Cap 28

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Buona lettura :)

~*~*~*~


Era normale sentirsi strano?

Taehyung si era appena alzato dal letto. E, come è normale fare per gli esseri umani, sbadiglió.
Ma quella mattina non emise nessun suono.

Non ci fece molto caso, pensando fosse normale.

Si diresse, un po' barcollante, verso il bagno.
Dopo aver fatto tutto quello che doveva fare, si specchiò allo specchio.
Aveva un'immagine improponibile, a detta sua, quasi rivoltante.

Era strano ripeterlo, ma quella mattina era sul serio strano.
Il suo lieve sorriso era trasformato in una linea dritta, impassibile.

Tralasciò il suo aspetto e si diresse in cucina, dalla madre.

Appena varcata la porta della cucina la donna le donò un bellissimo sorriso.
"Buongiorno Taehyungie"

Taehyung aprì la bocca per parlare ma l'unica  cosa che ne uscì fuori fu un gemito strozzato.

Scosse la testa verso la madre, freneticamente.

Non poteva essere successo così in fretta.

.

..

La dottoressa lo guardò con occhi colmi di compassione.
Taehyung capì all'istante.
Non avrebbe più cantato, non avrebbe più parlato con sua madre.

Non sarebbe riuscito a dire "TI AMO" a Jungkook.

Sentì le guance incominciare a farsi calde e bagnate.
Guardò la madre, quasi cercando conforto. Ma tutto quello che vide fu lo sguardo perso e vuoto della donna.

La verità gli si era sbattuta contro, troppo velocemente e troppo forte.
Ferma e piatta, impossibile da cambiare.

La sua ragione era andata a farsi fottere, e per quanto potesse essere brutto, tutto questo se lo aspettava.
Non riusciva a respirare regolarmente e gli occhi, ormai rossi per le lacrime, si fecero pesanti.

Facendo scorrere in lui, oltre al silenzio, le tenebre.

Ma non sarebbe svenuto, sarebbe stato troppo facile scappare così, anche per poco, dalla situazione che da poco aveva conosciuto.
Tenne gli occhi chiusi per non vedere le due facce delle donne, fino a poco fa riconosciute con una grande X al posto del volto.

In lui scorrevano un fiume di parole, voleva gridarle, voleva esprimersi ma non attraverso dei gesti, ancora sconosciuti al suo cervello.

Il suo tono di voce, la sua voce roca e calda, non l'avrebbe udita più nessuno.

Tutto sarebbe rimasto chiuso in lui, magari, chi lo può dire, per sempre.

Taehyung si risvegliò con la voce squillante della dottoressa.

"Come le stavi dicendo" incominciò la donna dai grossi occhiali neri "Taehyung non potrà più parlare. Le sue corde vocali sono danneggiate, ma non per intero. Ovviamente in questi ultimi giorni potrai parlare, anche se il tuo tono sarà molto sotto la media, molto più basso del sussurro.
Esistono degli interventi ma questi sono consigliati quando le corde sono del tutto danneggiate.
Faremo delle visite di controllo.
Mi raccomando Taehyung, se devi dire qualcosa di importate a qualcuno, fallo subito."

Il ragazzo annuì abbassando lo sguardo.
Intrecciò le dita con una ciocca di capelli grigia, tirandola.
Le lacrime continuavano a scorrere, quelle che sarebbero state le sue nuove amiche, anche per poco.

"Taehyung"
Lo chiamò la madre.
"Andiamo a casa"

Taehyung si alzò lentamente, cercando di usare di nuovo le gambe, almeno quelle non lo avevano lasciato.

«Sono muto, muto»

Picchiettò un dito sulla spalla della madre.
Questa si girò e lo guardò sorridendo.
"Amore"
Lo abbracciò e pianse sulla spalla del figlio.
"Mi raccomando, dillo a Jungkook il prima possibile. Amore mio, non piangere, okay?"
Il ragazzo, cullato dalle calde braccia della madre, annuì.

...

Era un'ora che si trovava in camera sua.
Fissava il cellulare, scegliendo se scrivergli o no.

Taehyung, coperto dalle coperte pesanti, decise di entrare in chat.

a: Kookie
Ciao, domani oppure anche adesso sei libero?

da: Kookie
In questo momento devo andare da mio padre, sai, per l'azienda e l'eredità...
Domani sarò molto più impegnato di oggi.
Nel weekend sono liberissimo.
Perché?

a: Kookie
Nel weekend è troppo tardi..

~TaeTae è offline~

Jungkook fissò lo schermo con sguardo confuso.
La sua mente non poteva collegare tutto, aveva dimenticato il fatto che il ragazzo che amava stava diventando del tutto muto.

Non ci fece caso ritornando a guardare il vuoto nella sala d'attesa dell'azienda del padre.

Sarebbe diventata sua, avrebbe dovuto diventare più responsabile, avrebbe dovuto accorgersi e curare il tutto.

Aveva già dimenticato la chat con Taehyung.

Lo aveva già dimenticato.

Mi sentite piangere? Magari per alcuni non è commovente, ma io sono molto sensibile.
Spero vi sia piaciuto.

Urla solo il mio nome  (✔)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora