Capitolo 9

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"ti amo....ti amo cicci"

*
Mario nel sentire quelle parole si emozionò, si avvicinò ancora di più a Claudio e lo baciò con tutto l'amore che sentiva cercando di riuscire a trasmetterglielo, non era pronto a dire "ti amo" anche se lo sentiva, in fondo con quella canzone gliela detto e sperò che Claudio l'avesse capito, a interromperli stavolta fu Edward
"Papà?!!....oh ciao Claudio, scusate non volevo interrompervi"
"Hey tesoro dimmi..." rispose imbarazzato, era sicuro che si fosse accorto del bacio e non sapeva come comportarsi
"oddio papà smettila di diventare rosso, ahaha mi fai morire, per un bacio poi, manco se ti avesse fatto altro"
"Edwar!!!...Smettila di dì cavolate" lo riproverò il padre
"scusa pà ma è la verità però"
"vabbè dimmi che c'è"
"noi siamo pronti andiamo a fare colazione?"
"Si dai scendiamo, Edward scusa per quello che hai visto"
"papà quale scusa, mi piace Claudio e soprattutto mi piace vederti sorridere"
Mario si tranquillizzò sentendo le parole del figlio e così l'abbraccio e gli sussurrò "grazie", dopo quell'abbraccio padre figlio li raggiunsero vale e Isabel e scesero tutti insieme a fare colazione.
Passarono un'altra giornata bellissima all'interno del parco, Claudio come il giorno prima era a mille, non si fermava un attimo, era peggio dei bambini, non facevano altro che salire e scendere dalle varie attrazioni, Mario invece che decise di non salire su alcune di esse rimase ad aspettarli su una panchina li vicino insieme a vale, quest'ultima ne approfitto per sapere le novità
"allora serpiko che mi racconti?"
"vale che vuoi sapere? Non partire alla larga chiedi direttamente su, ormai ti conosco"
"eh va bene cuore mi sgami sempre mamma mia ma come fai?!! Vabbè non importa, dimmi un pò cos'è successo ieri con il dottorino che oggi hai gli occhi che brillano più del solito? E non dirmi che avete dormito perchè non ci credo"
"Ma quale dormito amò, ho passato la notte più spettacolare della mia vita"
"oh oh ci sa fare il dottorino allora" gli disse schiacciandogli l'occhio
"amò ti dico solo che fare l'amore con lui è stato fantastico"
"oddio amò hai detto amore è no sesso ti sei reso conto si?!"
"Si vale abbiamo fatto l'amore e stamattina quando mi sono svegliato ero felice di averlo accanto e gli ho fatto ascoltare una canzone per fargli capire quello che sento e spero di esserci riuscito"
"oh il mio serpa innamorato" sospirò con gli occhi a cuoricino
"shhh basta vale stanno arrivando smettila" gli sussurrò mario
Claudio arrivò da loro insieme ai bambini e
"Hey bellezze, che dite andiamo a pranzo? Qui abbiamo fame" disse facendo un finto broncio, vale si alzò e prese Isabel per mano e iniziò a camminare portandosi i bambini con sé e disse
"Si si andiamo che ho fame"
Claudio e Mario si guardarono scoppiando a ride, ma dopo essersi fermati si guardarono negli occhi verde nel nero, nero nel verde,rimanendo imbambolati per diversi minuti finchè Mario si avvicinò a lui, passò un dito sulle labbra dell'altro e sussurrò "amò quel broncio te l'avrei tolto a morsi sappilo"
Claudio a quella frase non resistette più e se lo avvicinò ancora di più lasciandogli un tenero bacio a stampo sulle labbra.
Dopo pranzo fecero altri giri su altre attrazioni e videro diversi spettacoli, all'ora di cena tornarono in hotel distrutti ma felici di aver passato una giornata tutti insieme, dopo aver cenato mario mise i bambini a letto e anche questa volta li lasciò con vale e si diresse nella camera di Claudio che lo stava aspettando
"finalmente sei arrivato, vien qua fatti baciare che mi manchi come l'aria"
"ah si?!"
"Si mario" e lo baciò facendo scendere la mani sul sedere di mario portandoselo più vicino al suo bacino, Mario a quel contatto strinse le braccia intorno al suo collo e si sollevò allacciando le gambe intorno al bacino dell'altro, si continuarono a baciare fin quando dovettero staccarsi per riprendere fiato
"cicci..."
"uhmm"
"ti voglio"
"anch'io"
Claudio lo portò sul letto facendolo distendere sotto di lui, iniziando a spogliarlo molto lentamente, voleva godersi ogni dettaglio di lui e soprattutto voleva dimostrargli quanto l'amava e così iniziò a baciarlo per tutto il corpo fino ad arrivare all'altezza dei pantaloni, glieli tolse subito insieme ai boxer e iniziò a lasciargli baci a bocca aperta sulla sua erezione, Mario era totalmente in estasi, Claudio inglobò la sua erezione e iniziò a fare su e giù con la testa, Mario portò le mani fra i capelli di Claudio, stava impazzendo, non ce la faceva più, voleva sentirlo dentro di lui e così
"a-amò fe-fermati"
"Che c'è cicci? Non vuoi?"
"Si clà che ti voglio ma...oddio che vergogna"
"amore non vergognarti di me, che c'è?! Puoi dirmi tutto tranquillo"
"fa l'amore con me"
Claudio lo guardò scioccato non capendo cosa volesse dire mario
"cicci certo che faccio l'amore con te, è quello che stavamo facendo, no?!"
"si amò ma...vorrei sentirti dentro di me"
"su-sul serio!?"
"Si amò..."
Claudio non lo fece nemmeno finire di parlare che si scaraventò sulle sue labbra, voleva anche lui ma non aveva osato chiederglielo e sentirselo dire è stato bellissimo, così lasciandogli tanti baci sul collo iniziò a penetrarlo con le dita, Mario era in estasi e più Claudio aggiungeva dita e si spingeva sempre più dentro, più mario non riusciva a trattare i gemiti finchè non ce la fece più, se continuava così sarebbe venuto in quel momento e così
"a-amò non ce la faccio più, t-ti prego voglio sentirti dentro"
Claudio nel sentire quella richiesta sfilò subito le dita, si abbassò per poterlo baciare e con molta calma si spinse dentro di lui, si fermò per qualche minuto, giusto il tempo di farlo abituare e non appena mario gli disse di muoversi iniziò a spingersi dentro di lui sempre più in profondità fino a toccare quel punto che tanto faceva impazzire mario
"A-amò lì ti prego" e Claudio non se lo fece ripetere due volte, continuò a spingersi dentro di lui colpendo sempre quel punto finchè mario non si riversò sul suo addome sussurrando
"ti amo amò"
"anch'io cicci" diede un ultima spinta e si riversò dentro mario.
Dopo essersi ripuliti, si accoccolarono e si addormentarono l'uno sull'altro consapevoli di quanto si amassero.

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