Cap 11

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Calcutta non era brutta come si immaginava Jungkook.
Le persone,i palazzi,le piazze era affascinanti ai suoi occhi.
Il sorriso di Taehyung non era mai scomparso dall'atterraggio.

"Andiamo all'Hotel" disse Taehyung prendendo per mano il moro.
"Sai una cosa Jungkook?" Chiese dopo un po' il ragazzo.
Jungkook fece cenno con la testa.
"Non rimanere deluso dall'hotel,ok?
Non è di lusso e la camera è matrimoniale"
Il moro si fermò in mezzo alla strada.
La ragione? Non la sapeva.
"Qualcosa non va?"
"Io...non importa" rispose Jungkook.
Riprese a camminare e rivolse a Taehyung un sorriso falso.

Si guardò intorno per non incrociare lo sguardo del grigio.
Era imbarazzato e confuso.
Come?
Come era finito a viaggiare insieme a un mezzo sconosciuto?
Non capiva come era stato trascinato in India.
Ma la vicinanza del ragazzo strano era fondamentale per lui.
Anche se si conoscevano da solamente una settimana Jungkook sentiva il vuoto dentro al pensiero di doversi allontanare da Taehyung.
Forse stava correndo troppo...o forse no.








"Mamma?"
Urlò il ragazzo dalla cucina.
Un altro tonfo provenì da una parte ignota della casa.
Il ragazzo si alzò di scatto facendo cadere il piatto con il cibo per terra.
Non si curò nemmeno del macello che aveva combinato in cucina.
"Mamma!"
Gridò il ragazzo correndo su per le scale di legno.
Non perse tempo.
Era già in camera della madre in lacrime.
Aveva capito la situazione fin da subito.
"Mamma! No!"
La madre era distesa sul pavimento, inerme.
Il velo che portava sulla testa era accanto al lei.
Il ragazzo si adagiò vicino alla madre.
Gli sollevò la testa, ormai priva di capelli, e se la portò sulle gambe.
"Dovevi aspettare! Dovevi resistere...per me!"

Con le lacrime che scendevano a dirotto cercò nelle tasche il suo cellulare.
Appena la persona chiamata rispose fissò la madre.
"Papà...la mamma...è morta"

Non ci volle molto.
Il padre del ragazzo era appena giunto in camera.
Aveva lo sguardo fisso al pavimento.
Non osava guardare in faccia il figlio, si vergognava.
"Puoi anche guardarmi" sputò il ragazzo cercando di non aggredire il padre.
"Mi dispiace Jaebum" sussurrò il padre.
"Papà, ammettilo, non ti è mai fregato nulla di me e della mamma!"
"Io vi ho sempre pensato" sussurrò l'adulto.
"Ah, anche quando ti sei sposato con quella donna?"
"Porta rispetto per Sunhi" alzò la voce il padre.
"Porta rispetto per Sunhi?! Certo...pure sapendo che la mamma è morta ti permetti di parlarmi della tua nuova famiglia! Mi fai schifo papà!"
"Lo so Jaebum, lo so"

L'ambulanza aveva appena portato la madre del ragazzo in ospedale per la prognosi.

"Lo sai cosa succede adesso, vero?"
Chiese il padre guardando, finalmente, in faccia il figlio.
"Sai già la mia risposta"
"Devi per forza. Ormai la casa è andata alla nonna. Devi venire a casa con me"
"Basta che quella donna e il figlio non mi rivolgano parola. Ci siamo intesi, papà?"
"Tutto per te. Ma almeno saluta quando è richiesto essere cortesi"
"Okay" sbuffò Jaebum salendo in macchina del padre.

Non aveva mai avuto un buon rapporto con lui.
Quando a sua mamma avevano diagnosticato il cancro al seno, il padre aveva pensato bene di farsi una nuova famiglia.
Ovviamente aiutava la madre di Jaebum con le cure.
Ma lei desiderava soltanto un po' di affetto dall'uomo che amava più di ogni altra cosa al mondo.
Ma lui non capì.
E alla sua morte non pianse nemmeno.
Quando si risposò osò pure invitare la sua ex moglie al suo matrimonio.

Jaebum non aveva parlato per tutto il viaggio.
"Dai, Jaebum su col morale"
"Lasciami stare papà"
"Guarda" disse indicando un punto con il dito.
Jaebum alzò lo sguardo e vide un lontananza due figure.
Appena furono più vicini Jaebum poté scorgere meglio le facce delle due figure.
Ma una lo colpì.
Il ragazzo dalla faccia angelica che sorrideva.


È appena comparsa la 2jae !!!!!!
Spero di non confondervi con l'intreccio di più storie.

Bye♥♥

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