capitolo 63

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Allyson

Era arrivato il grande giorno. Mio zio tornerà oggi, verso tardi pomeriggio.
Di Travis non so più nulla, giorni fa lo scimmione mi ha sgamato con il telefono con cui stavo messaggiando con Travis.

Me lo ha distrutto davanti ai miei stessi occhi, quel bastardo.

Mi alzai dal bagno e andai a farmi una bella doccia.

Entrata mi spogliai, aprì l'acqua calda ed entrai.

Mentre mi stavo lavando i capelli sentì due mani sui miei fianchi nudi. Di colpo mi irrigidì, pensando che fosse quello stronzo, feci per dargli una gomitata nel fianco, ma qualcosa mi bloccò.

Mi bloccò un profumo familiare. Il suo profumo.

Due labbra si appoggiarono sul mio collo cominciando a succhiare. Quando si staccò, mi girai di colpo trovandomi di fronte due occhi verdi. Quei dannati occhi verdi.

«Travis» sussurrai incredula con le lacrime agli occhi, pronte ad uscire da un momento all'altro.

Mi prese per il viso con entrambi le mani avvicinandosi per baciarmi «Dio piccola, quanto mi sei mancata» sussurrò al mio orecchio facendomi venire la pelle d'oca.

Gettai le braccia al suo collo per poi baciarlo con foga.

Mi schiacciò contro il muro, e solo ora notai che era tutto nudo.

Difficilmente mi staccai, siccome Travis non aveva intenzione di lasciarmi.

Con il respiro affannato parlai «come hai fatto ad entrare?»

«semplicemente sono entrato dalla finestra di camera tua, approfittando il momento che quello stesse in bagno» rise

«Dio, mi sei mancato così tanto» sussurrai contro il suo collo «anche tu piccola»

Riprendemmo a baciarci e presi dall' eccitazione mi prese in braccio, allacciai le gambe intorno alla sua vita stretta.

«è da una settimana che sento il bisogno di sentirti mia ed adesso che sei qua in braccio a me, tutta nuda, non so se riesco ad trattenermi dal fotterti contro il muro» parlò con voce roca.

La mia intimità cominciò a bruciare. Sentivo il suo membro premere contro la mia cosca.

«allora fottimi come se non si fosse un domani su questo muro»

Nei suoi occhi ci accese un scintilla di lussuria e senza pensarci due volte entrò in me violentemente.

Prese a spingere stringendomi le natiche, mentre la sua faccia si fiondò nell'incavo del mio collo.

« come sei stretta» ringhiò nel mio orecchio eccitandomi di più.

Sentì le mie gambe tremare, ero quasi al culmine.

Ad un certo punto sentì Travis stanco, anche le sue gambe stavano tremando  e faceva fatica a reggermi.

«andiamo sul letto» gli mordicchiai il lobo dell'orecchio. Annuì e sempre con me in braccio uscì dalla doccia ed entrammo in camera.

Mi distese sul letto e riprese a muoversi più facilmente.

«Ally, ci sono» con una spinta, quella decisiva fermò il suo andamento venendo dentro di me.

Venni anch'io urlando il suo nome, e involontariamente gli graffiai la sua schiena muscolosa.

Continua

Attenzione!
Questo è il penultimo capitolo di questa storia.

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