Cap 24

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Jaebum aspettava sotto la pioggia che il bus arrivasse.
Ormai il cielo era diventato scuro e pieno di nuvoloni, che con forza, scaricavano le piccole goccioline d'acqua sulla terra.

Era troppo impegnato a pulire il cellulare con la felpa non ancora zuppa, che non si accorse una macchina stesse percorrendo la strada troppo velocemente, passando sopra ad una pozzanghera, che guarda caso era proprio davanti alla fermata del bus.

Tutta l'acqua fangosa si scaraventò sul povero Jaebum, che con la bocca aperta, cercava di mantenere la calma.

Si girò con sguardo assassino verso l'auto nera, incominciando a correre per raggiungerla.

Ad un tratto questa accostò sul marciapiede.

Dal lato guidatore scese un ragazzo più piccolo d'età di Jaebum.
Aveva i capelli scusi e la frangetta copriva gli occhi.

"Mi dispiace" disse il ragazzo inchinandosi più volte.
"Ho dei vestiti puliti in auto, ma se non li vuoi potrei darti un passaggio fino casa"  cercò di rimediare il ragazzo iniziando a tremare per il freddo che incominciava a farsi sentire.

"Mi faresti un favore se mi portassi a casa, non ho bisogno del cambio. Grazie" disse cortesemente Jaebum.
Si sarebbe aspettato che il ragazzo fosse scappato con l'auto, non che si fermasse per dargli aiuto.

Il più giovane dei due sorrise e si diresse verso l'auto seguito dall'altro.

Appena tutti e due furono seduti, e che Jaebum indicò la via, partirono.

"Scusami ancora, alcune volte corro troppo con la macchina. Diciamo che non ho limiti" disse sorridendo il moro alla giuda.
"Tranquillo, mi hai spiazzato quando sei sceso dalla macchina, pensavo fossi di quei tipi che se ne fregano"
"Sono contento che non sono uno di quelli" rispose sinceramente il moro.
"Come ti chiami?" Chiese poi.
"Jaebum" rispose "Tu?"
"Jungkook"
"E cosa fai nella vita Jungkook? Mi sembri un po' giovane. Frequenti l'università?" Chiese Jaebum.
"Niente università, tra poco dovrò prendere le redini dell'azienda di mio padre. Che scocciatura, vorrei essere più libero" rispose tranquillamente Jungkook.
"Tu invece cosa fai?" Chiese.
"Nulla, da quando mia madre è morta ho finito di lavorare"
Jaebum si stava chiedendo come stesse dicendo tutte queste cose al ragazzo, perlopiù conosciuto da pochi minuti.

Jungkook annuì senza approfondire o fare le condoglianze per la madre.
"Quanti anni hai?"
"23" rispose Jaebum.
"21" sorrise Jungkook ripensando al primo incontro col suo meraviglioso Taehyung.
"Sei fidanzato?" Chiese il minore.
"Ma è un interrogatorio?" scherzò il maggiore.
"Hai ragione scusa" disse Jungkook.

L'auto svoltò l'ultima curva per poi entrare nel vialetto di casa Choi.

"Siamo arrivati" disse Jungkook mettendo il freno a mano.
Scese con Jaebum e si fermò davanti alla porta.
"C'era bisogno di accompagnarmi fino alla porta?" Chiese Jaebum alzando un sopracciglio.
"Devo vedere solo una cosa"

La porta di casa si spalancò rivelando la figura magra, e assonnata, di Youngjae.
"Un po' più tardi no eh, Jaebu-Jungkook!?" Disse meravigliato il ragazzo saltandogli al collo.

"Sono proprio io, non sapevo vi foste trasferiti. Appena ho fermato la macchina e letto il cognome dei signori di casa, ho pensato 'scommetto che qui ci abita il mio cuginetto'" disse sorridente Jungkook.

Si staccarono dall'abbraccio sotto lo sguardo attento e vigile di Jaebum.

"Come mai sei qui?" Chiese Youngjae spostando lo sguardo fra Jungkook e suo "fratello".
"Sono passato con l'auto sopra ad una pozzanghera e Jaebum era nei paraggi"

Youngjae incominciò a ridere, notando i vestiti zuppi e sporchi di fango di Jaebum.

"Dai entrate che piove"

Capitolo a caso.
Volevo incominciare a intrecciare le storie e quindi niente.
A quanto pare Youngjae e Jungkook sono cugini.

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