Cap 18

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Erano passate due settimane.

Jungkook cercava di opprimere la voglia di riabbracciare o semplicemente toccare il ragazzo dal sorriso quadrato.

Da quando erano ritornati in Corea era come se Taehyung evitasse Jungkook.
Quest'ultimo ci rimaneva male.
I messaggi, le chiamate, i saluti alle cene di famiglia erano come polvere al vento.

Si rigirò l'anello fra le dita e sospirò.
Jungkook si alzò dal divano e corse in cucina per preparare il pranzo insieme alla madre.

Quel giorno sarebbero venuti i Kim a pranzare a casa Jeon.

L'idea di rivedere Taehyung e sentire la sua soave voce mandava in eccitazione il più piccolo ogni secondo che passava.

"Jungkook"
"Sì?"
"Vatti a vestire ci penso io qui.
Ho notato il tuo comportamento in questi giorni sai?
Da quando ti ho detto che la famiglia del tuo amico veniva qui i tuoi occhi si sono illuminati.
Fatti bello per Taehyung. Stendilo"

Jungkook guardò confuso il viso della madre.
Un sorriso spuntò sulle sue labbra.

"Adesso vado allora"

Lanciò la forchetta che stava sistemando sul tavolo e con poche falcate arrivò in cima alle scale bianche.

Aprì la porta della sua camera e spalancò le ante del suo piccolo armadio beige.

Tirò fuori camicie, magliette, pantaloni eleganti, jeans e anche uno smoking.

Ora bastava solo abbinare.
Jungkook prese una camicia bianca e sotto ci mise dei jeans neri.
Alla fine bastavano solo quelli.

Passò in bagno e si mise un po' di trucco per sistemare le occhiaie evidenti e gli occhi poco profondi che si ritrovava.

Era pronto, bastava solo aspettare adesso.

I raggi del sole che filtravano della finestra colpivano i poveri occhi stanchi di Taehyung.

Sbadigliò e si mise seduto su quel letto che lo aveva consolato la notte.
Si strofinò la mano sulla guancia per cacciare via i residui delle lacrime secche che lo avevano accompagnato durante il sonno.

Ci mise poco a realizzare che giorno fosse.

A mezzogiorno si sarebbe dovuto presentare a casa Jeon per un pranzo.

Ripensò al fatto che aveva allontanato Jungkook e presentarsi a casa sua per un pranzo fra famiglie non per nulla giusto.

Aveva deciso che oggi sarebbe rimasto a casa.
A riposare o guardare un film.
Perché no?
In fondo che cosa gli impediva di restare a casa a non fare nulla oltre che a cambiare canale della televisione comodamente seduto sul divano?
La risposta era: Jeon Jungkook

Gli mancava il sorriso a coniglio dell'altro.
I suoi gridolini quando si emozionava.
La sua risata.
Il suo corpo e le sue labbra.

Taehyung cacciò uno sbuffo di disapprovazione.
Aveva già avvertito tutti che oggi non sarebbe venuto e stando davanti allo specchio provò a cantare.

Un lamento, basso e stridulo, uscì dalla gola del ragazzo.
Si tappò subito la bocca con le mano e le lacrime uscirono copiose dagli occhi.

Era troppo presto.
Non poteva andarsene già oggi, il dottore aveva detto che se ne sarebbe andata fra qualche mese.
Ma forse, come il destino vuole, le cose accadono troppo in fretta e non ti lasciano il tempo di prepararti.

Mancavano cinque minuti e dalla soglia sarebbe entrato Taehyung in tutta la sua bellezza.

Jungkook se ne stava seduto sul divano a torturarsi le mani.
Tremava e fremeva ogni volta che sentiva il rumore di qualche porta nell'aprirsi o chiudersi.

Il campanello suonò e la madre di Jungkook, vestita di bianco e con i capelli messi in piega, aprì la porta con un sorriso smagliante.

"Benvenuti" disse con voce tranquilla e soave.
"Buongiorno" rispose il padre di Taehyung facendosi strada in sala da pranzo dove il più piccolo aspettava.
"Buongiorno cara" questa era la voce della madre.

Poi Jungkook sentì la porta chiudersi e aspettò entrata in sala dell'unica persona che gli interessava, ma nessuno arrivo a parte tutta la sua famiglia.

Confuso guardò sua madre che aveva lo sguardo dispiaciuto.

"Mi scusi" si rivolse ai Kim.
"Vostro figlio Taehyung non viene oggi?" Chiese Jungkook.
I genitori del ragazzo non presente si guardarono in faccia e si rattristirono.
"Oggi Tae non è potuto venire.
Jungkook sappiamo di quello che avete fatto, sappiamo anche quanto lui tenga a te, però oggi non si sentiva in vena" rispose la signora con un sorriso imbarazzato.

Jungkook si sedette sulla sedia sbuffando.
Il padre di Taehyung allora si illuminò.
"Caro ragazzo" incominciò per portare lo sguardo, adesso, vuoto del ragazzo su di lui " puoi andare a fargli visita dopo, o magari adesso. Senti adesso ti scrivo l'indirizzo di casa mia e corri da lui. Siamo intesi?"
Jungkook si illuminò come il cielo scuro con i fuochi d'artificio.
Sorrise e abbracciò stretti quelle due persone che lo avevano aiutato.

"Non vi ringrazierò mai abbastanza"
Detto questo corse fuori di casa e si avviò verso casa Kim.

Taehyung si trovava sul divano a mangiare schifezze.
Era in procinto di addormentarsi quando non bussarono alla porta insistentemente.

"Che cavolo vogliono?!" Sussurrò pensando fossero i suoi genitori.
Si trovava vicino alla porta, stava per aprire quando sentì però una voce familiare incominciare a parlare.

"Taehyung sono io, Kookie"
Un colpo di calore si fece strada nel corpo del maggiore non facendolo riuscire ad aprire.

"Voglio solo vederti Tae, mi manchi"
Taehyung scivolò appoggiato alla porta e incominciò a piangere.

"Vai via Jungkook" disse con voce quasi irriconoscibile.

"Dammi una possibilità Tae, ti prego...io ho bisogno di sentirti vicino.
Hai presente quando eravamo in India? Tu mi hai chiesto di rimanere con te quando io volevo andarmene.
Non mi hai mai lasciato e io non ti ho mai abbandonato.
Ora perché fai così.
Hai perso qualcosa, qualcuno...dimmelo.
Sentirti piangere dall'altra parte della porta mi fa male.
Voglio vederti, ti prego.
Apri."
La voce ovatta di Jungkook cessò di parlare.
Taehyung riusciva a sentire i singhiozzi e questi gli riempirono le orecchie.

Jungkook aspettò e aspettò ma la porta non si aprì mai.
Stava per andare.
Aveva deciso che forse era meglio lasciarlo in pace.
Ma chi gli avrebbe garantito che quella era l'ultima volata che poteva sentirlo così vicino?
Aveva la sensazione che tutto sarebbe cambiato da un momento all'altro.
Che Taehyung sarebbe cambiato e che il loro misero rapporto diventasse nulla.

Era mezzogiorno inoltrato quando Jungkook si allontanò da Taehyung.
I loro cuori battevano all'unisono ma le loro mentì ragionavano diversamente.
Solamente il fato poteva decidere i loro destini e per adesso aveva ordinato distanza.



Questi due non finiranno mai insieme.
Penso che adesso si capisca che cosa sta abbandonando il corpo del nostro Tae.
Poi magari non si capisce.

Urla solo il mio nome  (✔)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora