette e usciamo da casa.
«Chiudi gli occhi» dice e si scioglie la cravatta dal collo per legarmela sugli occhi.
Dopo circa venti minuti di macchina, arriviamo a destinazione che ancora non so qual'è perché ho ancora la cravatta sugli occhi.
Le braccia di Jack mi sollevano prendendomi in braccio come se non pesassi niente e a me scappa un gridolino.
«Ma dove mi porti?» dico, aggrappandomi al lui
«Lo vedrai fra poco»
L'attesa è straziante.
Mi appoggia a terra e dopo un po',mi ci vuole quale secondo per riprendere equilibrio.
Mi toglie la cravatta e io apro gli occhi.
Quello che vedo, mi toglie il respiro.

We could come back togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora